
A partire dal 16 giugno 2025, l’INPS ufficialmente attiva il servizio per la trasmissione delle richieste relative all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), conosciuta anche come bonus ISCRO. Si tratta di un importante strumento di tutela sociale destinato agli iscritti alla Gestione Separata INPS titolari di partita IVA, stabilito come misura strutturale dalla Legge di Bilancio 2024.
Questa misura, precedentemente introdotta in via sperimentale, è stata trasformata in un sostegno permanente con decorrenza dal 1° gennaio 2024. Il suo obiettivo primario è quello di garantire una protezione economica temporanea a favore dei professionisti autonomi in caso di perdita parziale e rilevante del proprio reddito, offrendo un aiuto concreto nei momenti di maggiore vulnerabilità economica.
Caratteristiche strutturali del bonus ISCRO
L’indennità ISCRO rappresenta una forma di paracadute per i liberi professionisti che subiscono una significativa riduzione del volume d’affari. La trasformazione da misura sperimentale a stabilizzata ha ampliato l’orizzonte temporale del beneficio, rendendolo fruibile anche nel 2025 e negli anni successivi, secondo quanto disposto dall’articolo 1, comma 150 della Legge n. 213/2023.
Questo strumento si distingue per alcune caratteristiche chiave:
- la durata massima dell’indennità è pari a sei mesi consecutivi;
- l’importo riconosciuto è calcolato sulla base dei redditi dichiarati nei due anni precedenti;
- la prestazione non comporta l’accredito di contributi figurativi;
- non è possibile presentare nuovamente la richiesta nei due anni successivi alla fruizione, anche in caso di decadenza.
Requisiti per l’accesso alla prestazione
L’INPS, con la circolare n. 84 del 2024, ha chiarito i criteri che regolano l’accesso al bonus ISCRO. Per ottenere il beneficio nel 2025 è necessario soddisfare un insieme di condizioni, sia di tipo reddituale sia contributivo:
- posizione previdenziale: il richiedente deve risultare iscritto alla Gestione Separata INPS in qualità di lavoratore autonomo e non deve essere titolare di pensioni né beneficiare di misure di inclusione come l’Assegno di Inclusione.
- continuità dell’attività: l’attività professionale deve essere esercitata con partita IVA da almeno tre anni, e l’inquadramento deve corrispondere a quanto dichiarato al momento dell’iscrizione presso la Gestione Separata.
- regolarità contributiva: è fondamentale essere in regola con i versamenti previdenziali obbligatori.
Parametri reddituali: il reddito percepito nell’anno precedente alla domanda non deve oltrepassare la soglia di 12.648 euro; deve inoltre risultare inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo riferiti ai due anni precedenti.
L’INPS prende in considerazione l’arco temporale di tre anni antecedente la richiesta, verificando che l’attività sia stata effettivamente svolta in modo continuativo.
Importi aggiornati per il 2025
La determinazione dell’importo mensile della prestazione avviene applicando il 25% alla media dei redditi autonomi dichiarati nei due anni precedenti, distribuito in sei quote mensili. Tuttavia, la legge stabilisce dei limiti minimi e massimi che vengono aggiornati annualmente.
Per il 2025, come comunicato nella circolare n. 25 del 29 gennaio 2025:
- l’importo minimo mensile è stato fissato a 252 euro;
- l’importo massimo mensile raggiunge 806,40 euro;
- la soglia massima di reddito per l’accesso è stata elevata a 12.648 euro, in risposta all’adeguamento all’inflazione.
La prestazione ha inizio a partire dal primo giorno successivo alla trasmissione della domanda e prosegue per un semestre.
Incompatibilità e vincoli temporali
Chi ha già percepito l’indennità ISCRO nel 2024 non potrà inoltrare una nuova domanda per il 2025. Il beneficio, infatti, non è rinnovabile per due anni consecutivi. Tale limite si applica anche a coloro che, pur non avendo ricevuto tutte le sei mensilità previste, siano decaduti dal diritto dopo l’erogazione parziale.
Allo stesso modo, eventuali richieste presentate da soggetti che hanno beneficiato della misura nell’anno precedente saranno automaticamente respinte dall’INPS, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e ribadito nel paragrafo 6 della circolare n. 84/2024.
Diversamente, possono presentare domanda per il 2025:
- i lavoratori che non hanno fatto richiesta nel 2024;
- coloro che, pur avendo presentato domanda in passato, hanno visto respingere o revocare la prestazione.
Bonus ISCRO 2025: modalità di presentazione della domanda
L’accesso al servizio per l’invio della domanda bonus ISCRO 2025 avviene tramite il sito ufficiale dell’INPS. È sufficiente accedere alla sezione dedicata alle prestazioni non pensionistiche, seguendo il percorso:
- “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Vedi tutti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
Una volta autenticati, occorre selezionare l’opzione “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.
Le modalità di autenticazione previste includono:
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta di Identità Elettronica (CIE 3.0);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- Identità digitale IDAS.
In alternativa alla procedura online, è possibile contattare il Contact Center INPS, al numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164164 (a pagamento da cellulare). Il termine ultimo per la presentazione della domanda bonus ISCRO 2025 è fissato al 31 ottobre 2025. Superata tale scadenza, non sarà più possibile accedere alla prestazione per l’anno in corso.
Riassumendo
- Dal 16 giugno 2025 è possibile presentare la domanda bonus ISCRO 2025.
- Il bonus è destinato ai professionisti autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS.
- Requisiti: partita IVA attiva da tre anni, redditi ridotti, regolarità contributiva.
- Importo mensile tra 252 e 806,40 euro per sei mesi consecutivi.
- Non accessibile a chi ha già ricevuto il bonus nel 2024.
- Domande online o tramite Contact Center, entro il 31 ottobre 2025.
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