
De Nuccio ha descritto il contesto globale attuale come il più delicato degli ultimi 75 anni a causa dell’incertezza economica e politica, che frena le decisioni strategiche di investimento.
Per quanto riguarda il quadro italiano, ha affermato che il Paese si trova in condizioni migliori rispetto ai quindici anni precedenti la pandemia, mostrando una notevole capacità di resilienza. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di affrontare le debolezze strutturali, in particolare la questione fiscale che colpisce il ceto medio e il livello degli stipendi. Ha criticato l’attuale curva IRPEF, definendola insostenibile per i redditi medi, e ha chiesto che gli incassi record dalla lotta all’evasione vengano utilizzati per intervenire sulla progressività fiscale.
Il Presidente ha ribadito l’importanza di ridurre e razionalizzare gli adempimenti e il calendario delle scadenze fiscali, proponendo una moratoria estiva dei termini in scadenza dal 1° al 31 agosto, con proroga automatica al 16 settembre senza maggiorazioni. Ha anche enfatizzato la necessità di una semplificazione normativa radicale, con l’obiettivo di creare un vero e proprio Codice tributario che migliori la chiarezza e la conoscibilità delle norme fiscali.
Un altro punto toccato è il completamento del processo di incentivazione delle aggregazioni professionali, con la codificazione del principio di neutralità fiscale per le riorganizzazioni degli studi. Questo favorirà le società tra professionisti (STP) e la crescita dimensionale delle attività libero-professionali. Ha anche suggerito un regime opzionale di determinazione del reddito secondo il criterio di cassa per le STP costituite in forma di società di capitali.
De Nuccio ha espresso preoccupazione per il rapporto tra contribuenti, commercialisti e fisco, criticando i “blackout” ricorrenti del sito dell’Agenzia delle Entrate e l’inaccessibilità di alcuni uffici. Ha chiesto soluzioni tecniche immediate, una pianificazione seria della manutenzione e rinvii automatici delle scadenze quando i sistemi pubblici non funzionano.
Tra i successi della Categoria, ha menzionato il ruolo nel definire la riforma fiscale, la riforma della disciplina della crisi d’impresa e la riforma delle responsabilità dei sindaci. Ha evidenziato il riconoscimento dell’esclusiva di legge per l’asseverazione del Tax Control Framework nell’ambito dell’adempimento collaborativo, sottolineando l’importanza di tale risultato per la professione. Un altro successo storico è la riforma dell’articolo 2407 del codice civile, che limita la responsabilità dei componenti del collegio sindacale. Ha anche menzionato la necessità di completare la riforma della disciplina penale concorsuale e di modificare l’articolo 2477 c.c. riguardo al sindaco unico della s.r.l..
In merito allo stato di salute della professione, ha citato il Rapporto 2025 che indica una crescita del reddito professionale medio del 10,1% nel 2023 e del 18,5% nel biennio 2022-2023, dati superiori alla crescita del PIL e a quelli di altre professioni economico-giuridiche. Ha anche sottolineato l’aumento delle nuove iscrizioni nel 2024, a dimostrazione della resilienza e dell’attrattività della professione.
Infine, De Nuccio ha concluso con un appello all’unità e al rispetto all’interno della categoria, in vista delle prossime elezioni del Consiglio Nazionale. Ha invitato a valorizzare i successi ottenuti e a concentrarsi sulla costruzione del futuro della professione, abbandonando il “non si può” e puntando a “provarci”
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