28 Giugno 2025
Borse, l’Europa intriga: le ricette dei fondi che hanno doppiato l’indice Stoxx600 in 5 anni


La sottovalutazione abbinata alle incertezze della politica Usa possono spostare capitali. Ecco le idee e le strategie dei migliori gestori che nel triennio hanno reso fino al 61%

Gli ingenti flussi di investimento dei mesi scorsi confermano che il mercato azionario europeo è tornato di interesse per i sottoscrittori di fondi ed Etf. Al di là degli sviluppi delle politiche della nuova amministrazione Trump, c’è la sensazione che questo trend favorevole possa proseguire. Ecco allora una selezione di fondi specializzati sui listini del Vecchio Continente, in base alle categorie di MoneyMate. I numeri, sia che si consideri il breve che il medio periodo non sono deludenti. Su tutte le lunghezze i migliori hanno in molti casi raddoppiato il risultati dell’indice Stoxx600. Ecco allora una panoramica delle idee e delle strategie. Secondo Fred Sykes, gestore dello European Dividend Fund di Fidelity International (95,8% a cinque anni e 9,9% da inizio anno), lo stimolo all’economia europea avviato dalla Germania non è da sottovalutare, soprattutto in considerazione del fatto che la guerra commerciale con gli Stati Uniti minaccia di avere un forte impatto sulle esportazioni di beni della regione. Inoltre, aggiunge Sykes, se è vero che l’impatto fiscale richiederà del tempo per dispiegare gli effetti nell’economia reale, il calo dell’inflazione e i tassi d’interesse più bassi potrebbero ulteriormente aumentare la spesa in conto capitale delle imprese e rafforzare la fiducia dei consumatori.

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Punti di vista

Nel complesso, argomenta il manager di Fidelity, i multipli di valutazione europei rispetto agli Stati Uniti, pur non essendo più ai minimi storici, evidenziano ancora uno sconto medio di valutazione superiore al 40%. In tutti i casi, specifica Marco Piersimoni, Co-Head Euro Multi Asset di Pictet am, diventeranno cruciali la crescita economica e la dinamica degli utili mentre, un altro fattore decisivo, sarà l’armonizzazione del mercato dei capitali con l’obiettivo finale dell’unione bancaria. Manuela Novati, senior portfolio manager, Fundamental Equity di Anima Sgr, ricorda invece che la tempistica e le caratteristiche dei futuri accordi commerciali incideranno sull’andamento dei mercati, al netto di una certa volatilità nel breve periodo. Tuttavia la manager ritiene che ci siano ancora potenzialità di rialzo nei prossimi 12 mesi, a condizione che le politiche fiscale e monetarie rimangano accomodanti e che il prezzo dell’energia in Europa continui a scendere. Nell’ambito dei settori ciclici, Novati preferisce i titoli del comparto dei semiconduttori rispetto alle società operanti nel mondo delle costruzioni, che si sono già apprezzate in maniera consistente. Nell’ambito dei comparti difensivi, rimane sovraesposta al settore delle telecomunicazioni, dove esistono ancora opportunità di consolidamento e di miglioramento della generazione di cassa. Il team di gestione del fondo Wellington Strategic European Equity, in cima alla selezione con un +125% a cinque anni e un +61,7% a tre anni, ritiene che molti titoli growth che hanno sovraperformato negli ultimi anni abbiano ora valutazioni poco interessanti, soprattutto se si considerano i loro fondamentali più deboli.




















































Ma quali sono le scelte del portafoglio? Il fondo ha iniziato il 2025 con titoli blue chips come British American Tobacco, Unilever e Rheinmetall (settore difesa) ma anche con mid cap come Holcim (fornitura di soluzioni sostenibili e innovative per il settore dell’edilizia), Haleon (prodotti sanitari di consumo), AIB Group (servizi finanziari Regno Unito e Irlanda), Technip Energies (ingegneria e tecnologia per l’industria energetica e il settore chimico), Qiagen (analisi per la diagnostica molecolare) Pandora (produzione e distribuzione di gioielleria), Erste Group Bank ( gruppo bancario austriaco). Secondo Piersimoni, il percorso verso l’unione bancaria traccerà la strada per il proseguimento della sovraperformance dei titoli finanziari, in questo momento i veri protagonisti – insieme alla difesa – del recupero dei listini europei. Anche Sykes predilige attualmente i finanziari, i beni di consumo e i servizi di comunicazione, mentre è meno concentrato sul settore sanitario. E le small e mid cap? Per Novati sono più sensibili ad una potenziale ripresa economica in Europa e possono beneficiare di politiche fiscali e monetarie accomodanti più delle large cap. Secondo la manager di Anima Sgr, al momento, hanno valutazioni attraenti e quindi, coerentemente, con la sua visione di mercato per i prossimi 12 mesi, crede che possano ridurre il gap di performance rispetto alle società più grandi.

28 giugno 2025

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