
Respinta la richiesta dell’Authority garante italiana di rinviare la concentrazione alla sua valutazione. Secondo la Commissione «l’operazione, come modificata dagli impegni, non solleverà più preoccupazioni in materia di concorrenza. Castagna (Banco Bpm): «La cessione avrà ricadute su servizi e occupazionali»
L’antitrust Ue ha approvato l’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit, subordinata al pieno rispetto degli impegni assunti. UniCredit si è impegnata a cedere 209 filiali e per l’Ue l’impegno risolve pienamente le preoccupazioni di concorrenza. «La cessione potrebbe avere delle ricadute anche significative sull’erogazione dei servizi alla clientela oltre che occupazionali», ha commentato la decisione Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm.
Secondo la Commissione «l’operazione, come modificata dagli impegni, non solleverà più preoccupazioni in materia di concorrenza nei mercati dei depositi e dei prestiti, sia per i consumatori al dettaglio che per le Pmi. Lo annuncia una nota. La Commissione ha respinto la richiesta dell’autorità garante della concorrenza italiana di rinviare la concentrazione alla sua valutazione. Spiega nel dettaglio l’esecutivo comunitario che l’ «approvazione è condizionata al pieno rispetto degli impegni offerti da UniCredit per affrontare le preoccupazioni della Commissione riguardo al livello di concorrenza nel settore bancario italiano».Â
Servizi alle imprese
A livello locale, la fusione proposta solleva problemi di concorrenza nei mercati dei depositi e prestiti per consumatori e pmi, sottolinea Bruxelles, evidenziando la forte sovrapposizione tra le attività e le filiali delle due banche in 181 aree locali, con rischio di potere di mercato eccessivo, aumento dei prezzi e riduzione della concorrenza. A livello regionale, invece, nessuna preoccupazione per i servizi alle grandi imprese, poiché vi sono altri concorrenti ben consolidati. L’Antitrust Ue non vede poi alcun rischio di coordinamento nel mercato bancario italiano, grazie a alla natura frammentata e competitiva del mercato, alla bassa trasparenza dei prezzi al consumo; al limitato monitoraggio reciproco tra concorrenti. Per affrontare i problemi concorrenziali, nei rimedi proposti UniCredit si impegna a cedere 209 filiali fisiche situate nelle aree di sovrapposizione problematiche in Italia. «Questi impegni eliminano la sovrapposizione orizzontale e preservano la concorrenza», afferma Bruxelles.Â
Tutelare la concorrenza
Dopo riscontri positivi nel market test, la Commissione ha concluso che, con questi impegni, la fusione non solleva più preoccupazioni concorrenziali per prestiti e depositi a consumatori e pmi: le quote di mercato combinate risultanti saranno moderate. L’approvazione resta condizionata al rispetto integrale degli impegni, sotto controllo di un fiduciario indipendente supervisionato dalla Commissione. Sul rifiuto della richiesta di rinvio, spiega Palazzo Berlaymont che la Commissione ha respinto la richiesta dell’autorità italiana di esaminare il caso secondo il diritto nazionale. «La Commissione può rinviare un caso a uno Stato membro se gli effetti concorrenziali sono limitati al suo territorio – sottolinea -. Ma ha concluso che non vi sono motivi sufficienti per rinviare il caso all’Italia. La Commissione ritiene importante tutelare la concorrenza in settori come banca e assicurazioni, essenziali per lo sviluppo dell’Unione dei Mercati dei Capitali e dell’Unione del Risparmio e degli Investimenti. Inoltre, la Commissione ha sviluppato notevole esperienza nell’analisi dei mercati bancari.Â
«Prendiamo atto della decisione di oggi della Commissione Europea; come sempre non entriamo nel merito delle decisioni delle Autorità , ma esprimiamo la nostra preoccupazione per le conseguenze dell’operazione sul modello di business adottato dalla nostra banca, vicino da sempre all’economia reale e alle imprese e famiglie dei nostri territori» , ha commentato il provvedimento Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm.
«Come rilevato da imprenditori, associazioni di categoria, sigle sindacali e amministratori locali, la cessione di 209 filiali in alcune delle aree territoriali più rilevanti del Paese dove opera il nostro gruppo potrebbe avere delle ricadute anche significative sull’erogazione dei servizi alla clientela oltre che occupazionali-. Ricordiamo infine che si tratta di un’autorizzazione regolamentare che nulla ha a che vedere con l’esito finale dell’Ops che continuiamo a ritenere sia caratterizzata da un’offerta non adeguata, che non riconosce alcun premio, che è sempre stata a sconto e che crea valore solo per gli azionisti UniCredit a discapito dei nostri azionisti. A tal fine, si segnala che all’ultimo giorno prima della sospensione dell’offerta, le adesioni si attestavano a circa lo 0,0180%».
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