
Roma, 30 giugno 2025 – Il 26 giugno scorso, presso una prestigiosa sala di rappresentanza del Dicastero competente per materia, la cui sede è ubicata in Via Molise nella Capitale, ha avuto luogo l’incontro promosso dall’Associazione esposizioni e fiere italiane (AEFI) “Dove nasce oggi l’innovazione e come si comunica: il contributo delle fiere italiane”.
FIERE ITALIANE E INNOVAZIONE NELL’ERA DELLA COMUNICAZIONE
Si è trattato di un evento di particolare interesse incardinato nel quadro della mostra “Esporre innovazione: le fiere hub del Made in Italy”. Al centro dei lavori è stata posta l’importanza strategica dei quartieri fieristici quali luoghi chiave ai fini della promozione dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e del dialogo tra imprese, mondo accademico e Istituzioni. Tra le manifestazioni protagoniste dell’esposizione (che permarrà allestita a fruizione del pubblico presso il citato dicastero fino al 14 luglio) spicca New Space Economy (NSE), l’evento di Fiera Roma incentrato sull’industria e la tecnologia dello spazio, in programma dal 10 al 12 dicembre prossimi. A rappresentarla nello spazio espositivo c’era l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), presente con due sistemi a alta tecnologia: Hermes, piattaforma stratosferica dotata di aliante autonomo per il trasporto e la restituzione dei dati e dei campioni scientifici, e Cosmic Ray Cube, rilevatore muonico portatile per il monitoraggio dei vulcani.
NEW SPACE ECONOMY 2025: IL FIORE ALL’OCCHIELLO
Afferma al riguardo Fabio Casasoli, amministratore unico di Fiera Roma, che «le fiere sono luoghi di innovazione concreta: non semplici vetrine, ma vere e proprie piattaforme di scambio, dove imprese, mondo accademico e istituzioni si incontrano per generare nuove soluzioni e trasformare la conoscenza in applicazioni utili per la società e per l’economia. In questo senso, NSE rappresenta un esempio perfettamente calzante: una manifestazione che, fin dalla sua nascita, favorisce il dialogo tra industria dello spazio, ricerca e istituzioni, confermandosi come strumento strategico per la competitività e la proiezione internazionale del nostro Paese». Anche Augusto Cramarossa, responsabile dell’Ufficio coordinamento strategico dell’Agenzia spaziale italiana (ASI) è intervenuto, per sottolineare l’importanza cruciale rivestita dall’economia dello spazio e dei suoi riflessi sulla società e sulla ricerca scientifica.
I VOLUMI DELL’ECONOMIA DELLO SPAZIO
«Il settore spazio – ha sottolineato Cramarossa – è oggi in prima linea sul fronte dell’innovazione e vale circa cinquecento miliardi di dollari a livello globale, una cifra pari allo 0,5% del prodotto interno lordo mondiale, oltre 2,5 miliardi di dollari in Italia, cioè all’incirca lo 0,09% del Pil nazionale. Nel nostro paese sono attive circa quattrocento aziende, quindici distretti tecnologici e tre associazioni industriali dedicate allo spazio. Le prospettive di crescita sono significative e riguardano un ambito strategico per la ricerca, le scoperte scientifiche e lo sviluppo della conoscenza, con ricadute concrete sulla nostra vita di tutti i giorni: basti pensare che è grazie ai satelliti che possiamo controllare le previsioni meteo. Ringrazio Fiera Roma per l’attenzione e l’impegno con cui valorizza il settore spaziale attraverso NSE, che ASI sostiene fin dalla prima edizione».
ESPORRE INNOVAZIONE: LE FIERE HUB DEL MADE IN ITALY
Come accennato, Esporre innovazione: le fiere hub del Made in Italy sarà visitabile fino al 30 luglio (il corner NSE fino al 14); attraverso il suo percorso multimediale e immersivo essa rende consapevoli di come le fiere italiane rappresentino veri e propri motori di innovazione e di ricerca scientifica al servizio dello sviluppo e della competitività del sistema paese. L’edizione 2025 di New Space Economy a Fiera Roma sarà invece occasione per approfondire scenari e applicazioni della space economy in stretta collaborazione con aziende, enti di ricerca e Istituzioni.
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