
Giuseppe Gambi, presidente di Bcc ravennate, forlivese e imolese, Il Resto del Carlino ha compiuto 140 anni di storia. Che legame c’è tra la vostra realtà e il nostro quotidiano?
“La Bcc e il Resto del Carlino hanno in comune una visione della realtà solida, concreta, attenta ai bisogni individuali. Per noi è importante ripartire sempre dalla comunità, dalle persone, dalle loro richieste e progetti. Siamo impegnati a ricercare, presentare ed affrontare i fatti, evitando inutili divagazioni, concentrandoci sul territorio e sostenendo i punti di eccellenza. La nascita del Resto del Carlino (1885) è quasi contemporanea alla fondazione delle Casse Rurali di Russi e Lugo (1889) che, aggregandosi nel tempo con altre quattordici casse, hanno costituito l’odierna Bcc”.
In comune avete il forte legame con il territorio. Come riuscite da banca di credito cooperativo a occuparvi della città di Imola?
“La Bcc è una banca locale ’di comunità’ ed ha come vocazione proprio il sostegno al territorio, alla sua popolazione ed alla sua Base Sociale. Sul territorio imolese siamo giunti nel 2002, ponendoci da subito a fianco di famiglie e imprese. Per il territorio imolese abbiamo erogato nell’ultimo triennio oltre 650.000 euro di contributi per iniziative di beneficenza, di sponsorizzazioni e per contributi per l’alluvione del 2023. Nel 2024 abbiamo erogato 308 milioni di prestiti, tra cui 258 nuovi mutui per acquisto casa, erogando 35 milioni a privati e 22 milioni alle imprese”.
Come definirebbe il territorio imolese?
“E’ un territorio ricco di iniziative e molto vivace. La Bcc lo sostiene da anni e per questo, ad esempio, ha valorizzato il Cinema Centrale, recuperandolo e trasformandolo nell’attuale Sala Bcc Città & Cultura, che è divenuto il fulcro di tante conferenze ed iniziative a favore della comunità. Ricordiamo di recente le manifestazioni legate alle scuole, alle manifestazioni del Baccanale, al Wec, un punto di assoluto riferimento”.
La vostra è una realtà secolare. Qual è la chiave per riuscire a rimanere al passo con i tempi?
“Le Bcc sono società cooperative, mutualistiche e locali, caratterizzate da una democrazia economica. La nostra Banca si è fortemente legata nel territorio, svolgendo una funzione di propulsione dell’economia locale e accompagnando persone e imprese nella propria vita e nelle funzioni sociali. Ha aperto nel 2024 una nuova Filiale a Castel San Pietro Terme. Ha sostenuto e continua a sostenere diverse iniziative legate al mondo dalla cultura, dello sport e del terzo settore, senza dimenticare sanità e istruzione. Sabato 3 maggio si è svolta al PalaCattani di Faenza l’Assemblea dei Soci, la più partecipata di sempre con quasi 10.000 Soci presenti in proprio e per delega. La vita associativa diventerà sempre più intensa, a breve partirà tutto il nuovo calendario delle manifestazioni e degli eventi sociali, che si completerà in estate, per favorire il dialogo e l’interscambio tra i soci e la Banca”.
L’attenzione ricade anche sui giovani. In che modo?
“La Bcc sta divenendo sempre più un punto di attrazione anche per i giovani. Nella nostra base sociale sono entrati di recente oltre 1000 giovani; nelle ammissioni a socio si è raggiunta la parità di genere, con l’ingresso di oltre 2.400 donne. Negli ultimi anni la Banca ha assunto più di cento giovani ed ha cercato di intercettare i bisogni delle nuove fasce. Ricordiamo, ad esempio, il servizio svolto dalla Banca Digitale, che ci permette di attrarre i clienti delle fasce giovanili, in modo coerente con l’evoluzione sociale. La Bcc, unitamente alla Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche – Multifor ETS, emette annualmente un bando per l’assegnazione di Borse di studio e di ricerca (oltre a borse di tirocinio-lavoro), che coinvolge decine di giovani, dalle scuole secondarie superiori fino ai ricercatori universitari. Sostiene, inoltre, varie altre iniziative dedicati ai giovani come il Concorso Vitamina C”.
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