17 Giugno 2025
I cammini d’Abruzzo, la nuova frontiera della “vacanze lente”: in arrivo 5 milioni di finanziamenti


L’AQUILA. L’Abruzzo del turismo punta sui Cammini. La nuova frontiera della “vacanze lente”, a contatto con la natura, non sempre nel pieno della stagionalità. Un modo per fruire, al meglio, dell’offerta storico-naturalistica del turismo della aree interne della Regione. In Abruzzo, il finanziamento complessivo destinato ai Cammini ammonta a 5,6 milioni di euro. Di questi, 846mila riguardano i cammini interregionali: il Cammino delle Terre Mutate, che inizia a Fabriano, attraversa la regione Marche e termina all’Aquila, attraversando i comuni di Campotosto e Pizzoli nel cratere del sisma 2016, ha a disposizione 446mila euro. Il finanziamento andrà a coprire l’infrastrutturazione con segnalazione turistica, segnaletica escursionistica, sicurezza dei percorsi e promozione digitale. Un intervento che si pone in continuità con il tratto marchigiano del Cammino, già finanziato nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo Sisma, quando il Commissario per la ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, era assessore alla ricostruzione della Regione Marche. Il tratto abruzzese del cammino di San Giuseppe gode di un budget di 400mila euro e si pone in congiunzione con un analogo intervento individuato dalla Regione Lazio: attraversa i Comuni di Montereale, Capitignano e Campotosto, tutti ricadenti all’interno del cratere sisma 2016. Ai cammini regionali abruzzesi vanno, invece, 1,5 milioni di euro. Fondi destinati alla sentieristica nell’area del cratere sisma 2016 nelle province di Teramo e dell’Aquila, per quanto riguarda il tracciato del Sentiero Italia appenninico, e comprendono il potenziamento della rete sentieristica esistente, con l’obiettivo di connettere i territori dei comuni interessati e realizzare infrastrutture leggere, che promuovano lo sviluppo del territorio valorizzando siti di valenza ambientale, storica e architettonica.

Sono 794mila euro i fondi per progetti di investimento per nuove realizzazioni, ristrutturazioni, adeguamenti o potenziamenti di attività commerciali o artigianali che ricadono nel percorso dei cammini. Finanziamenti, questi ultimi, che saranno assegnati tramite avvisi pubblici. Infine 2,5 milioni di euro saranno destinati alle attività economiche che si trovano nelle aree circostanti i cammini, sempre all’interno del cratere 2016. «Abbiamo di fronte eventi importanti che ci fanno comprendere quali flussi turistici possiamo intercettare nell’Appennino centrale: il Giubileo del 2025, l’ottavo centenario della morte di San Francesco del 2026 e il 2028 per il quinto centenario dell’approvazione pontificia dell’Ordine dei Cappuccini», ha sottolineato il commissario Castelli, «turismo destagionalizzato sui monti dell’Appennino centrale e rilancio del turismo lento dei cammini religiosi, naturalistici e storici del nostro territorio sono le due principali direttrici su cui si muove l’intervento della Struttura Commissariale. Non si tratta di progetti annunciati, ma di programmi in corso di esecuzione». Il Commissario illustra i maggiori interventi in agenda: «Con una Ordinanza approvata in Cabina di coordinamento sisma», ricorda Castelli, «abbiamo dato il via agli interventi in attuazione del programma di sviluppo del turismo lento proposti dalle quattro Regioni, Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, del cratere sismico, per un importo complessivo di 47 milioni di euro. Si tratta di un articolato sistema di interventi per percorsi fruibili in un’ottica di intermodalità con il trasporto pubblico e la bici, per la messa in sicurezza e la manutenzione, ma anche per investimenti per i servizi di alloggio e ristoro destinati ai camminatori e ai pellegrini. Particolare attenzione è stata rivolta anche all’accessibilità per le persone con mobilità limitata per far vivere a tutti l’esperienza del Cammino e del pellegrinaggio».

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Accanto alla ricostruzione e alla messa in sicurezza del territorio, «è ora necessario impostare anche un modello di sviluppo turistico che sia capace di preservare lo splendore e l’autenticità delle montagne e dei borghi appenninici. Ciò sarà possibile», aggiunge Castelli, «attraverso progetti dedicati e sostenibili dal punto di vista ambientale volti a un turismo destagionalizzato, capace di attirare una domanda di qualità che possa, quindi, generare occasioni di lavoro per i giovani che vogliono restare e per chi aspira a vivere e lavorare in montagna». Il piano per un turismo montano destagionalizzato, e sempre meno dipendente dalla neve, è al centro degli interventi di ricostruzione e di riparazione delle infrastrutture turistiche dell’Appennino centrale, nel territorio del cratere. «Tutti gli interventi sugli impianti di risalita esistenti sono stati pensati non singolarmente separati dal contesto, ma come elementi di un comprensorio più ampio spazialmente e temporalmente, funzionali per tutte le stagioni. Ecco perché», sottolinea Castelli, «a Ussita, a Bolognola, a Sarnano, a Castel Sant’Angelo, sul Nera, a Leonessa, all’Aquila, a Pietracamela, a San Giacomo si è provveduto, dove possibile, a creare nuovi spazi per l’accoglienza e la gestione dei visitatori e a favorire l’utilizzo degli impianti per andare sui sentieri, a piedi o in bici, in tutte le stagioni».

Vivere e lavorare nelle aree colpite dal sisma, anche nel settore del turismo, è una delle condizioni per far seguire alla ricostruzione una vera rigenerazione del tessuto socioeconomico: questo il modello applicato dalla Struttura commissariale nell’individuazione dei progetti e delle risorse da mettere in campo. Le risorse del programma NextAppennino sono rivolte anche a questo settore: la linea B2.1 della macromisura B, sostiene “Interventi per lo sviluppo delle imprese culturali, creative, turistiche, sportive, anche del terzo settore, attraverso forme di sostegno a progetti di investimento e a progetti collaborativi di innovazione e di sviluppo di attrattori turistici”, ed è finalizzata allo sviluppo e al consolidamento del settore culturale, creativo, turistico e sportivo, attraverso la concessione di agevolazioni, nella forma di contributi a fondo perduto, a iniziative imprenditoriali di micro, piccole e medie imprese, dirette a valorizzare le risorse del patrimonio sociale, storico, culturale, ambientale, sportivo e turistico delle aree colpite dal sisma 2009 e 2016. La sub-misura B2 “Turismo, cultura, sport e inclusione” comprende, invece, anche la linea di intervento B2.2 “Contributi desti nati a soggetti pubblici per Iniziative di Partenariato Speciale Pubblico Privato per la valorizza zione del patrimonio storico-culturale, ambientale e sociale del territorio”. Una misura che si prefigge di aumentare l’attrattività dei territori tutto l’anno, valorizzando residenze nei borghi o forme adatte per turisti alla ricerca del contatto con la natura, ma anche la riqualificazione delle strutture ricettive, la loro accessibilità, la riqualificazione degli impianti di risalita e uno sviluppo cultura della rete, che sviluppi proposte di valore centrate su storia, arte, cultura, enogastronomia, natura, nell’ottica dell’offerta di esperienze uniche.



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