21 Maggio 2025
Morti sul lavoro, i dubbi Anac e le imprese incontrano il governo


Economia

di Giovanni Vasso

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GIUSEPPE BUSIA PRESIDENTE AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE

La giornata inizia con l’Anac: “È inammissibile che si continuino a registrare ancora troppi incidenti e troppe morti sul lavoro. Preoccupano i dati del nostro Casellario delle imprese: 1.448 annotazioni per violazioni delle norme su salute e sicurezza nel 2024, con un incremento del 43% rispetto al 2023 e del 87% rispetto al 2022. In questo contesto, i rischi maggiori vengono dai subappalti, specie se realizzati a cascata”. Si è aperta così, con le parole di Giuseppe Busia, presidente dell’Anac, la lunga giornata della sicurezza sul lavoro. Il numero uno dell’Anticorruzione ha puntato il dito, nella sua relazione, contro un sistema che si fa competitivo ribassando sui costi della sicurezza: “Ne derivano ripercussioni negative sulla stessa stazione appaltante, che si ritrova con prestazioni di qualità inferiore; sui subappaltatori, in particolare Pmi, che vedono erosi i propri margini di profitto, e soprattutto sui lavoratori, troppo spesso anello debole della catena”, tuona Busia. Parole dure, quelle dell’Anac a proposito dei morti sul lavoro. Che arrivano proprio mentre a Palazzo Chigi, nella Sala Verde, le organizzazioni datoriali e il governo si incontravano, per una lunga giornata di lavoro, proprio sul tema della sicurezza. La morte della giovanissima Anna Chiti, la 17enne rimasta uccisa a Venezia da una manovra del catamarano su cui era imbarcata per il primo giorno di lavoro nel fine settimana, è solo l’ultima, in senso cronologico, di una serie di decessi inaccettabili, irricevibili. I temi centrali del confronto sono stati i soliti: formazione per i dipendenti, bonus per le aziende virtuose. “Sui temi affrontati c’è una sensibilità comune e diffusa, la stessa sensibilità manifestata dalle organizzazioni sindacali nel precedente incontro”, ha detto il ministro al Lavoro Marina Elvira Calderone. “I temi messi sul tavolo sono quelli del potenziamento della formazione in materia di sicurezza, anche e soprattutto per quel che riguarda la prevenzione e la formazione”, ha continuato Calderone: “Noi investiremo su questo attraverso una migliore gestione di tutte le risorse che abbiamo a disposizione”. Le organizzazioni hanno applaudito alle risorse ma hanno idee e spunti differenti su cui invitano il governo alla riflessione. Per Confcommercio occorrono azioni strutturali e serve semplificazione normativa a beneficio delle pmi. Per Legacoop occorre recuperare il rapporto col sindacato per unirsi in un patto per la sicurezza. La Cna pone l’accento sui meccanismi di spesa Inail chiedendo che si verifichino obiettivi, metodi e risorse. Confimprenditori ritiene che sia decisivo aumentare gli investimenti e le assunzioni all’Ispettorato del Lavoro. “Il metodo del dialogo con le imprese è stato apprezzato”, dicono fonti da Palazzo Chigi. Adesso l’obiettivo è dare (davvero) più sicurezza al lavoro italiano.

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