5 Giugno 2025
Furti e titolari esasperati, Confesercenti alza la voce: “Cittadini e imprese lasciati soli, chiediamo leggi più dure. Dalla Pat servono sostegni per proteggerci”


TRENTO. Vetrine in frantumi, casse svuotate, porte distrutte e l’esasperazione che continua a crescere dei titolari delle attività prese di mira. Trento da ormai diverso tempo sta vivendo un’escalation di microcriminalità che mette in ginocchio negozianti e cittadini ed ad alzare la voce ora  è Confesercenti del Trentino. “Serve un intervento a livello nazionale, che garantisca pene effettive e strumenti adeguati per impedire la reiterazione dei reati da parte di soggetti (spesso) già noti alle autorità. Alla politica chiediamo di assumersi questa responsabilità, e di farlo con voce unita, senza distinzioni di parte, perché solo così sarà possibile invertire davvero la rotta” sono le parole che arrivando dal presidente Mauro Paissan.

 

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Tabaccherie, ristoranti, bar, negozi. Gli episodi sono molti. Fra gli ultimi casi quelli avvenuto al parco di Melta dove è stato colpito il ristorante l’Anfora (Qui l’articolo). “Più aumentano i casi, più è evidente, e comprensibile – spiega Paissan –  il senso di disagio e frustrazione che vivono cittadini e imprenditori, spesso lasciati soli ad affrontare le conseguenze di questi atti criminali”.

 

È nell’interesse dell’intera comunità, ed è anche un dovere civico, denunciare ogni singolo episodio, contribuendo così attivamente al lavoro di individuazione e ricerca dei colpevoli da parte delle forze dell’ordine. Ma per Confesercenti serve anche un cambio di passo più ampio e corale, che coinvolga l’intero territorio.

 

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“Le forze dell’ordine – continua Mauro Paissan – operano con costanza e professionalità, e meritano il massimo sostegno. Ma è evidente che anche loro condividano, almeno in parte, la frustrazione dei cittadini: troppo spesso, dopo aver identificato e arrestato i responsabili, li si vede tornare a piede libero nel giro di pochi giorni, se non immediatamente”.

Un cortocircuito dovuto all’attuale quale legislativo. “È su questo fronte che occorre agire con decisione. Serve un intervento – spiega il presidente di Confesercenti del Trentino – a livello nazionale, che garantisca pene effettive e strumenti adeguati per impedire la reiterazione dei reati” ma non  solo perché in parallelo  è necessario potenziare ogni forma di deterrenza.

“Servono investimenti massicci e capillari in sistemi di video sorveglianza – sia pubblici che privati – e in dispositivi di sicurezza attiva, come impianti anti-intrusione o sistemi nebbiogeni, che in molti casi possono fare la differenza. Per questo chiediamo alla Provincia autonoma di Trento di attivare con urgenza misure straordinarie di sostegno economico, attraverso contributi a fondo perduto che aiutino le imprese a proteggersi” viene spiegato da Confesercenti. 

Non si tratta solo di tutelare i singoli esercizi colpiti perché la sicurezza consente la stabilità dell’intero sistema economico trentino.  “Commercio, turismo, pubblici esercizi e artigianato sono settori fondamentali per la tenuta sociale ed economica della nostra terra. Garantire loro sicurezza significa difendere il benessere e la qualità della vita che, grazie anche alla nostra Autonomia speciale, il Trentino ha sempre saputo offrire ai suoi cittadini” conclude Paissan. 





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