28 Giugno 2025
Spazio: forse ritardi per i satelliti italiani Iride. Cheli (ESA): “due costellazioni in orbita entro giugno 2026”


Spazio: forse ritardi per i satelliti italiani Iride. Cheli (ESA): “due costellazioni in orbita entro giugno 2026”

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(AGEEI/Aerospazionews) – Potrebbero subire ritardi i lanci dei satelliti della costellazione italiana “Iride” per l’osservazione della Terra. Sin dalla firma dell’accordo nel giugno 2022, con cui il governo italiano aveva affidato all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) il coordinamento di questo ambizioso programma in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’obiettivo dichiarato ufficialmente era di dispiegare in orbita tutti i 68 satelliti delle sei costellazioni entro il mese di giugno del 2026, dunque esattamente tra un anno. Al momento, sono stati lanciati solo otto minisatelliti con sensori ottici multispettrali “HEO” (Hawk for Earth Observation), prodotti da Argotec in collaborazione con Officina Stellare. “Il programma è andato avanti nonostante i tempi sfidanti e ora, con gli otto satelliti funzionanti in orbita, possiamo dire che abbiamo una prima costellazione operativa di Iride”, spiega a AGEEI/Aerospazionews Simonetta Cheli, direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’ESA e capo del centro ESRIN di Frascati (Roma). “Entro il giugno 2026 abbiamo l’obbligo di lanciare due costellazioni, mentre nell’ultimo Consiglio dell’ESA abbiamo approvato l’estensione di due anni dell’accordo con il governo italiano fino al dicembre 2028”.

Dunque, entro un anno, le costellazioni di “Iride” in orbita non saranno sei, ma due o al massimo tre: oltre agli otto “HEO”, che presto potrebbero essere seguiti da altri dello stesso tipo, nel mese di ottobre dovrebbe essere lanciato il primo gruppo di minisatelliti ottici “Eaglet2”, prodotti da OHB Italia in collaborazione con Optec, a bordo della missione “Transporter-15” del vettore “Falcon 9” di SpaceX, mentre nel maggio 2026 sarebbe previsto il lancio, stavolta con un vettore italiano “Vega C” di Avio, del primo satellite radar “Nimbus” realizzato da Thales Alenia Space. Difficile avere certezza delle date di lancio, sia per gli stringenti tempi di consegna dei satelliti da parte delle aziende produttrici, sia per la reale disponibilità dei lanciatori, sia anche per eventuali problemi tecnici ai satelliti a terra o nello spazio. In ogni caso, l’obiettivo iniziale di dispiegare tutti i satelliti del programma “Iride” entro il giugno 2026 sembrerebbe, a questo punto, molto improbabile.  Da ciò nascerebbe anche la decisione del governo italiano di prolungare di due anni l’accordo con l’ESA.

Simonetta Cheli (Esa)

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“Stiamo lavorando molto con tutte le aziende coinvolte in Iride e anche con gli utenti”, assicura intanto Simonetta Cheli. “E’ importante individuare i prodotti prioritari per le diverse comunità di utilizzatori dei dati, che vanno dall’ambiente alla difesa, dall’agricoltura alla protezione civile e ai beni culturali. L’Italia dovrà definire la sua ‘data policy’, se prevalentemente istituzionale o anche con una valorizzazione commerciale. In vista del Consiglio ministeriale dell’ESA a novembre a Brema (Germania), l’Italia potrà portare l’esperienza con Iride come contributo alle prospettive di sviluppo del programma europeo di osservazione della Terra”.

www.iridespazio.it
 
www.esa.int
 
www.asi.it
 
www.ageei.eu






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