10 Maggio 2025
Referendum, pace fatta tra Meloni e Landini: l’intesa sul lavoro


Prima le polemiche, aspre, sui referendum relativi al Jobs Act spinti da Landini e ignorati da Meloni.

Poi l’incontro a Palazzo Chigi fra esecutivo e sindacati che qualcuno ha già definito “storico”. Il segretario generale della Cgil e la presidente del Consiglio sembrano aver trovato una prima intesa in materia di sicurezza sul lavoro.

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Piano contro le morti sul lavoro

Se non si può parlare di accordo, si può quantomeno sostenere che si è trovato un terreno comune di partenza: a Palazzo Chigi, nella mattina del 9 maggio, sono state poste le basi per un piano straordinario contro le morti sul lavoro.

Meloni, accompagnata da diversi componenti dell’esecutivo, ha annunciato un pacchetto di misure da 1,2 miliardi di euro per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro e accogliere le richieste avanzate da tempo dai sindacati, a partire dalla revisione delle regole sui subappalti.

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Il piano prevede di:

  • potenziare il meccanismo “bonus-malus” Inail, per premiare le aziende che investono in prevenzione e sicurezza tramite una riduzione dei premi assicurativi;
  • rivedere le regole su appalti e subappalti, con l’obiettivo di rafforzare i controlli e le responsabilità lungo tutta la catena produttiva;
  • incrementare la formazione obbligatoria di lavoratori e datori di lavoro, anche attraverso finanziamenti Inail ai fondi interprofessionali;
  • estendere la cultura della sicurezza nelle scuole, rendendo strutturale la copertura assicurativa Inail per studenti e personale di ogni ordine e grado, introdotta già nel 2023.

Nello specifico, 650 milioni di euro verranno stanziati con il supporto dell’Inail e 600 milioni di euro sono già disponibili attraverso i bandi Isi Inail 2024.

Subappalti e responsabilità

Quello dei subappalti è un tema di fondamentale interesse per i sindacati, tanto che il quarto quesito del referendum riguarda proprio tale materia.

“Se vogliamo risolvere il problema, abbiamo immediatamente un referendum”, ha proposto Landini. Il governo, in ogni caso, preferisce un intervento normativo piuttosto che un’azione referendaria.

La revisione delle norme sui subappalti è una delle novità più rilevanti annunciate al tavolo con le parti sociali. Negli ultimi anni i sindacati hanno più volte denunciato le criticità della catena di subappalti a cascata, che spesso indebolisce i controlli e aumenta i rischi per i lavoratori. Il governo ha manifestato la sua disponibilità a un intervento. L’impegno è stato concordato direttamente tra il vicepremier Matteo Salvini e la presidente Meloni, con l’obiettivo di rafforzare le responsabilità delle imprese appaltatrici e migliorare l’efficacia dei controlli.

Dopo quattro ore di confronto, il bilancio dell’incontro è positivo, ma con riserve. I leader sindacali, che si dichiarano cautamente ottimisti, hanno apprezzato l’apertura del governo ma sottolineano che l’impegno deve tradursi in azioni concrete.

Il referendum sui subappalti

Il quarto quesito del referendum dell’8 e 9 giungo riguarda gli appalti e i subappalti, con la proposta di abrogare la norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. In pratica, si va ad aumentare la responsabilità dell’imprenditore committente in caso di infortuni sul lavoro o malattie professionali.

Questo il testo completo della proposta referendaria:

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Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, in tema di “Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione”, di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonche’ dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attivita’ delle imprese appaltatrici o subappaltatrici?”.

Meloni ha i giorni contati: se intende azzoppare il referendum, per il quale ha manifestato poco entusiasmo, deve elaborare una controproposta sui subappalti in meno di un mese. Restano, tuttavia, gli altri tre quesiti sul Jobs Act e un quesito sulla cittadinanza.

Landini, dal canto suo, lamenta la scarsa pubblicità ricevuta dai referendum. Maurizio Magi di +Europa, promotore del quesito sulla cittadinanza, a questo proposito ha protestato di fronte agli uffici Rai vestendosi da fantasma.

Le parole di Meloni e Landini

Questo il commento di Giorgia Meloni:

“Siamo consapevoli che il cordoglio e la vicinanza non bastano e che a noi viene chiesto di agire, e di farlo nel modo più efficace possibile. Perché quello degli incidenti e dei morti sul lavoro è un fenomeno, come ha ricordato il presidente Mattarella in occasione del Primo Maggio, che non può tollerare né indifferenza né rassegnazione”.

Il commento di Maurizio Landini:

“È importante che si sia assunto fino in fondo il dramma che sta vivendo il Paese delle morti sul lavoro. Dal governo per la prima volta abbiamo trovato una disponibilità, almeno sulla carta, ad affrontare questi temi”.





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