24 Maggio 2025
150 MILIARDI IN PRESTITI PER ARMARE L’UE


È ufficiale.

È arrivata il 21 maggio l’approvazione formale dei prestiti europei per il settore armi.

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Un passo importante verso un’Europa più forte” commenta su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

“Mantiene gli impegni assunti dai leader dell’Ue a marzo, aiutando gli Stati membri a investire congiuntamente nella difesa europea e a rafforzare la nostra sicurezza comune”, conclude Costa.

Safe

Il piano si chiama “Safe” e prevede di raccogliere 150 miliardi.

Questi saranno erogati sotto forma di prestiti diretti, per gli Stati membri che ne faranno richiesta, e sono garantiti dal bilancio Ue.

Quando si parla di armi infatti sforare i limiti di spesa fino all’1,5% del Pil non è più un problema.

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Continua invece ad esserlo investire in scuola, sanità e infrastrutture.

Gli acquisti ammissibili

Safe prevede procedure d’appalto comuni semplificate e accelerate, per due categorie di prodotti ammissibili.

Da un lato munizioni e missili, sistemi di artiglieria, capacità di combattimento terrestre e relativi sistemi di supporto, piccoli droni e sistemi anti-drone, sistemi di protezione delle infrastrutture critiche e per la mobilità militare.

Dall’altro: sistemi di difesa aerea e missilistica, capacità marittime di superficie e subacquee, droni, sistemi per il trasporto aereo strategico e per il rifornimento in volo, risorse e servizi spaziali, ma anche sistemi di intelligenza artificiale.

Il supporto alle imprese europee

Tali sistemi di morte dovranno essere in maggioranza acquistati da aziende europee, privilegiando le piccole e medie imprese.

È stato infatti deciso che il costo dei componenti provenienti da paesi terzi, non deve superare il 35%.

Un’altra contraddizione propria dell’Unione, che in ogni altro settore ostacola e disincentiva l’economia dei Paesi membri, ma quando si tratta di armi propone un incoerente protezionismo.

Il motivo però è solo uno, l’economia dell’Unione non è mai stata così in crisi e l’unica brillante idea avanzata dalla Commissione è il riarmo.

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Gioisce Goldman Sachs, che stima un aumento del PIL dello 0,6% e un rallentamento dell’inflazione.

Meno entusiasta il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, che avverte: l’aumento della spesa per la difesa peggiorerà i saldi in bilancio.





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