
A pochi mesi dal successo della prima edizione di Domani Lavoro – la fiera che ha messo in contatto imprese e candidati, firmata da Seven Events con ProBrixia e Area Fiera – Brescia si prepara a tornare protagonista, riaffermandosi come capitale italiana del lavoro. Nel 2024 si è tenuta la prima edizione che ha da subito intercettato l’interesse del mondo economico.
Questi i numeri della prima edizione:
- oltre 200 aziende
- più di 1.500 posizioni proposte
- circa 10mila candidati hanno visitato gli stand
- 21mila tra curricula raccolti e incontri in fiera
- oltre 400 collaborazioni lavorative avviate.
«In un presente in cui le imprese sono alla continua ricerca di personalespecializzato, per guidare e non subire le transizioni in atto, Domani Lavoro è l’occasione ideale per valutare e selezionare talenti, sia già inseriti nel mondo del lavoro in cerca di nuove sfide, sia giovani provenienti dalle maggiori università o centri di formazione; ma anche per intercettare candidati non specializzati, che possano essere formati ed inseriti in organico. Per questa ragione Domani Lavoro è stato un successo straordinario, andato forse al di là delle attese: con la seconda edizione, vogliamo alzare nuovamente l’asticella e rendere il format ancora più concreto – sottolinea Mauro Grandi, CEO di Seven Events e direttore di Area Fiera -. Stiamo già pensando ad alcune novità per l’edizione 2025, che renderanno l’evento ancora più in linea con le aspettative delle aziende e dei candidati».
«In un periodo storico difficile, in cui si cominciano a sentire i primi effetti dell’inverno demografico, l’evento Domani Lavoro è indispensabile per le nostre aziende e per mantenere la competitività in uno scenario sempre più sfidante, nonostante il territorio bresciano continui a registrare performance positive, in particolare in merito al tasso di disoccupazione, che nel 2024 si è attestato al 2,8%, meno di quello lombardo (3,8%) e nazionale (6,5%) – dichiara Roberto Saccone, Presidente di Camera di Commercio di Brescia -. I dati del primo trimestre dell’anno, presentati da Movimprese, mostrano un salto attivo di 157 unità tra iscrizioni e cessazioni di imprese e questo dimostra una discreta vivacità del nostro sistema imprenditoriale, con una crescita delle società di capitali, anche se emergono le difficoltà per i settori storici del made in Brescia, come la manifattura, il commercio e l’agricoltura: è un sistema che ha sempre più bisogno di nuove competenze per sostenere le transizioni ecologica e digitale. Per questo, serve una stretta alleanza tra aziende, istituzioni e mondo della formazione per fornire al settore produttivo gli strumenti e le professionalità necessarie affinché Brescia resti al top».
«Una delle nostre missioni è il sostegno del tessuto produttivo provinciale, anche grazie all’internazionalizzazione: con Domani Lavoro, invece, ci concentriamo soprattutto sul territorio – afferma Roberto Zini, presidente di ProBrixia -. Siamo orgogliosi di poter partecipare all’organizzazione di un evento come questo: in un mondo sempre più complesso e con dinamiche imprevedibili, garantire stabilità alle nostre aziende grazie a personale sempre più specializzato e qualificato è necessario per mantenere alta la nostra competitività anche sui mercati esteri, in un territorio da sempre votato all’export».
A chi si rivolge. Come ha ampiamente dimostrato la prima edizione di Domani Lavoro, la fiera non è rivolta solo ai giovani. Certamente buona parte dei profili richiesti dalle aziende e dei partecipanti, ha un’età media che si aggira tra i 18 e i 25 anni, ovvero quella fascia di popolazione giovane che si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro o che sente il desiderio di cambiare dopo la prima esperienza. Ma tra gli stand hanno trovato spazio anche generazioni di lavoratori più mature e necessarie alle aziende, soprattutto per l’esperienza acquisita, l’organizzazione del lavoro e l’affidabilità. Numerose, infatti, sono state le posizioni aperte pensate per profili più esperti o per chi è alla ricerca di ruoli con maggiori responsabilità. Domani Lavoro si è quindi configurata come un’opportunità inclusiva, capace di mettere in contatto il mondo delle imprese con una pluralità di candidati, dai più giovani ai più esperti.
Chi espone. A Domani Lavoro saranno presenti stand di aziende, agenzie per il lavoro, Università, Its, oltre ad amministrazioni ed enti pubblici e associazioni di categoria e istituzioni. Se nel 2024 gli espositori sono stati circa 200, per la prossima edizione di novembre la previsione è di crescere fino a 260.
Le proposte. Domani Lavoro, come nel 2024, sarà un evento di tre giorni con incontri, colloqui e relazioni con i candidati in cerca di lavoro o alla ricerca di una posizione più in linea con le proprie ambizioni e competenze. Ma il contatto tra le aziende e i potenziali lavoratori comincerà ben prima del 6 novembre, grazie alla piattaforma di Digital Matching che semplifica il processo di abbinamento fra lavoratore e offerta di lavoro, proponendo annunci di lavoro completi di ogni dettaglio, filtrabili con un sistema intelligente di ricerca.
Perché Brescia. La scelta di Brescia per questo evento si conferma strategica: la zona lombardo-veneta, infatti, è uno dei principali poli industriali italiani, contribuendo a oltre il 30% del PIL nazionale e con un reddito pro capite che supera del 35% la media europea; la provincia bresciana, poi, è al 4° posto per PIL, al 7° per numero di imprese e brevetti e al 8° per start up innovative; infine, la città vanta un’economia robusta e diversificata, garantendo stabilità e prospettive di crescita.
I partner. L’edizione 2024 ha potuto contare su collaborazioni di alto livello: a sostenere la fiera dedicata al lavoro sono state l’Università degli Studi di Brescia e l’Università Cattolica, il Gruppo Foppa e l’ITS Machina Lonati. Tra i partner, anche tutte le associazioni datoriali che rappresentano il mondo del lavoro a 360 gradi, oltre ai patrocini di Camera di Commercio, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Brescia. Un’adesione che mostra il grande interesse delle aziende e delle istituzioni nei confronti del tema, uno dei più complessi dei prossimi anni.
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