
TRENTO. L’anno scorso l’assestamento di bilancio della Provincia aveva superato il miliardo di euro, quest’anno non si arriva a quella cifra ma si sfiorano comunque i 900 milioni, con una manovra che impegna esattamente 878,7 milioni di euro di maggiori risorse, tra l’avanzo effettivamente disponibile di 469,6 milioni (su un avanzo di amministrazione che nel 2024 è stato di 1 miliardo e 236,63 milioni di euro) e per le maggiori entrate. Anche quest’anno, la maggior parte delle risorse se ne vanno in opere pubbliche per le quali si stanziano ulteriori 525,6 milioni di euro, ma in questa manovra, come ha dichiarato nella presentazione il presidente Maurizio Fugatti, si è cercato di venire incontro anche alle richieste dei sindacati e dunque si è riportata l’esenzione dall’addizionale Irpef fino ai 30.000 euro e si sono previste ulteriori agevolazioni sull’Irap alle imprese che rinnoveranno i contratti di lavoro.
In più, si è deciso di eliminare il bonus di 5.000 euro una tantum per i terzi figli e successivi nati e la misura della «dote finanziaria» (questa resta attiva solo per i figli nati fino a tutto il 2025) per rimpiazzarli con una nuova misura, destinata solo a chi decide di avere il terzo figlio, che è molto più impattante in termini economici perché costerà a regime circa 37 milioni l’anno alla Provincia.
Bonus decennale per il terzo figlio.
Per tutti i terzi figli nati o adottati dal primo gennaio 2026 viene introdotto un assegno mensile che sarà corrisposto fino al decimo anno di età del bambino. Ne avranno diritto tutti i terzi figli indipendentemente dal reddito della famiglia e dunque anche senza dichiarazione Icef si riceveranno 250 euro al mese per dieci anni. Per i nuclei familiari con Icef fino a 0,4 l’assegno mensile sale però a 400 euro. Si avrà diritto a un bonus aggiuntivo di 200 euro mensili, dopo il compimento del terzo anno di età del bambino, se le madri, che sono disoccupate vanno a lavorare o se già lavorano incrementano il monte ore. Rimangono le misure dell’assegno di natalità per il primo e il secondo figlio. Il presidente Fugatti ha motivato la decisione sostenendo che i terzi figli sono circa 500 l’anno e quindi l’intervento, seppure economicamente importante – mentre l’attuale bonus costava solo 3 milioni l’anno – è ancora sostenibile per la Provincia, troppo oneroso sarebbe pensare di aiutare chi vuole il primo figlio, visto che sono circa 1.500 l’anno. E la giunta ha scelto così perché ha detto Fugatti: «Il problema economico incide sulla decisione di fare figli non per il primo ma dal terzo».
La misura ha sollevato critiche anche all’interno della maggioranza, in particolare da parte dell’assessora Francesca Gerosa che già l’anno scorso aveva criticato la misura sostenendo fosse più utile sostenere le famiglie che decidono di fare il primo figlio. Anche per la consigliera Eleonora Angeli (Noi Trentino per Fugatti presidente) questa non è la strada giusta perché “bonus una tantum e trasferimenti economici generalizzati sono strumenti che da soli non risolvono il problema”, dovrebbero invece essere “mirati e vincolati a spese effettive per i figli”.
Addizionale Irpef, si cambia ancora.
La manovra estende da 27.000 a 30.000 (come era l’anno scorso) anche per i contribuenti senza figli la soglia di reddito per beneficiare dell’esenzione dall’addizionale regionale Irpef. L’impatto annuo è di circa 4,8 milioni di euro. Resta confermata la detrazione di 246 euro a figlio a carico per i redditi fino a 50mila euro.
Irap, sconto per sostenere i salari.
La giunta provinciale ha deciso di mantenere per tutto l’aliquota Irap bassa a 2,68% a fronte del 3,9% previsto a livello nazionale, ma ha deciso di raccogliere la richiesta dei sindacati di legare l’agevolazione al sostegno dei salari e per questo si prevede una ulteriore riduzione dell’aliquota dello 0,68% che la porta al 2% per le aziende che rinnovano o integrano i contratti di primo o secondo livello o i contratti territoriali/aziendali che aumentano le retribuzioni dopo il primo gennaio 2025. Questa riduzione ulteriore delle tasse costa alla Provincia si stima circa 15 milioni di euro.
Pubblico impiego e cooperative sociali.
Vengono autorizzate fin dal 2025 le risorse necessarie a garantire l’aumento della retribuzione base del 6% prima previsto dal 2027. Stanziati 57,5 milioni per il 2025 e 17,6 milioni nel 2026. Per il contratto delle cooperative sociali sono previsti 23,2 milioni di euro in più.
Opere pubbliche, 525,6 milioni.
La manovra di assestamento sposta sul 2025 i 400 milioni stanziati l’anno scorso per il Not (in più c’erano i 300 milioni a debito) e aggiunge 120 milioni per un totale di 820 milioni perché i costi per l’ospedale sono aumentati. In totale per le opere pubbliche ci sono 525,6 milioni in più, tra cui 100 milioni per la Rovereto-Riva, 100 milioni per la variante di Tenna e altri 16 milioni per la Funivia Trento-Bondone. Investimenti delle imprese e Dana. Vengono messi a disposizione ulteriori risorse per 170 milioni per finanziare gli investimenti delle imprese. Altri 50 milioni sono destinati a Trentino Sviluppo. Delle risorse per investimenti, 20 milioni saranno riservati a progetti di sviluppo e innovazione delle aziende appartenenti alla filiera Dana.
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