28 Giugno 2025
Frode sui bonus edilizi. Sequestrati quattro milioni a un imprenditore edile


Lavori con superbonus, ecobonus e bonus facciate mai eseguiti, oppure eseguiti solo a metà, ma con crediti d’imposta incassati per davvero e per intero, a insaputa dei condòmini. Gli investigatori della guardia di finanza della compagnia di Cernusco Lombardone hanno denunciato un imprenditore italiano di 50 anni del Meratese per truffa aggravata e autoriciclaggio. Gli hanno anche sequestrato 4 milioni di euro, prima che li dirottasse altrove, come già avrebbe fatto in passato. Il cinquantenne, titolare di due imprese edili, ha rovinato la vita a decine di inquilini di almeno tre condomini, che si ritrovano con i complessi residenziali assediati da impalcature abbandonate, ora da rimuovere, abitazioni non ristrutturate o ristrutturate solo in minima parte e a dover restituire le detrazioni di cui hanno beneficiato: il danno e la beffa.

“Attraverso due verifiche fiscali su due società amministrate dallo stesso rappresentante legale, e dalle successive indagini, abbiamo scoperto un circuito fraudolento per la creazione, la circolazione, la monetizzazione e l’utilizzo in compensazione di crediti d’imposta inesistenti in materia edilizia ed energetica – spiega il tenente Gianluca Mazzei, comandante dei finanziari cernuschesi –. L’imprenditore avrebbe fatturato, nell’ambito di un fittizio contratto di appalto tra le sue due società, lavori mai eseguiti di rifacimento della facciata di un immobile per beneficiare indebitamente, tramite lo sconto in fattura, del relativo credito d’imposta, pari al 90% dell’imponibile. Avrebbe inoltre indicato costi inesistenti da fatture emesse da due società rumene per il distacco di lavoratori in Italia, però mai realmente avvenuto. E poi avrebbe rilasciato fatture nei confronti degli inquilini di tre condomini per interventi di adeguamento antisismico e di riqualificazione energetica, che danno diritto alla detrazione d’imposta superbonus al 110%, senza eseguire gli interventi, ma incassando i crediti fiscali dei condòmini”. Un castello di scatole cinesi all’apparenza solido, che tutavia è crollato sotto i colpi dei controlli dei finanzieri. Al momento gli sono stati sequestrati beni immobili e crediti d’imposta ancora presenti nel cassetto fiscale delle sue due società per evitare che li monetizzasse e facesse sparire i soldi.

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