14 Giugno 2025
chi guadagna e chi perde bonus


La circolare 4/E, pubblicata il 15 aprile dall’Agenzia delle Entrate, apre una nuova fase per il Fisco italiano entra in una nuova fase, all’insegna della semplificazione e della razionalizzazione. Alcuni hanno visto ridurre sensibilmente il carico fiscale, mentre altri, invece, rischiano di perdere parte dei benefici. Nei prossimi mesi, però, come promesso dal governo, sono attesi nuovi interventi in materia. Ma come si traducono queste nuove regole per stipendi e pensioni?

I nuovi scaglioni Irpef

Dal 2024 l’Irpef è articolata su tre scaglioni:

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

  • 23% per i redditi fino a 28mila euro;
  • 35% per quelli compresi tra 28 mila e 50 mila euro;
  • 43% per i redditi superiori a questa soglia.

Come chiarito nella circolare di riforma del Fisco, la nuova struttura, introdotta con la Legge di Bilancio, ha l’obiettivo di agevolare soprattutto i contribuenti con redditi medio-bassi. Secondo le simulazioni riportate da alcuni quotidiani, i maggiori vantaggi fiscali si concentrano nella fascia tra 15mila e 28mila euro annui, con risparmi che possono arrivare fino a 260 euro. Per i redditi oltre i 50 mila euro, invece, non sono previste variazioni: resta applicata l’aliquota massima.

Modifiche alla seconda aliquota, come cambiano pensioni e stipendi

Proprio a questi contribuenti si sono rivolte di recente le parole della premier Giorgia Meloni durante gli Stati generali dei commercialisti, lasciando intendere la possibilità di un nuovo intervento sul fronte fiscale.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Tra le ipotesi allo studio c’è la riduzione della seconda aliquota Irpef dall’attuale 35% al 33% per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro. Una misura che richiederebbe circa 2,5 miliardi di euro. Se poi, come proposto dai commercialisti, si decidesse anche di estendere lo scaglione fino ai 60mila euro, il costo complessivo salirebbe a circa 5 miliardi.

Un intervento di questo tipo comporterebbe vantaggi concreti su stipendi e pensioni. Un lavoratore con una retribuzione lorda annua di 40mila euro, corrispondente a un reddito imponibile di poco superiore a 36mila euro, risparmierebbe 627 euro l’anno.

Il beneficio scenderebbe a 340 euro per chi guadagna 43mila euro, per poi risalire a 348 euro con una retribuzione di 50mila euro lordi, e stabilizzarsi intorno ai 440 euro l’anno per redditi superiori ai 60mila euro. A parità di reddito, il vantaggio fiscale sarebbe analogo anche per i pensionati.

Si punta alla riduzione dell’ex Bonus Renzi

Un altro nodo da affrontare riguarda la riduzione del bonus fiscale da 1.200 euro, l’ex Bonus Renzi, che penalizza i contribuenti con redditi annui compresi tra 8.500 e 9mila euro.

Il problema nasce dal nuovo metodo di calcolo del cuneo fiscale, che, passando da una logica contributiva a una fiscale, tiene ora conto del reddito complessivo. Anche i contribuenti con redditi tra 10mila e 35mila euro subiranno una lieve diminuzione del beneficio, ma con un impatto molto contenuto: al massimo 96 euro in meno l’anno, equivalenti a circa 7 euro al mese. Al contrario, vedranno un aumento di reddito coloro che si collocano sotto la soglia degli 8.500 euro e tra i 35 mila e i 50mila euro annui.

Detrazioni per le famiglie a carico

Non solo: dal 2025, inoltre, entreranno in vigore nuove regole per le detrazioni sui familiari a carico. Le agevolazioni fiscali saranno riconosciute solo per gli ascendenti conviventi (genitori e nonni), escludendo altri familiari come suoceri o fratelli. I contribuenti residenti fuori dall’Unione Europea, salvo che non provengano dallo Spazio Economico Europeo, non potranno più beneficiare della detrazione se i familiari risiedono all’estero.

Per quanto riguarda i figli, continuerà a non essere conteggiato nel reddito da lavoro il valore di alcune forme di welfare aziendale, come i buoni studio, anche oltre i 30 anni di età, purché non vi siano disabilità e si rispettino i limiti di reddito previsti. Per i figli tra 21 e 30 anni, la detrazione resta applicabile ma solo al verificarsi di determinati requisiti.

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