La padovana Sweden & Martina chiude all’ipotesi di acquisizioni mirate, annuncia un nuovo piano industriale e l’apertura ormai prossima di una nuova filiale commerciale in Messico.
L’anticipazione è stata diffusa a margine del 21° International Symposium, un appuntamento consolidato che l’azienda organizza ogni anno, dedicato agli operatori del settore: due giorni di formazione per odontoiatri che, quest’anno, ha attirato in Fiera a Padova 3 mila partecipanti da tutto il mondo.
Dilazione debiti
Saldo e stralcio
Fondata nel 1972 dall’attuale presidente, Sandro Martina, l’azienda di Due Carrare è leader internazionale nella progettazione, produzione e distribuzione di prodotti di precisione destinati al mondo odontoiatrico, in particolare nell’ambito dell’implantologia.
Nel 2024 il gruppo ha completato la riorganizzazione societaria, separando le attività finanziarie e immobiliari della famiglia da quelle di business.
L’Ebitda adjusted di gruppo sfiora i 26 milioni di euro, su un fatturato consolidato che supera i 90 milioni, una posizione finanziaria netta ampiamente positiva sulla quale il management costruirà un’ulteriore espansione commerciale: «Stiamo per aprire una filiale in Messico, siamo in attesa delle necessarie certificazioni – ha dichiarato l’amministratore delegato Alberto Martina -. È un mercato ricco, dove c’è turismo odontoiatrico e noi abbiamo decine di relatori di lingua spagnola che potranno fare formazione in loco. Vogliamo espanderci ulteriormente anche in Francia, Turchia, Polonia e Usa, dove siamo già presenti, ma dove esiste ancora margine di ampliamento».
La convergenza di produzioni altamente industrializzate con prodotti sempre più customizzati, il cui denominatore comune è la ricerca rigorosa della qualità, affiancate da una rete commerciale consistente e da un reparto ricerca e sviluppo vivace che dialoga con il mondo accademico: si possono riassumere così l’essenza e la chiave del successo della Sweden & Martina.
Contabilità
Buste paga
«Sono circa 400 i nostri competitor a livello internazionale – ha spiegato la responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo, Glorianna Zangiacomi -. Si tratta di produttori molto piccoli e frazionati, che oggi fanno fatica a reggere il confronto con il mercato, perché serve una struttura organizzativa e produttiva molto efficiente».
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