
Negli ultimi tempi, i cosiddetti “dazi di Trump” sono diventati un argomento centrale nella politica economica globale. Ma cosa sono esattamente? E perché se ne è parlato così tanto?
Cos’è un dazio?
Un dazio doganale è una tassa imposta da un Paese sui prodotti importati da un altro. Serve a rendere quei prodotti più costosi rispetto a quelli locali, con l’obiettivo di proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera.
I dazi di Trump: cosa ha fatto l’ex presidente?
Durante la sua presidenza (2017-2021), Donald Trump ha avviato una vera e propria “guerra commerciale”, soprattutto contro la Cina, ma anche con altri partner commerciali come l’Unione Europea, il Canada e il Messico.
Già nel 2018, l’amministrazione Trump ha iniziato ad aumentare i dazi su diverse categorie di prodotti, tra cui:
- Acciaio e alluminio (+25% e +10%)
- Prodotti tecnologici e meccanici provenienti dalla Cina
- Automobili europee (minacciati dazi, mai pienamente applicati)
L’idea era quella di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti (cioè la differenza tra quanto importano e quanto esportano) e costringere gli altri Paesi a negoziare accordi più favorevoli per gli USA.
Secondo l’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR), i dazi erano volti a contrastare pratiche commerciali scorrette della Cina, come il furto di proprietà intellettuale e le sovvenzioni statali alle imprese (USTR.gov).
Quali sono state le conseguenze?
I dazi hanno avuto effetti misti:
Vantaggi per alcune industrie americane, come l’acciaio e l’agricoltura, che hanno visto una protezione temporanea dalla concorrenza.
Aumento dei prezzi per i consumatori e le aziende USA, che hanno dovuto pagare di più per materie prime e prodotti importati.
Ritorsioni commerciali: Paesi come la Cina hanno risposto con dazi sui prodotti americani, colpendo settori come la soia, creando forti tensioni con gli agricoltori USA (Brookings Institution).
Secondo un’analisi pubblicata da Peterson Institute for International Economics, le tariffe hanno avuto un impatto negativo sul PIL statunitense, stimando una perdita netta per l’economia americana a causa del calo del commercio e dell’aumento dei costi (piie.com).
Cos’era cambiato con Biden?
Il presidente Joe Biden ha mantenuto molti dei dazi di Trump, ma ha cercato di riorganizzare la politica commerciale in chiave più multilaterale, cercando alleanze con l’UE e altri partner per contrastare insieme le pratiche sleali della Cina. Tuttavia, con la rielezione di Donald Trump, molti dazi sono ancora attivi nel 2025.
Conclusione
I dazi di Trump sono stati tasse imposte su beni stranieri con l’intenzione di proteggere l’economia americana e costringere gli altri Paesi a fare concessioni. Ma hanno anche causato aumenti di prezzi, tensioni diplomatiche e ritorsioni commerciali. Capire i dazi è importante per comprendere come le scelte politiche possono influenzare non solo i mercati globali, ma anche le tasche dei cittadini comuni.
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