
«Il primo punto, imprescindibile, per andare incontro all’agricoltura del futuro è azzerare il digital divide nella nostra Regione e, più in generale, in tutta Italia»: così il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, al convegno “Dalla Terra allo Spazio” nell’ambito di Space Meetings Veneto 2025.
Aggiunge Passarini: «Penso, ad esempio, al caso paradigmatico dei Colli Euganei Mab Unesco, un comprensorio particolarmente vocato alla produzione di vino, olio e miele. Lì vi sono diversi punti nei quali Internet non prende bene». Nello specifico, lungo la Cingolina, versante da Galzignano, in alcune aree di Torreglia e di Fontanafredda: «Si tratta di una grossa criticità per le oltre 300 aziende agricole, fra i quali molti agriturismi, che insistono in quel territorio». Oggi, è l’appello che ha lanciato alle istituzioni, «questo gap non può esistere. Altrimenti il concetto tanto sbandierato delle autostrade digitali è destinato a rimanere lettera morta». Un altro principio cardine, ha sottolineato, «è che le nuove tecnologie, vedi i droni, i satelliti e tutta quella strumentazione che serve per centrare l’obiettivo di un’agricoltura di precisione, devono essere finalizzate, in primo luogo, al mantenimento delle aree rurali. In seconda battuta, a contrastare gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici». In questo quadro, ha osservato il presidente, «condividiamo il valore aggiunto dell’innovazione tecnologica applicata al comparto del primario. Restando, però, ancorati alla nostra vera identità». Fra gli altri intenti, «la semplificazione e la sburocratizzazione. Bene, allora, l’utilizzo di tutte le high-tech disponibili, purché siano orientate a facilitare il lavoro dell’imprenditore agricolo, e non a complicarlo. La transizione tecnologica, un processo ineludibile, non sia appannaggio soltanto delle grandi e medie aziende agricole. A tal riguardo gli enti competenti sono chiamati a uniformare e semplificare le procedure per accedere ai relativi fondi; così tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, beneficeranno delle medesime condizioni». Infine, ha concluso Passarini, «la politica metta nelle condizioni i produttori di portare a casa un equo reddito».
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