
Meta ha annunciato una novità che promette di trasformare il panorama del marketing digitale. Entro la fine del 2026, gli inserzionisti potranno creare campagne pubblicitarie complete su Meta direttamente con l’intelligenza artificiale, senza bisogno di agenzie o specialisti esterni.
La piattaforma offrirà strumenti in grado di generare immagini, video, testi e targeting, basandosi su una semplice immagine prodotto e un budget definito.
La pubblicità automatizzata con intelligenza artificiale minaccia il ruolo delle agenzie e ha generato forti reazioni. Le agenzie pubblicitarie, che storicamente si occupano della creazione, pianificazione e distribuzione delle campagne, si trovano ora a fronteggiare una potenziale disintermediazione totale.
Poche ore dopo l’annuncio, i titoli di WPP sono scesi del 3%, mentre Publicis Groupe e Havas hanno perso rispettivamente il 3,9% e il 3%.
Meta punta così a intercettare direttamente i budget pubblicitari dei brand, riducendo la dipendenza dalle agenzie.
Zuckerberg: “Stiamo ridefinendo la pubblicità”
La strategia è supportata da un importante piano di investimenti: tra i 64 e i 72 miliardi di dollari previsti nel 2025, gran parte saranno destinati allo sviluppo dell’infrastruttura AI.
Secondo Alex Schultz, Chief Marketing Officer di Meta: “L’IA permetterà ad agenzie e inserzionisti di concentrarsi sulla creatività che conta davvero”.
Schultz ha precisato che l’obiettivo non è quello di “eliminare” le agenzie, ma offrire una soluzione semplice, automatica e accessibile a chiunque voglia fare pubblicità online.
Piccole imprese, grandi opportunità
Il cambiamento potrebbe rivelarsi un enorme vantaggio per le piccole e medie imprese (PMI). Queste aziende, spesso prive del budget necessario per rivolgersi a un’agenzia, potranno accedere direttamente a strumenti professionali e altamente performanti.
“Milioni di piccoli business si affidano già alle nostre piattaforme per crescere”, ha dichiarato Schultz.
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Il futuro della pubblicità sarà sempre più automatizzato, veloce e personalizzato, ma la sfida sarà mantenere un equilibrio tra creatività umana e automazione tecnologica. Il 2026, a questo punto, si annuncia come un anno spartiacque per l’intero settore pubblicitario.
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