
Nuove regole per l’accesso alle risorse del Piano Nazionale Transizione 4.0.
Per gli investimenti realizzati nel 2025, vi è lo stop alla procedura di accesso automatico e l’introduzione di un nuovo sistema basato sull’invio da parte delle imprese di una serie di comunicazioni. Si introduce, quindi, anche per il credito d’imposta Transizione 4.0 l’obbligo di seguire una procedura strutturata per l’accesso al beneficio, al pari di quanto già stabilito per la nuova misura Transizione 5.0.
Una preminente burocrazia che comporta inevitabilmente un carico maggiore di adempimenti per le imprese, che dovranno sostenere anche maggiori costi amministrativi, ma che si è resa necessaria a seguito dell’introduzione con la Legge di bilancio 2025 del tetto massimo di spesa di 2,2 miliardi.
Vediamo nel dettaglio le nuove modalità di comunicazione e le scadenze da rispettare.
Il nuovo Decreto direttoriale del 15 Maggio 2025
Le nuove disposizioni sul credito d’imposta Transizione 4.0 sono state ufficializzate con il Decreto direttoriale del 15 maggio 2025, intervento normativo atteso data l’esigenza di monitorare l’utilizzo del plafond stabilito dalla Legge di bilancio, che ha richiesto la predisposizione di una piattaforma informatica e di un meccanismo di prenotazione.
Chi può beneficiare del credito d’imposta Transizione 4.0?
Ricordiamo che l’agevolazione Transizione 4.0 è rivolta a tutte le imprese che decidono di investire in beni strumentali materiali nuovi, progettati per supportare la trasformazione tecnologica e digitale delle attività produttive. Questo significa che qualsiasi impresa, indipendentemente dalle sue dimensioni o dal settore di appartenenza, può accedere al credito, a condizione che gli investimenti riguardino tecnologie avanzate.
Tra queste rientrano, a titolo esemplificativo, le macchine utensili, i sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità e i dispositivi per l’interazione uomo-macchina, in linea con quanto previsto dall’allegato A della legge n. 232 del 2016.
Come accedere al credito d’imposta Transizione 4.0 2025
Per ottenere il credito d’imposta per l’annualità 2025, le imprese devono rispettare alcuni requisiti fondamentali. Innanzitutto, gli investimenti devono essere effettuati tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025. È ammessa la deroga al 30 giugno 2026 solo se entro la data del 31 dicembre 2025 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione.
Un ulteriore requisito riguarda la corretta trasmissione delle comunicazioni, secondo il modello e le modalità indicate nel Decreto.
Le imprese sono tenute a trasmettere una comunicazione preventiva, in cui indicano gli investimenti che intendono realizzare e l’importo del credito d’imposta che prevedono di ottenere. Successivamente, dovranno inviare una comunicazione di completamento, per confermare l’avvenuta realizzazione degli investimenti e l’ammontare del credito effettivamente maturato.
Le comunicazioni relative al credito d’imposta Transizione 4.0 possono essere inviata a partire dal 18 maggio 2025 in modalità telematica utilizzando il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e rispettando le seguenti scadenze:
- la comunicazione preventiva deve essere trasmessa entro e non oltre il 31 gennaio 2026 indicando l’ammontare complessivo degli investimenti che si intendono effettuare e del relativo credito d’imposta prenotato. Si precisa che ai fini della prenotazione delle risorse rileva l’ordine cronologico di invio della comunicazione in via preventiva;
- entro 30 giorni dall’invio del modello di comunicazione in via preventiva, l’impresa trasmette nuovamente il modello con l’indicazione della data e dell’importo del pagamento relativo all’ultima quota dell’acconto per il raggiungimento del 20% del costo di acquisizione;
- l’ultima comunicazione deve essere inviata a completamento dell’investimento, ovvero entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 31 dicembre 2025. La scadenza per l’invio della comunicazione slitta al 31 luglio 2026 per gli investimenti ultimati alla data del 30 giugno 2026.
Attenzione: l’attivazione della modalità telematica ha comportato la disabilitazione a partire dal 17 maggio 2025 della precedente modalità di invio dei moduli tramite PEC.
Lo scambio di dati tra Ministero e Agenzia delle Entrate
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy invia telematicamente all’Agenzia delle Entrate, entro il quinto giorno lavorativo di ogni mese e secondo modalità concordate, l’elenco delle imprese che hanno ottenuto l’agevolazione nel mese precedente, specificando l’importo del credito d’imposta disponibile per la compensazione.
A sua volta, l’Agenzia delle Entrate comunica al Ministero, sempre per via telematica e secondo le modalità concordate, l’elenco dei beneficiari che hanno effettivamente utilizzato il credito d’imposta in compensazione, indicando gli importi corrispondenti.
Il credito d’imposta potrà poi essere utilizzato in compensazione dalle imprese utilizzando il modello F24, da presentare tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle Entrate.
Cosa devono fare le imprese che hanno già trasmesso la comunicazione?
Le imprese che hanno già inviato il modello di comunicazione secondo le disposizioni del Decreto del 24 aprile 2024, possono mantenere la priorità acquisita nell’assegnazione delle risorse.
Tuttavia, per conservare tale priorità, devono inviare nuovamente la comunicazione utilizzando il modello aggiornato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, e questo sia per la comunicazione preventiva che per quella di completamento.
Il mancato rispetto dei termini comporterà l’obbligo di presentazione di nuove comunicazioni con conseguente perdita della priorità cronologica precedentemente acquisita.
Per approfondire tutti i dettagli, puoi visualizzare il testo completo del Decreto e consultare il nuovo modello di comunicazione direttamente qui.
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