
La notizia è emersa a margine della conferenza stampa dedicata alla presentazione del bando sulle aree rurali, tenuta alla Cittadella dall’assessore Gianluca Gallo accompagnato dal direttore generale Giuseppe Iiritano
La Regione crede fermamente nella possibilità che l’agricoltura e l’agroalimentare di Calabria possano crescere ulteriormente creando pil e occupazione, e continuando a sostenere l’export. La notizia emersa a margine della conferenza stampa dedicata alla presentazione del bando sulle aree rurali, tenuta alla Cittadella dall’assessore Gianluca Gallo accompagnato dal direttore generale Giuseppe Iiritano e dal dirigente di settore Francesco Chiellino, è molto importante.
Nel prossimo Psp (acronimo di Piano Strategico Pac, cioè il vecchio Psr), valido per gli anni 2023-2027, la percentuale di contributo a fondo perduto prevista nelle varie misure aumenterà del 20%. Entriamo nel dettaglio. Il Psr 2014-2020, poi esteso fino al 2022, prevedeva un 45% di contributo a fondo perduto per le aree ordinarie e un 55% per le aree montane e svantaggiate. Con il Psp si passerà rispettivamente al 65% e al 75% di fondo perduto, e quindi a delle quote molto consistenti che renderanno senz’altro più appetibili gli investimenti dei privati in agricoltura e nei diversi comparti dell’agroalimentare.
Donne, giovani, aziende già grandi e strutturate, nuove realtà imprenditoriali, filiere di ogni tipo avranno a disposizione, nei vari bandi previsti, ottime carte da giocare. Nel quarto trimestre dello scorso anno l’Istat ha certificato che, rispetto a un aumento su base nazionale del 5,1% delle esportazioni dei prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, la Calabria ha segnato un +25,5%, passando dallo 0,8 allo 0,7 del totale Italia di settore.
L’agricoltura ha trainato anche il manifatturiero che relativamente ai prodotti alimentari, bevande e tabacco ha registrato, sempre nel terzo trimestre 2024, un +22,8%, portandosi allo 0,6 di quota nazionale. Con questo traguardo dello 0,8 i prodotti dell’agricoltura diventano il comparto che in Calabria esporta di più in valore percentuale sul dato nazionale, seguito dalle sostanze chimiche (0,7) e dal tessile (0,3). Diversi altri settori di attività economica sono rimasti fermi allo 0,1 (mobili; mezzi di trasporto; metalli, macchine e impianti; articoli in gomma, ecc.). L’onda positiva ha riguardato, in verità, tutto il Sud, segnando un +9,4% di export nel periodo preso in considerazione dall’Istat, con il Molise che ha generato un +49,3% e l’Abruzzo un +20,3. Il contesto generale, pertanto, è positivo. Ai Calabresi l’opportunità, nel solco di una tradizione identitaria plurimillenaria legata al buon cibo e alla Dieta Mediterranea, di cogliere la palla al balzo e immaginare nuovi traguardi strategici.
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