
Con un fondo iniziale da 4 milioni di euro, la Regione Siciliana lancia un intervento innovativo per sostenere le imprese soggette a misure di prevenzione giudiziaria, facilitandone la rinascita economica e il ritorno alla piena legalità.
Il governo guidato da Renato Schifani ha infatti approvato lo schema di decreto proposto dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino per l’erogazione di finanziamenti a tasso zero, oltre a contributi a fondo perduto per start-up impegnate nel settore dell’agricoltura sociale.
«Mettiamo in campo un intervento che consente alle imprese colpite da provvedimenti dell’autorità giudiziaria di trovare risorse per rilanciare la gestione e salvaguardare il lavoro» ha affermato il presidente Schifani. L’obiettivo è favorire la continuità operativa delle aziende confiscate, stimolando investimenti utili a renderle competitive e a consolidare un circuito economico virtuoso, ancorato a criteri di trasparenza, sana concorrenza e rispetto delle regole.
Irfis-FinSicilia sarà l’ente attuatore della misura, con la possibilità di concedere finanziamenti a tasso zero della durata tra i 3 e i 10 anni, fino a un massimo di 100mila euro. Le risorse potranno essere utilizzate sia per esigenze di liquidità che per investimenti, con un contributo che coprirà il 70% delle spese ammissibili. Inoltre, per le imprese attive da non oltre cinque anni nel comparto dell’agricoltura sociale, sarà possibile accedere a un contributo a fondo perduto fino a 10mila euro, pari al 20% del finanziamento ottenuto.
Potranno richiedere l’accesso alla misura tutte le imprese confiscate ai sensi del Codice Antimafia, comprese quelle gestite da cooperative costituite da lavoratori, dipendenti o ex dipendenti. Il finanziamento dovrà essere richiesto dagli amministratori giudiziari, previa autorizzazione del giudice delegato o dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Sarà necessario allegare una relazione di un professionista indipendente, attestante sia la necessità dell’intervento economico che la sostenibilità della sua restituzione.
«Abbiamo pensato a modalità che premino le realtà con prospettive solide – ha spiegato Schifani – affinché il fondo rotativo sia sostenibile e continui ad alimentarsi. È un messaggio forte di legalità e responsabilità sociale che si rivolge a tutti coloro che, con impegno, provano a riscrivere la storia di aziende sequestrate alla criminalità».
La misura rappresenta un’azione concreta per rafforzare il tessuto imprenditoriale sano e legale della Sicilia, restituendo valore economico e sociale a patrimoni che, da simbolo dell’illegalità, possono ora diventare leve di sviluppo e inclusione.
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