14 Luglio 2025
Dazi al 30%, Ue conferma sospensione contromisure fino a inizio agosto. Von der Leyen: «Ora negoziare»


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Ieri il presidente americano Donald Trump ha annunciato la misura riservata all’Europa: dazi al 30% dal primo agosto. L’Italia rischia ricadute per 35 miliardi

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13 luglio 2025Aggiornamento fissato

Dazi al 30%, l’Europa valuta contromisure. Oggi riunione dei 27

Trump cala la scure sull’Europa: dazi al 30% dal primo agosto. «Se reagite aumenteranno, se aprite a noi i mercati le cifre potrebbero cambiare», avverte e posta la lettera su Truth. Stesso trattamento al Messico. Bruxelles valuta la rappresaglia già lunedì, oggi riunione degli ambasciatori dei 27. «Una scelta che sconvolge i rapporti commerciali: continueremo a trattare per l’accordo, ma adotteremo se necessario contromisure proporzionate per tutelare gli interessi europei», dice von der Leyen. Tra i trattativisti la premier Meloni, che garantisce «pieno sostegno» all’Ue, ma aggiunge che «non ha senso innescare uno scontro commerciale: buona volontà per un accordo equo». Le opposizioni all’attacco: «Governo scendiletto di Washington». L’Italia rischia ricadute per 35 miliardi. «La lettera di Trump mostra una sgradevole volontà di trattare», dice il presidente di Confindustria Orsini.

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Merz, lavoro intenso per soluzione a dazi entro primo agosto

Le contromisure dell’Ue ai dazi annunciati da Donald Trump? “Non arriveranno prima del 1 agosto. Ho avuto colloqui intensi con Macron, con Ursula von der Leyen e venerdì con il presidente americano. Vogliamo usare le prossime due settimane e mezzo per risolvere la situazione”, ha affermato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, rispondendo all’intervista in onda sull’emittente pubblica tedesca Ard. “Sono impegnato molto intensamente su questo”, ha aggiunto, sottolineando che i di dazi al 30% colpirebbero il cuore dell’economia dell’export tedesca.

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Dazi: M5s, serve un piano d’emergenza per le imprese

“Il tessuto produttivo sta vivendo un’emergenza economica che non può ammettere altri tentennamenti o passi falsi. Il trio Meloni-Giorgetti-Urso è ormai completamente alla deriva, interessato solo agli incroci di potere e per nulla al deterioratissimo ambiente circostante. Gli annunciati dazi americani al 30%, che se confermati taglieranno altre risorse ingenti alla crescita, al Paese e al lavoro, sono solo l’ultimo smottamento di un Governo penosamente vanitoso e chiuso in una isolante bolla di autoelogio”. Lo affermano in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato. Oggi più che mai – sostengono – serve un Piano di emergenza per le imprese, con soldi veri e per investimenti davvero produttivi. Basta decreti e decretini. Serve un’azione potente e di ampio respiro. Il binario su cui si sono messi Meloni, Giorgetti e Urso è morto. La premier si fa vedere solo per accreditarsi presso circoli e circoletti. E quando riesce a vincere la sua afasia lo fa solo per pronunciare le parole ’spread’ e ’rating’. “Questo Governo non è all’altezza di tale emergenza. Lo hanno capito e detto indirettamente tutte le associazioni imprenditoriali”.

“Ma sia chiara una cosa – proseguono gli esponenti M5s -, a Confindustria e tutte le altre associazioni d’impresa: non basta sottolineare che qui non è più nemmeno utile una Legge di bilancio che di anno in anno monti e smonti senza la benché minima traiettoria per il Paese. Serve gente diversa nei ministeri e indipendenza dai circuiti di potere. Questo è, se vogliamo che gli allarmi della prossima prima pagina del Sole 24 Ore siano finalmente ascoltati”.



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