4 Luglio 2025
contributi ai comuni sotto i 50 mila abitanti


C’è una buona notizia per tutti i Comuni con meno di 50mila abitanti. Si amplia la platea dei territori che possono accedere alle risorse di 2,2 miliardi di euro del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per la creazione e lo sviluppo di Comunità energetiche rinnovabili. Si tratta di un passo importante per semplificare l’accesso agli incentivi, considerato che, prima dell’aggiornamento normativo, il contributo, a fondo perduto e fino al 40% del costo degli impianti, era riservato ai Comuni con meno di 5.000 abitanti.

Le decisioni del ministero

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Tra i principali aggiornamenti, spicca la possibilità di richiedere un anticipo fino al 30% del contributo totale, in aumento rispetto al precedente limite del 10%. In secondo luogo, il decreto introduce una maggiore flessibilità nei tempi di realizzazione dei progetti: quelli ammessi a ricevere gli incentivi dovranno essere completati entro il 30giugno 2026 ed entrare in esercizio entro il 31 dicembre 2027. Un’ulteriore misura significativa riguarda l’agevolazione sul cumulo, che esclude i fattori di riduzione degli incentivi in caso di sovrapposizione con altri contributi pubblici, anche a favore dei singoli cittadini. «Abbiamo lavorato per migliorare l’orientamento dello strumento di incentivazione, con l’obiettivo di facilitare e ampliare la platea dei beneficiari – spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin –. Crediamo fortemente nelle comunità energetiche come strumento per fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili. Con questo intervento normativo rafforziamo un percorso iniziato oltre un anno fa, volto ad aumentare i benefici ambientali, economici e sociali per le famiglie».

In provincia di Bergamo l’aggiornamento del decreto comporta che tutti i Comuni potranno aderire agli incentivi, con la sola esclusione del capoluogo. Elena Colombo, responsabile Risorse energetiche di Regione Lombardia, ricorda i numeri delle Cer sul territorio: «Con la nostra Cerl (Comunità energetica regionale lombarda, ndr) monitoriamo passo passo gli sviluppi. Ad oggi nella Bergamasca sono state costituite 14 Cer». A quattro di queste il Gestore dei servizi energetici (Gse) ha già dato acceso alla tariffa incentivante sulla quota di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile. Per quanto riguarda le tipologie, tre sono Fondazioni di partecipazione, una è una cooperativa e le altre associazioni, con un coinvolgimento di 69 Comuni della provincia. Se si considerano tutte le Cer costituite, qualificate e in progetto, il numero di Comuni coinvolti sale a 117.

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Le iniziative in Lombardia

Accanto ai finanziamenti che arrivano dal ministero ci sono le iniziative regionali. La buona notizia è che anche in questo caso Regione Lombardia ha concesso una proroga fino alla fine di novembre per accedere alla manifestazione di interesse per le Cer, nata dalla legge regionale del 2022: 338 Comuni, di cui 79 bergamaschi, sono risultati finora meritevoli. La scadenza a fine novembre per la presentazione dei progetti è estesa anche per la misura «RELOad-CER», che si avvale di Fondi strutturali 2021-2027 e ha lo scopo di finanziare impianti a fonte rinnovabile negli immobili di Enti locali e soggetti della pubblica amministrazione che concorrono a formare Cer.

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