15 Luglio 2025
Luci e ombre dell’economia italiana nell’estate 2025. 34° Report Confartigianato su trend economia, congiuntura e MPI – Focus Umbria


Presentazione di Licia Redolfi Osservatori in rete Ufficio Studi Confartigianato, 14 luglio 2025


Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Report predisposto da Ufficio Studi in collaborazione con Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna e Ufficio Studi Confartigianato Vicenza

Gli ultimi dati disponibili sull’occupazione indicano che al I trimestre 2025 il tasso di occupazione in Umbria si attesta al 68,1% superando di 5,6 punti percentuali quello medio nazionale, pari al 62,5%. In un anno il tasso cresce di 1,1 punti, lievemente meglio rispetto al +0,9% del tasso nazionale ed in accelerazione rispetto alla dinamica registrata nell’anno 2024.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

Nel trimestre in esame gli occupati aumentano in Umbria del 2,5% superando di 0,7 punti il +1,8% degli occupati in Italia. A sostenere la crescita è soprattutto la componente femminile che segna un +4,6%, spinta doppia rispetto al +2,1% rilevato a livello nazionale, mentre la componente maschile si ferma a +0,8% mostrandosi inoltre meno dinamica rispetto al +1,7% dell’occupazione maschile nazionale. Per quanto riguarda la posizione lavorativa, fa da traino il 4,6% degli indipendenti, in controtendenza rispetto al calo nazionale dello 0,4%, ed i dipendenti si fermano a +1,8% andando peggio rispetto alla media nazionale di +2,4%.

La domanda di lavoro prevista dalle imprese private con dipendenti di industria e servizi per il trimestre estivo di giugno-agosto 2025 risulta in salita in Umbria del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2024 (+16.220 entrate di lavoratori) trainato dal +8,1% delle Micro e piccole imprese fino a 49 dipendenti (meglio del +7,2% delle MPI in Italia): le MPI nel trimestre in esame rappresentano il 69,5% delle entrate previste in regione superando il 64,5% rilevato in Italia. Nel mese di giugno 2025 si rileva però una forte criticità sul fronte della difficoltà di reperimento che interessa in Umbria il 55,8% delle entrate previste: si tratta del valore più alto tra le regioni che supera di ben 10,4 punti percentuali la media nazionale di 45,4%. In un anno la difficoltà di reperimento in regione è stabile (-0,1 punti percentuali) mentre migliora in Italia (-2,2 punti percentuali).

Le turbolenze che caratterizzano l’attuale periodo si stanno riverberando anche sulle esportazioni del made in Italy nel suo complesso. I dati al I trimestre 2025 mostrano però che le esportazioni di prodotti manifatturieri dell’Umbria cresce del 5,9% superando di 2,9 punti il +3,0% del totale made in Italy: si tratta del quinto maggior aumento tra le regioni. La crescita umbra è trainata dalle esportazioni dei settori di MPI – alimentari, legno, mobili, moda, prodotti in metallo e altre manifatture, soprattutto gioielleria ed occhialeria – che segnano un +9,2% in controtendenza rispetto al -1,3% rilevato a livello nazionale: si tratta del quinto maggior aumento tra le regioni e del secondo tra quelle principali regioni (quota di oltre l’1% dell’export nazionale dei settori).

Approfondendo l’analisi a livello di mercati, crescono le vendite di prodotti delle imprese umbre sui mercati critici di Germania e USA. Nel dettaglio, le esportazioni in Germania aumentano del 14,0% (2° aumento tra principali regioni e 5° tra tutte le regioni), a fronte di una media Italia di +5,3%, e quelle negli USA toccano il +21,4% (5° aumento tra principali regioni e 5° tra tutte le regioni) quasi doppiando il +11,6% dell’Italia, dato che risente dell’anticipazione di acquisti da parte delle aziende statunitensi precedenti all’applicazione dei dazi.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Nel 2024 in Umbria il 25,4% delle imprese private con dipendenti di industria e servizi ha fatto investimenti in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale, quota leggermente più alta della media del 24,7% e superiore rispetto a quella osservata l’anno precedente. Per valorizzare gli investimenti in questo campo, il 28,2% delle imprese umbre che ha effettuato formazione ha scelto di trattare temi dell’ambito della transizione green e della sostenibilità ambientale (vs 30,6% Italia).

Si attesta a 62,4% la quota di imprese umbre che ha fatto investimenti in almeno un ambito digitale, cioè adozione delle tecnologie digitali, integrazione delle stesse nell’ambito del proprio modello organizzativo e sviluppo di nuove soluzioni di business basate sul digitale (vs 66,8% Italia). Importante anche in questo caso la formazione: il 31,3% delle imprese umbre che ha investito in digitale ha fatto formazione per il personale già presente in impresa per adeguare le competenze a nuovi tecnologie e/o modelli organizzativi e di business (vs 32,2% Italia). Entrambe le transizioni per essere supportate necessitano di competenze che attualmente, complice anche le problematiche demografiche, le imprese faticano a trovare: le entrate per cui è necessaria l’attitudine al risparmio energetico sono difficili da reperire nel 57,0% dei casi (il 4° valore più alto tra le regioni), quota superiore rispetto alla media nazionale di 49,5%, ed è difficile da trovare il 63,6% delle entrate per cui sono richieste elevate competenze digitali avanzate, cioè applicare tecnologie digitali per innovare e automatizzare i processi, quota (3° più alta tra le regioni) che anche in questo caso risulta superiore rispetto alla media nazionale di 53,5%.

Le recenti dinamiche poco vivaci degli investimenti a livello nazionale hanno risentito delle incertezze correlate alla difficile situazione geopolitica e del mercato del credito poco favorevole a seguito della crescita del costo del credito innescata dalla stretta monetaria attuata nell’Eurozona per contrastare l’alta inflazione. La situazione è ora in miglioramento e l’allentamento della stretta monetaria sta iniziando a farsi sentire positivamente sia livello e costo dello stock di credito concesso alle imprese, ma la situazione resta critica. I prestiti alle imprese a marzo 2025 restano, infatti, in calo del 3,5% in Umbria, una flessione più che doppia rispetto alla media di -1,5% nazionale e soffrono maggiormente le piccole imprese che segnano un calo del 6,3%, in lieve miglioramento rispetto al – 6,8% del IV trimestre 2024, ma più marcato rispetto al -5,8% rilevato per le piccole imprese in Italia a marzo 2025 (era -6,8% nel trimestre precedente). Per quanto riguarda il costo del credito, a marzo 2025 le imprese in Umbria pagano un tasso effettivo di 5,9% di poco superiore alla media nazionale di 5,7%, ma per le piccole imprese il tasso sale al 9,8% con un divario di ben 420 punti base rispetto al 5,6% pagato dalle restanti imprese in regione.

Key_Data_Umbria_34°report_v01_14072025

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Source link

Microcredito

per le aziende