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Con un finanziamento di ben 1,7 miliardi di euro, il programma Nuova Sabatini si conferma un pilastro fondamentale per il supporto delle piccole e medie imprese italiane (PMI). Questo importante stanziamento, previsto per il periodo 2025-2029, è stato integrato nel Piano Transizione 5.0, con l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale, due capisaldi per il futuro delle imprese.
Accesso facilitato al credito e vantaggi concreti
Il programma si rivolge alle micro, piccole e medie imprese interessate a investire in macchinari nuovi, software e tecnologie digitali. I finanziamenti, che possono variare da 20mila a 4 milioni di euro, sono concessi con una durata massima di cinque anni attraverso istituti bancari e intermediari finanziari convenzionati. Un elemento chiave è la garanzia fino all’80% offerta dal Fondo di Garanzia PMI, che rappresenta un vantaggio concreto per le aziende con limitata capitalizzazione.
Inoltre, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy contribuisce alla copertura degli interessi con tassi agevolati che variano in base alla tipologia di investimento:
- 2,75% per investimenti ordinari;
- 3,575% per investimenti in tecnologie 4.0;
- 3,575% per investimenti green.
Un’ulteriore maggiorazione del 30% è prevista per le imprese che scelgono progetti orientati alla sostenibilità o alla digitalizzazione, a condizione che siano in possesso delle certificazioni ambientali richieste.
Destinatari e requisiti
Gli incentivi per le PMI sono accessibili a tutte le imprese che rientrano nella definizione europea di PMI, indipendentemente dal settore produttivo, con l’esclusione delle attività finanziarie e assicurative. Tuttavia, gli investimenti devono riguardare esclusivamente beni nuovi e funzionali all’attività produttiva. Sono esclusi beni usati, terreni, edifici e prodotti in fase di sviluppo.
Dal 2023, il programma ha posto un’attenzione crescente sugli investimenti green, incentivando l’acquisto di macchinari e attrezzature che migliorano l’impatto ambientale dei processi produttivi. Per accedere ai contributi maggiorati, le imprese devono disporre delle certificazioni ambientali necessarie.
Per quanto riguarda gli investimenti in tecnologie 4.0, le linee guida ministeriali delineano chiaramente i beni ammissibili, con la possibilità di richiedere pareri tecnici per valutare l’idoneità dei progetti.
Iter di domanda semplificato
La procedura di accesso ai fondi prevede sette fasi, dalla richiesta di finanziamento presso la banca fino all’erogazione del contributo ministeriale. Ogni progetto è identificato da un Codice Unico di Progetto (CUP), che deve essere riportato obbligatoriamente nelle fatture elettroniche relative agli investimenti agevolati. Questo sistema garantisce massima trasparenza e tracciabilità.
Con questa iniziativa, il governo italiano non solo mira a sostenere la competitività delle PMI, ma intende anche accelerare il processo di trasformazione digitale e ambientale del tessuto imprenditoriale italiano. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare le guide e le FAQ disponibili sul sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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