
Un primo trimestre 2025 in equilibrio per il sistema imprenditoriale italiano. Secondo l’analisi Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere sulle iscrizioni e cessazioni delle imprese registrate presso le Camere di commercio, il periodo gennaio-marzo si chiude con un saldo negativo di 3.061 imprese, pari a un -0,05% rispetto allo stock iniziale. Un dato che, pur restando in terreno negativo per via della stagionalità tipica dei primi mesi dell’anno, si conferma il terzo miglior risultato degli ultimi dieci anni.
Nel confronto con il primo trimestre 2024, che aveva registrato un saldo negativo di -10.951 unità (-0,18%), si osserva un chiaro miglioramento. Un segnale positivo che, però, evidenzia la doppia velocità del sistema produttivo italiano: da un lato, le società di capitali continuano a espandersi (+13.358 unità, +0,7%), confermandosi la forma giuridica più resiliente; dall’altro, si registra un calo consistente per le imprese individuali (-11.597) e le società di persone (-4.316), segno di una difficoltà persistente per le realtà più piccole e meno strutturate.
Dal punto di vista territoriale, il Centro Italia è l’unica area a chiudere il trimestre in attivo (+422 imprese), grazie soprattutto al contributo del Lazio (+1.657 unità). Nord-Est (-1.843), Nord-Ovest (-1.098) e Sud e Isole (-542) restano in negativo, ma mostrano tutti miglioramenti rispetto al 2024. Tra le regioni, Lazio (+0,28%), Trentino-Alto Adige (+0,30%) e Sicilia (+0,15%) spiccano per performance positiva, mentre Veneto (-0,28%), Piemonte (-0,33%) ed Emilia-Romagna (-0,15%) registrano arretramenti contenuti.
In termini settoriali, emerge la crescita dei servizi professionali, scientifici e tecnici, con +2.795 imprese (+1,10%), e delle attività finanziarie e assicurative (+1.440, +1,02%). Bene anche le attività immobiliari (+1.870, +0,61%) e i servizi di informazione e comunicazione (+403, +0,29%). In difficoltà, invece, i settori tradizionali come commercio (-7.627 imprese, -0,56%), agricoltura (-5.809, -0,84%) e manifattura (-2.747, -0,55%).
Il quadro generale restituisce quindi l’immagine di un sistema imprenditoriale che, pur in presenza di criticità strutturali in alcuni comparti, continua a trovare spazi di crescita nei settori più dinamici e ad alto contenuto di conoscenza. Le imprese italiane, in particolare le società di capitali, mostrano una capacità di adattamento alle sfide poste dalla transizione digitale e sostenibile, elementi ormai centrali nel processo di evoluzione del tessuto produttivo.
Per ulteriori approfondimenti, tutti i dati completi sono disponibili online sul portale Movimprese di InfoCamere: www.infocamere.it/movimprese.
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