25 Maggio 2025
Italia-India: partnership risposta a sfide globali


Tra Italia e India, l’agenda bilaterale sta guadagnando slancio, profondità e diversità mentre le interazioni, non solo istituzionali, si sono intensificate per attuare il Piano d’azione strategico congiunto per il 2025-2029. A fare il punto all’AGI della cooperazione tra Roma e New Delhi è l’Ambasciatrice dell’India in Italia, Vani Sarraju Rao, a pochi giorni dalla visita nella capitale di una delegazione di otto parlamentari delle due camere del Parlamento indiano, in rappresentanza dei principali partiti politici. Una visita – in agenda per il 28 maggio – che si inserisce in un contesto regionale e mondiale particolarmente teso e in rapida evoluzione, a cominciare dalle recenti ostilità tra India e Pakistan, come conseguenza dell’attacco terroristico di Pahalgam, in Kashmir, in cui hanno perso la vita 26 civili innocenti lo scorso 22 aprile.
“Per il momento il cessate il fuoco regge. Diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno chiamato la nostra leadership per condannare l’attacco, esprimere le condoglianze e la preoccupazione per le tensioni con il Pakistan. Tuttavia, il cessate il fuoco è stato raggiunto direttamente tra India e Pakistan. La posizione dell’India è da sempre quella di risolvere le questioni a livello bilaterale”, commenta all’AGI la diplomatica di lungo corso, che ha assunto l’incarico a Roma nell’aprile 2024.
Tornando alla partnership strategica allacciata dall’Italia con la potenza asiatica nel 2023, l’Ambasciatrice Rao sottolinea che “entrambe le parti hanno deciso di rafforzare il commercio e gli investimenti bilaterali, la cooperazione in materia di difesa e sicurezza, la collaborazione per l’aerospazio e l’innovazione e l’aumento della mobilità”, mentre “il numero di parti interessate che investono nei legami bilaterali è in aumento”.
Il premier indiano Narendra Modi e la premier Giorgia Meloni sono in contatto regolare e si sono incontrati due volte lo scorso anno. Il mese scorso il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto una proficua visita in India.
“Durante questa recente visita anche del ministro Anna Maria Bernini, i nostri istituti di istruzione superiore e di ricerca hanno avuto interazioni. Entrambi i paesi stanno già provvedendo a finanziamenti congiunti per progetti di Ricerca e Sviluppo in ambito scientifico e tecnologico. Possiamo fare più ricerca e sviluppo e innovazioni congiunte in settori come i biocarburanti e l’idrogeno verde, in cui l’Italia è forte”, valuta l’Ambasciatrice indiana in Italia.
L’aerospazio, l’informatica, le telecomunicazioni, la sicurezza informatica e l’intelligenza artificiale sono tecnologie critiche che faranno la differenza per la competitività delle rispettive economie, italiana e indiana. “Stiamo valutando il modo in cui possiamo sviluppare e applicare queste tecnologie critiche che si stanno evolvendo a un ritmo molto veloce. Con l’Italia stiamo rafforzando la nostra collaborazione nel settore spaziale, date le nostre complementarità”, precisa l’interlocutrice, che per quattro anni, dal 2020 al 2024, ha guidato la divisione Americhe del ministero degli Affari esteri, occupandosi delle relazioni dell’India con Stati Uniti, Canada e del Quadro Quad.
Uno dei settori trainanti in cui l’India auspica la collaborazione con le aziende italiane è quello della transizione energetica, per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2070. “La nostra transizione energetica è in corso e abbiamo aumentato la quota complessiva di energia rinnovabile nel nostro mix energetico. Tuttavia, abbiamo ancora molto da fare. Le aziende italiane che hanno ottime capacità nel settore dell’energia pulita possono essere partner nel viaggio dell’India verso l’energia pulita”, propone l’Ambasciatrice Rao, invitando le aziende tricolore a “collaborare con quelle indiane per lo sviluppo di tecnologie pulite rilevanti, per lo scaling up delle tecnologie a prezzi commercialmente sostenibili e per la presentazione di offerte per progetti in India”.
In effetti, le opportunità d’affari sono numerose, crescenti e diversificate nella nazione più popolosa del mondo – 1,4 miliardi di persone, di cui oltre il 50% meno di 25 anni – che registra un tasso di crescita economica del 6,2%. Per le relazioni commerciali bilaterali, i settori più promettenti sono l’aerospazio e la difesa, le tecnologie pulite, le infrastrutture, la logistica, la costruzione navale, l’agro-tech e la trasformazione alimentare. Si tratta di settori che vedranno una crescita consistente in India, enormi investimenti pubblici e iniziative politiche da parte del governo di New Delhi, volte a facilitare gli investimenti esteri, la produzione in India e la promozione delle esportazioni globali.
“L’India, in quanto grande mercato con consumi in crescita ed esportazioni globali in aumento, è un partner perfetto per le aziende italiane che possono collaborare, produrre localmente, scalare e fornire al mercato indiano e globale”, prospetta la blasonata diplomatica.
L’entità dei crescenti rapporti di cooperazione tra India e Italia va ben oltre la sola dimensione bilaterale: dagli ultimi sviluppi geopolitici globali che impattano sull’ordine mondiale, dai conflitti passando per i cambiamenti politici e climatici, New Delhi e Roma interagiscono già in diversi scenari per far fronte a queste sfide, ciascuna con i propri strumenti e metodi.
Uno di questi scenari di possibili interazioni è proprio l’Africa, in cui l’Italia sta attuando il suo Piano Mattei, ora in 14 paesi. “La politica estera dell’India ha dato priorità alla regione mediterranea. L’Italia si sta concentrando sull’Indo-Pacifico. Queste due regioni, il Mediterraneo e l’Indo-Pacifico, si intersecano in Africa. Abbiamo una relazione di lunga data con l’Africa e godiamo di buona volontà tra le nazioni africane. L’India sta rafforzando la sua presenza, le sue relazioni e i suoi scambi commerciali con il continente attraverso programmi di sviluppo delle capacità e di assistenza tecnica di grande impatto”, riferisce l’Ambasciatrice Rao. “Poiché abbiamo obiettivi simili nei confronti dell’Africa, possiamo esplorare le opportunità. Il settore privato di entrambe le parti può pensare a partnership e collaborazioni”, valuta ancora.
Dalla presidenza del G20, nel 2023, l’India ha dato voce alle preoccupazioni, alle priorità e alle richieste dei Paesi in via di sviluppo su temi quali lo sviluppo sostenibile, l’energia pulita, le infrastrutture pubbliche digitali, i finanziamenti per il clima, chiedendo maggiore equità e un contributo superiore dei paesi sviluppati, ad esempio con tecnologie e finanziamenti agevolati, in modo che il “Sud globale” possa colmare il divario. Una importante iniziativa strategica lanciata in quella occasione, l’IMEC, mira a creare opzioni alternative per le infrastrutture, i trasporti e la connettività per il nostro commercio marittimo, garantendo catene di approvvigionamento resistenti e assicurando anche l’efficienza dei corridoi di trasporto globali esistenti. L’India ha poi contattato i suoi principali partner strategici, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Unione Europea, Italia e altri, per mantenere il dialogo ed esplorare le possibilità di cooperazione in uno scenario globale così incerto.
La cooperazione tra India e Italia ha anche una forte componente culturale e umana. “Nelle istituzioni accademiche italiane, esiste una lunga tradizione di Indologia. Lingue indiane come il sanscrito, l’hindi e la letteratura sono studiate qui da diversi decenni. Tuttavia, manca la consapevolezza della società, dell’economia e della politica indiana contemporanea”, constata l’Ambasciatrice Rao. Una lacuna che si sta cercando di colmare con l’avvio di programmi accademici su aspetti più contemporanei dell’India nell’ambito di una cattedra istituita nei mesi scorsi all’Università Statale di Milano. Gli studenti indiani in Italia sono attualmente 4.700, un numero inferiore a quello di altri Paesi. “Possiamo fare molto di più per aumentare le collaborazioni accademiche, la ricerca e sviluppo, gli scambi di docenti. Entrambi i Paesi sono interessati ad aumentare la mobilità di studenti, professionisti e accademici. Sarebbe incoraggiante vedere gli studenti indiani beneficiare di stage e opportunità di lavoro in Italia”, auspica l’interlocutrice dell’AGI.
Un altro aspetto centrale nei “forti legami interpersonali tra i nostri paesi” riguarda la diaspora indiana in Italia, in tutto 180mila persone che “danno un contributo positivo nell’agricoltura, al settore lattiero-caseario, come operai, nel settore sanitario e in altri ambiti”, fa notare la diplomatica. Secondo lei, sarebbe reciprocamente vantaggioso se un maggior numero di professionisti indiani entrasse nel mondo del lavoro in Italia. La consapevolezza delle opportunità di lavoro in Italia e la conoscenza della lingua italiana potrebbero contribuire a questa mobilità. “I negoziati per l’accordo di libero scambio tra India e Unione europea sono in corso. Una volta firmato, potrebbe facilitare anche la mobilità dei professionisti verso gli Stati membri dell’Ue, compresa l’Italia”, prospetta Rao, già Ambasciatrice in Finlandia ed Estonia, Vice-Capo Missione presso l’Ambasciata dell’India in Israele e altri incarichi diplomatici presso le Missioni indiane in Messico e Svezia. Titolare di un Master in Scienze Politiche presso l’Università di Hyderabad, in India, un Master in Scienze e una Laurea in Studi Ambientali presso la San Jose State University in California, parla inglese, telugu, hindi e spagnolo; è sposata e ha una figlia.
In conclusione, sul fatto dell’essere donna in diplomazia, l’Ambasciatrice Rao riferisce che il servizio diplomatico indiano vanta una lunga tradizione, con donne che ricoprono la carica di ambasciatore in diverse capitali. “In quanto donne, siamo abituate a fare più cose e a bilanciare le responsabilità professionali e familiari. Forse questo fornisce un approccio più sfumato e talvolta pratico alla diplomazia, che può essere utile”, valuta. “La natura del mandato di un diplomatico è tale che la risposta ai conflitti e alle questioni geopolitiche è un processo di consultazione tra l’Ambasciata e la sede centrale. Siamo guidati dai nostri interessi nazionali, dalle nostre priorità economiche e dalla necessità di garantire il benessere della diaspora indiana”, conclude l’Ambasciatrice dell’India in Italia. (AGI)
VQV





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