
Nonostante un quadro internazionale dominato da incertezze geopolitiche e geoeconomiche, tra cui dazi internazionali e volatilità dei mercati, le imprese del Friuli-Venezia Giulia dimostrano solidità e resilienza. È quanto emerso dalla recente presentazione dell’Osservatorio semestrale sull’economia regionale, curato dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine.
Export: nuovi mercati e crescita sostenuta
Il presidente Giovanni Da Pozzo ha ribadito l’importanza strategica dell’export verso gli Stati Uniti e nuovi mercati emergenti come Turchia, Cina, Arabia Saudita, Messico e Brasile. L’obiettivo chiave resta la diversificazione geografica delle esportazioni, con crescite notevoli rilevate nel periodo 2019-2024 per Svizzera (+385%), Regno Unito (+90%) e Arabia Saudita (+148%). I settori coinvolti sono gomma, plastica, metalli, tecnologia, elettronica, ottica e meccanica.
Crescita contenuta del PIL nazionale e situazione regionale
L’economista Marco Martella ha sottolineato che il PIL italiano crescerà moderatamente nei prossimi anni (+0,6% nel 2025). Questo dato risente degli effetti dei dazi USA recentemente annunciati e della debolezza degli investimenti in beni strumentali. Tuttavia, la tenuta del settore servizi e un lieve recupero della manifattura offrono segnali positivi.
Imprese in Friuli-Venezia Giulia, tra stabilità e cambiamenti
Secondo Elisa Qualizza, responsabile del Centro Studi della Camera di Commercio, nel 2024 le imprese regionali registrano una crescita contenuta del +0,19%, trainata da servizi professionali (+2,5%) e costruzioni (+1,4%). Calano invece i settori tradizionali. Crescono significativamente le società di capitale (+2,4%, +612 imprese).
Marco Martella ed Elisa Qualizza
Turismo e costruzioni in ascesa nel mercato del lavoro
L’occupazione mostra una dinamica positiva, soprattutto nei settori del turismo e delle costruzioni. Rispetto al 2019, le entrate nel turismo sono aumentate del 56% e nelle costruzioni del 50%, confermando questi settori come pilastri essenziali della crescita occupazionale.
Inflazione e accesso al credito
L’inflazione, influenzata principalmente dai rincari energetici, è salita al 2,1% a marzo 2025 in regione. Sul fronte del credito, invece, c’è stato un forte calo dei prestiti alle imprese in Friuli-Venezia Giulia (-8,5%), particolarmente nella manifattura e nelle costruzioni. A mitigare gli effetti negativi, l’assessore regionale Sergio Emidio Bini ha evidenziato l’importanza dell’accesso al credito agevolato, promosso dalla Regione e apprezzato dalle imprese locali.
Sergio Emidio Bini e Giovanni Da Pozzo
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