
Trump, sostenibilità e digitale: perché è il momento di capire cosa sta succedendo
Si parla spesso del rapporto fra digitale e sostenibilità: Ia sostenibilità del digitale e il digitale per la sostenibilità. I tempi sono maturi per introdurre una nuova declinazione del tema.
Dice Federico Fubini – non un pericoloso terrorista (vicedirettore Corriere della Sera n.d.r.) – nell’editoriale del Corriere della Sera – non una testata estremista – di sabato 24 maggio 2025 dal titolo “Trump, cosa c’è dietro la minaccia di dazi al 50% all’Ue: la corsa a far cassa (e il suo vero tallone d’Achille)”, parlando dei negoziati in corso: “…Gli emissari di Trump invece sono il loro opposto antropologico. Sono delegati personali del Presidente e per loro il negoziato è una prova di forza, la pistola sempre sul tavolo dello studio ovale; vogliono smantellare le tasse sul Big Tech come quelle in vigore anche in Italia, disinnescare le regole di Bruxelles sul digitale … Non puntano a un accordo sul libero scambio, ma un passo indietro politico dell’Europa”. (Qui il link all’articolo completo del Corriere della Sera, n.d.r.).
Il rischio di una profonda rottura sul piano commerciale
E se l’Europa il passo indietro non lo facesse o, almeno, non fosse in grado di farlo nei termini richiesti? Se si arrivasse a un conflitto commerciale profondo?
È improbabile, certo, perché ci sarebbero danni enormi, anzi insostenibili, da entrambe le parti. Certo. Non è però questo il punto. Fino a novembre 2024 non era neanche ipotizzabile. Oggi è improbabile. Improbabile vuol dire che bisogna considerarlo, seppure nel modo corretto, senza allarmismi, senza panico.
Cioè, i CEO e i CIO delle aziende, a partire dalle più grandi, devono prepararsi a rispondere a domande che sino a qualche tempo fa erano impensabili, ovvero non erano neanche ipotizzabili e che adesso devono essere prese in considerazione: “e se Office365 non fosse più disponibile online? Se Teams, Whatsapp, Gmail o altre piattaforme e servizi online non fossero più accessibili?”
La necessità di fare appello alle basi del risk management
Come si sa il rischio è il prodotto fra la probabilità di un evento e il danno che questo genererebbe. Qui la probabilità è bassissima, anzi, quasi trascurabile ma il danno eventuale sarebbe altissimo. Senza digitale non solo l’economia, ma l’intera dinamica sociale sarebbe oggi compromessa nelle sue basi: l’intero edificio rischierebbe di crollare.
Scenari imprevedibili, inaspettati, ai quali si corre il rischio di arrivare assolutamente impreparati
Dove sono i nostri dati? In un cloud controllato dal nostro nuovo e inatteso competitor.
Con cosa comunichiamo, lavoriamo, chattiamo? Con un software che non risiede nemmeno più nei nostri PC, ma in quello stesso cloud controllato dallo stesso nuovo e inatteso competitor.
Con cosa paghiamo? Con carte di credito che poggiano su un network di pagamenti digitali controllato sempre dallo stesso competitor.
Improbabile? No, certamente improbabilissimo. Impossibile? Difficile garantire che sia impossibile. Certo, se l’Europa fa un passo indietro. Ma se non lo fa o non lo può fare abbastanza?
Una nuova rivoluzione, con tanti rischi di un passo indietro per la sostenibilità
Sostenibilità: soddisfare i bisogni di oggi in modo che anche domani sia possibile soddisfare i bisogni di domani. Sostenibilità, digitale sostenibile? Servirebbe una architettura i n grado di funzionare comunque, anche se il passo indietro dell’Europa non fosse sufficiente o possibile. Un’economia sostenibile, almeno nelle aspirazioni e nelle intenzioni e una società che continuerebbero a vivere anche per rispondere ai criteri essenziali di una corretta corporate governance e accountability.
Difficile prevedere uno scenario con dazi al 50% all’inizio dell’amministrazione Trump
Abbiamo tempo, non c’è nulla di urgente, forse. Ma chi avrebbe parlato di dazi del 50% sei mesi fa? Chi lo avesse fatto sarebbe stato preso per matto, un profeta di sventura che il mondo del business avrebbe potuto e dovuto ignorare tranquillamente.
Abbiamo tempo ma forse un pensierino piccolo piccolo è giusto iniziare a farlo.
Personalmente, se un sistema di videoconferencing, di mailing e di office automation (che espressione antica!) indipendenti fossero incluse nei contratti di telefonia mi sentirei meglio. Almeno, non fosse altro per un approccio convenzionale al risk management, non si correrebbero rischi di blocco totale.
Comunque, tranquilli, è un’ipotesi improbabilissima, ai limiti dell’impossibile.
A chi fosse interessato al tema, consiglio di leggere le motivazioni con cui la Suprema Corte USA ha confermato l’obbligo di vendere la proprietà delle operazioni americane di TikTok in alternativa al blocco delle attività del social media cinese. (Link per maggiori informazioni e per documentarsi sull’impregno della Suprema Corte USA n.d.r.)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link