
Per anni Bankitalia ha incalzato gli istituti alle aggregazioni, oggi il sistema ha «una patrimonializzazione più solida, superiore alla media europea», rispetto al 2022 quando era sotto.
Ci siamo, l’Autorità ricorda che le fusioni «rappresentano un delicato momento di discontinuità degli intermediari, devono servire al rafforzamento».
Questo in un’ottica «di creazione di valore che significa «offrire a imprese e famiglie» i veri utenti finali di queste operazioni, «finanziamenti adeguati per quantità e costi, strumenti di impiego del risparmio trasparenti ed efficaci e a condizioni eque, servizi qualificati ed innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese». (Il Gazzettino)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La chiave per muoversi tra rischi e opportunità è una, l’Europa, ma deve cambiare e archiviare gli errori fatti. (Adnkronos)
«Il governatore ha fatto riferimento al fatto che nei prossimi due anni non vede un peggioramento significativo della qualità del credito – ha dichiarato l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina – significa che il sistema è forte e ha un potenziale: bisogna continuare a investire». (Il Messaggero)
#CF2025 Sono anche disponibili la Relazione sulla gestione e sulla sostenibilità della Banca d’Italia sul 2024 e il Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici (RISC) sul 2024. (bancaditalia.it)
Per anni Bankitalia ha incalzato gli istituti alle aggregazioni, oggi il sistema ha «una patrimonializzazione più solida, superiore alla media europea», rispetto al 2022 quando era sotto. Questo in un’ottica «di creazione di valore che significa «offrire a imprese e famiglie» i veri utenti finali di queste operazioni, «finanziamenti adeguati per quantità e costi, strumenti di impiego del risparmio trasparenti ed efficaci e a condizioni eque, servizi qualificati ed innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese». (Il Messaggero)
Il monito “L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe sottrarre quasi 1 punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio. Negli Usa, l’effetto stimato è circa il doppio. I dazi potrebbero comportare una minore domanda di lavoro e un aumento delle pressioni inflazionistiche, in una fase già caratterizzata da aspettative di inflazione in rialzo”. (rtl.it)
Il logoramento dei rapporti politici ed economici internazionali ha «radici profonde», come ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta che perciò ha aggiunto: «Le attuali aspre dispute commerciali non sono un malessere temporaneo». (Milano Finanza)
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