
In occasione delle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio, Confcommercio Ravenna presenta un documento articolato che raccoglie le principali proposte delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e delle piccole e medie imprese del territorio. I temi centrali riguardano la mobilità traffico e infrastrutture, la manutenzione strade e marciapiedi, piste ciclabili, la fiscalità locale, sicurezza, centro storico, cultura e turismo, promozione turistica, lidi, aree pinetali e zone umide, forese, collegamenti, giovani imprese, sanità welfare e terza età. “Siamo convinti che solo attraverso un dialogo continuativo e strutturato tra istituzioni e rappresentanze economiche sia possibile costruire una Ravenna più equa, attrattiva e competitiva. Per questo ci candidiamo a essere parte attiva del percorso amministrativo che attende la città”, scrivono da Confcommercio.
Mobilità traffico ed infrastrutture
“È uno dei punti più sentiti dalle aziende – si legge nel documento – basti pensare come le modifiche alla viabilità possano cambiare le sorti delle imprese di vicinato. Abbiamo detto e ribadito più volte come bisogna pensare e programmare gli interventi in un contesto più generale, tenendo conto delle esigenze delle imprese, che possono essere danneggiate fino alla chiusura da interventi drastici e penalizzanti sotto il profilo della raggiungibilità. Per questo sarebbe opportuno rendere gratuiti i parcheggi del centro storico dalle ore 17 (con un sistema di rotazione della sosta in alcuni parcheggi) e contestualmente, sempre al medesimo orario, riaprire alcune zone a ZTL al fine di rendere più raggiungibile e fruibile il centro. In considerazione della crescita dell’offerta della GDO (che anche per la conformazione del territorio e per il numero reale di abitanti nel comune andrebbe stoppata) e delle medie strutture di vendita nonché degli insediamenti di medie superfici che interessano gli ulteriori comparti identificati dal Pug sarebbe utile, per favorire l’accesso al centro storico, realizzare nuovi parcheggi a basso costo che già da tempo abbiamo identificato e consegnato all’Amministrazione”.
Manutenzione strade, marciapiedi, caditoie e piste ciclabili
“La situazione delle strade di Ravenna è particolarmente critica rispetto ad altri Comuni che, al contrario, hanno effettuato maggiori manutenzioni nel tempo – prosegue il testo -. La mancanza di un secondo attraversamento del Candiano riversa sulle strade cittadine anche il traffico pesante con conseguenze nefaste per la rete viaria. Inoltre, la mancata manutenzione generalizzata su tutta la rete stradale del Comune ha fatto si che la rete sia completamente ammalorata. Laddove si è intervenuto, si è provveduto a rifare solo il manto stradale con asfalti poco performanti che, nel gito di poco tempo, producono crepe, avvallamenti e vere e proprie buche. Inoltre, da segnalare l’assenza di attenzione al problema che le radici degli alberi provocano alle strade della città, dei lidi e del forese nonché alle piste ciclabili. Occorre procedere velocemente al completamento delle piste ciclabili presenti nella città affinché queste garantiscano un effettivo collegamento tra i quartieri e il centro storico così come tra i quartieri e gli istituti di istruzione presenti nella città”.
Incentivi sulla fiscalità locale per il commercio al dettaglio
“Nel Comune di Ravenna non si può ancora parlare di rischio di desertificazione commerciale, ma di contrazione della rete commerciali si. Le imprese del commercio al dettaglio assieme ad alberghi, bar e ristoranti nel Comune di Ravenna sono pari a 2.127 unità: rispetto a 2 anni fa si sono volatilizzate 85 imprese mentre rispetto al 2019 il dato risulta negativo per 221 imprese. Nelle vie dello shopping ravennate il dato è visibile, meno nel forese in quanto più frammentato ma più consistente e marcato con relative ricadute pesanti sul piano della vivibilità di quei territori. Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confcommercio negli ultimi anni il centro storico ha perso 36 negozi commerciali e oggi conta 577 imprese, nel forese hanno chiuso 54 negozi commerciali per un totale di 485 imprese esistenti – prosegue il documento -. Fatte queste precisazioni, è evidente come il commercio tradizionale sia essenziale per la vivibilità delle aree urbane ma soprattutto per il forese. Per questi motivi è necessario che la nuova Amministrazione utilizzi la fiscalità locale per favorire non solo gli insediamenti ma anche il mantenimento della rete commerciale al dettaglio identificandola come un attore importante per la riqualificazione e vivibilità urbana”.
Sicurezza
“Il tema della sicurezza è centrale per lo sviluppo imprenditoriale del territorio. Non sono state adeguatamente risolte le problematiche di criticità in alcune aree della città che soffrono della presenza di spacciatori, di persone dedite al furto e di personaggi che disincentivano la passeggiata in orario serale. Le imprese lamentano episodi di micro criminalità come ormai avviene in tutte le città di medie dimensioni e anche il fenomeno dei cosiddetti ‘maranza’ rischia di affermarsi drammaticamente sul nostro territorio. Siamo convinti che la presenza delle forze dell’ordine a presidio del territorio sia l’unica forma di prevenzione efficace del crimine. In centro storico le vetrine dei negozi chiusi in attesa di essere riallocate ad altra attività, devono essere mantenute in un contesto di decoro a cura dei proprietari, così come già previsto dal regolamento di Polizia Urbana. Necessario sviluppare sempre più la rete di telecamere che possono essere un primo presidio per il controllo del territorio e fermare situazioni di degrado. Andrebbero anche valutati incentivi per la videosorveglianza nelle attività al fine di scoraggiare ulteriormente eventuali malintenzionati”.
Centro storico
“Il centro storico sta perdendo la connotazione di centro commerciale all’aperto che aveva in passato assediato dall’avanzare di tutta una serie di parchi commerciali nel territorio urbano e, purtroppo, iniziano ad essere evidenti i segnali di una progressiva scomparsa delle vetrine del commercio tradizionale – scrive Confcommercio -. Il commercio e l’artigianato in passato avevano reso il nostro centro una meta di frequentazione anche dalle città limitrofe per cui è necessario che sia mantenuta una pluralità di offerta che eserciti adeguata attrattiva dal punto di vista commerciale. Crediamo che la prossima amministrazione anche per i cambiamenti avvenuti nella città stessa, debba pensare ad un’incentivazione del piccolo commercio di vicinato agevolandone l’apertura mediante stimoli sulla fiscalità locale. Sarebbe utile pensare ad un riposizionamento del centro storico nel suo complesso, attraverso un concorso di idee per programmare iniziative volte a ridefinire l’attrattività del più importante centro commerciale all’aperto”.
Cultura e turismo
“L’apertura dei Musei Byron e del Risorgimento e la conseguente visita dei reali britannici sono una chiave di svolta per l’offerta culturale e turistica della città. Ora occorre non vanificare il positivo eco avuto su tutti i media internazionali e nazionali ma occorre procedere velocemente in stretto raccordo con APT Emilia-Romagna a consolidare l’immagine di Ravenna sui mercati esteri. Per questo motivo si ritiene che l’Amministrazione che si insedierà dovrà accorpare in un unico assessorato il settore del turismo e della cultura anche per non disperdere, come avveniva in passato, le opportunità che si presentano a causa della mancanza di informazione e raccordo tra gli assessorati. È molto importante prolungare la stagione turistica offrendo sempre nuove proposte per visitare Ravenna. Un’importante opera a supporto della attrattività turistica è rappresentata dall’hub portuale e crocieristico di cui sono i partiti i lavori e che termineranno nel 2026”.
Promozione turistica e lidi
“La promozione turistica deve essere in grado di essere efficace nel contesto internazionale. Il Comune dovrebbe prevedere ulteriori strumenti di valutazione dell’efficacia delle azioni di commercializzazione che svolge direttamente o per mezzo di privati al fine di ottimizzare le strategie in questo campo coinvolgendo le imprese – si legge ancora -. Senza una politica di gestione dei lidi per renderli turisticamente attraenti si rischia di perdere i turisti che li frequentano. Notiamo sempre più che gli stessi turisti non esitano a rendere pubbliche situazioni sui social, alimentando una percezione negativa sui lidi, che potrebbe disincentivare il soggiorno in queste località. Gli interventi che l’amministrazione intende programmare, vanno definiti confrontandosi con gli imprenditori per il tramite delle associazioni al fine di rendere il lavoro più attinente alle esigenze delle imprese ed alle stagionalità turistiche”.
Aree pinetali e zone umide
La tutela delle zone umide ravennati ed ancor più delle pinete che hanno reso famoso il nostro territorio tanto da essere citato da Dante come “divina foresta spessa e viva” è cruciale per il futuro sviluppo dell’imprenditorialità turistica. Il cicloturismo, ad esempio, deve essere intercettato supportando l’offerta con un’adeguata viabilità ciclabile dalla città verso tutti i lidi e collegando a tale rete anche le attuali piste che dall’entroterra si dirigono verso i lidi (es percorso del Lamone). Siamo fortemente preoccupati per lo stato delle pinete sia di quella di Classe che la pineta nord. I pini, piante introdotte con profitto nel passato e che hanno da sempre connotato le nostre località, soffrono della totale incuria del loro habitat e stanno purtroppo scomparendo a causa dell’ingressione marina alimentata dal sistema delle idrovore del territorio, senza essere rimpiazzati o senza creare le condizioni per la loro permanenza. Per questo motivo sarebbe utile e urgente che si utilizzassero tutti i fondi strutturali per finanziare sia la mobilità collegata alla portualità sia per la riqualificazione e la manutenzione di tali aree naturalistiche che sono a forte valenza turistica. Per questo l’amministrazione dovrebbe coinvolgere anche il comando dei carabinieri forestali per porre le basi di un piano di tutela e salvaguardia di tali aree oltre che di una necessaria pulizia del terreno e piantumazione”.
Forese
“Il forese è scelto da moltissimi ravennati, anche da giovani coppie, per stabilire la loro abitazione principale tant’è che oggi nel forese vive quasi il 30% della popolazione del Comune. Ribadiamo che la scomparsa dei piccoli negozi in alcuni centri ha ripercussioni dirette per chi abita nel forese sia per l’impossibilità di trovare i prodotti di uso quotidiano ma soprattutto, per il venir meno di quei centri di aggregazione naturali che si creavano nel frequentare la rete commerciale – si legge nel testo -. Segnaliamo la necessità che in caso di lavori siano tutelati i negozi del forese prevedendo sempre la raggiungibilità degli esercizi durante tali lavori e che non siano create barriere architettoniche, come ad esempio cordoli di fronte all’entrata dei negozi. Sotto il profilo della sicurezza è importante che il forese non venga dimenticato coordinando le azioni delle forze presenti sul territorio (Carabinieri, Vigili urbani) per prevenire fenomeni malavitosi che possono colpire le attività e gli abitanti del forese”.
Collegamenti
“Il territorio ravennate ha purtroppo carenze importanti sotto il profilo dei collegamenti: mancano interventi adatti a collegare velocemente la città con i principali centri del paese sia sotto il profilo ferroviario (che soffre di gravi e cronici ritardi se non cancellazioni giornaliere) e viario (in quanto il nodo di Bologna è costantemente congestionato e impedisce il collegamento agevole verso il territorio così come i collegamenti verso le zone di Rimini e Forlì-Cesena non sono ottimali). Confcommercio tramite la federazione Conftrasporto, in una recente ricerca, ha dimostrato che con l’arrivo di una stazione dell’alta velocità in una località, il tessuto imprenditoriale si sviluppa sia come imprese produttive che come imprese di servizio, del commercio e del turismo. La nuova amministrazione dovrebbe presentare questa necessità sia al governo nazionale che su quello regionale per evidenziare come l’importanza del nostro territorio passa anche da efficaci e veloci collegamenti. L’aeroporto forlivese per vicinanza è di fatto lo scalo di riferimento della città di Ravenna e per questo occorre ripensarne il collegamento facendo sì che la Ravegnana venga velocemente riqualificata per garantire celerità nei collegamenti da e per l’aeroporto. Questo non esclude la possibilità di trovare altre soluzioni, anche se ad oggi l’emergenza è quella di utilizzare la soluzione di più veloce attuazione. Basti pensare poi come la riqualificazione di tale importante asse viario aiuterebbe l’area portuale, soprattutto ora che è stata definita la ZLS, velocizzando lo sviluppo dei traffici e delle merci e del turismo in previsione dell’home port”.
Giovani imprese e terza età
“Sarebbe utile prevedere tariffe agevolate sulle imposte ed i tributi di competenza comunale per le imprese giovanili. A questo proposito ricordiamo l’impegno di Confcommercio a sostegno dell’imprenditoria giovanile con apposite linee di credito concordate con i principali istituti bancari della città. Analoga attenzione dovrebbe essere loro riservata dall’Amministrazione Comunale nella fase di start-up delle nuove imprese o agevolare il ricambio generazionale”. E ancora “l’Associazione 50&più di Confcommercio Ravenna propone ai candidati di impegnarsi ad istituire per la prima volta un assessore (anche in coabitazione) con delega ai cittadini della cosiddetta terza età. Ovvero istituire, così come è stato fatto per le ragazze ed i ragazzi e per il volontariato, una dedicata consulta. Questa “categoria” importante può così mirare ad ottenere una maggiore attenzione e considerazione dagli amministratori locali”.
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