15 Luglio 2025
Chelli (FdI): “La sinistra fiorentina e il teatrino dell’assurdo sui fondi garantiti dal governo Meloni”


“L’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni, nei giorni scorsi, a fronte della presentazione da parte dell’amministrazione comunale di un nuovo piano di intervento, ha riassegnato alla Città di Firenze i 55 milioni delle risorse PUI che erano stati definanziati dopo il niet della Commissione europea sull’utilizzo delle risorse per la riqualificazione dello stadio Franchi.

Un atto che, da solo, vale molto, molto più delle numerose e strampalate dichiarazioni rese dagli esponenti locali del Partito Democratico nel corso del tempo, unicamente tese a screditare e squalificare il governo sulla base dell’assurdo e offensivo convincimento di un accanimento e di una volontà persecutoria nei confronti della città per ragioni politiche. Un maldestro tentativo di nascondere, in realtà, quello che a tutti gli effetti è stato, piuttosto che un goal, un clamoroso e disastroso autogoal per il centrosinistra fiorentino, che senza il decisivo intervento di quasi tutoraggio da parte dello Stato avrebbe arrecato un grave danno della collettività.

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Se è vero che sbagliando s’impara, è altrettanto vero, però, che il lupo perde il pelo ma non il vizio. La notizia, infatti, ha provocato in queste ore un vespaio di reazioni e nella classifica di quelle surrealistiche svetta indubbiamente la performance dell’On. Nardella, secondo cui il Governo avrebbe riconosciuto la bontà del suo lavoro, tanto da procedere all’assegnazione delle risorse necessarie per garantire il completamento dei lavori dello Stadio. Una ricostruzione onirica che si scioglie come un ghiacciolo al sole leggendo le carte, che certificano a chiare lettere come gli atavici 55 milioni siano destinati, anziché allo stadio, a ben altre priorità, quali scuole, verde e mobilità e come, pertanto, diverse interpretazioni siano il frutto di un’immaginazione un po’ bizzarra, forse di chi, evidentemente bisognoso e desideroso di attenzioni ormai perdute, si lancia disperatamente sotto i riflettori sperando di essere immortalato, dimenticando però (o forse pur essendo consapevole) di pestare i piedi a chi, invece, voce in capitolo ce l’avrebbe. La grande assente è, infatti, l’attuale Sindaca di Firenze, in questo frangente più nei panni di vice di un ex, limitatasi a rincorrere l’uscita del suo predecessore senza nulla aggiungere. 

Il commiserevole teatrino rinnovatosi negli ultimi giorni, condito da avventurose arrampicate sugli specchi, ha comunque la sua utilità: è, infatti, la prova provata che la trama di un governo ostile a Firenze non è altro che la novella dello stento, utile alla sinistra fiorentina come diversivo per distogliere l’attenzione dei cittadini dai disastri combinati ogni giorno, incapace però, alla lunga, di accalappiare anche i lettori più fedeli, ma soprattutto è la cornice che fa sfondo all’aut-aut sulle priorità cittadine su cui investire risorse. Da “piove Governo ladro” a “piove, mannaggia a noi” il passo rischia di essere breve”.

Questo l’intervento del consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Chelli

(fdr)

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