
Per anni, le politiche attive del lavoro in Italia si sono basate su una logica emergenziale e spesso frammentata. Bonus temporanei, sussidi occasionali e incentivi spot hanno rappresentato la risposta istituzionale alle difficoltà del mercato occupazionale. Tuttavia, il 2025 segna un momento di discontinuità, una svolta che va oltre l’assistenzialismo per abbracciare una visione più strutturale, fondata su investimenti concreti in occupazione stabile, crescita sostenibile e inclusione sociale.
Al centro di questa nuova fase c’è la cosiddetta super deduzione per le nuove assunzioni: una misura fiscale strutturale introdotta con l’obiettivo di incentivare le assunzioni a tempo indeterminato e favorire l’inserimento lavorativo delle categorie più fragili. Si tratta di un cambio di paradigma che riflette una rinnovata volontà politica di trasformare il lavoro da costo da contenere a leva di sviluppo economico e coesione sociale.
Come funziona la super deduzione per nuove assunzioni
La super deduzione consiste in una maggiorazione del 20% del costo del lavoro deducibile dalle imposte per ogni nuova assunzione stabile. Tale maggiorazione sale fino al 30% se riguarda:
Obiettivi della super deduzione del costo del lavoro
L’obiettivo è duplice: da un lato, incentivare l’inclusione lavorativa di chi è più distante dal mercato; dall’altro, costruire occupazione di qualità, duratura e integrata nei processi produttivi.
Criteri per la super deduzione
Questa misura si distingue per alcuni elementi chiave che ne rafforzano l’impatto. Innanzitutto, l’agevolazione è subordinata a criteri stringenti. L’assunzione deve essere realmente stabile – quindi a tempo indeterminato – e contribuire a un aumento effettivo dell’occupazione. In altre parole, non è possibile accedere al beneficio semplicemente sostituendo un contratto precario con uno stabile o, peggio, licenziando per poi riassumere. Inoltre, il numero complessivo di dipendenti, inclusi quelli a termine, non deve diminuire rispetto all’anno precedente. Questo vincolo serve a evitare comportamenti opportunistici e a garantire che il beneficio generi un impatto occupazionale netto e verificabile.
Super deduzione per PMI del Mezzogiorno
Le piccole e medie imprese del Mezzogiorno, in particolare le PMI attive nelle Zone Economiche Speciali (ZES) godono di misure agevolative ulteriori. Le aziende con meno di dieci dipendenti che assumono lavoratori over 35 disoccupati da almeno due anni possono ottenere l’esonero totale dai contributi previdenziali per due anni, fino a un tetto massimo di 650 euro mensili per ciascun lavoratore. Un incentivo potente, pensato per ridurre il divario territoriale e favorire l’attivazione di competenze inespresse.
In questo scenario, il ruolo delle imprese è centrale. Lo Stato, infatti, non distribuisce più risorse a pioggia, ma le destina a chi dimostra di voler investire nel lavoro vero, nella crescita delle persone e nella costruzione di una società più equa. È un modello che premia chi innova, chi include, chi scommette sul capitale umano come motore di competitività. La sfida ora è culturale: abbandonare la logica della precarietà funzionale e abbracciare un orizzonte in cui produttività e benessere dei lavoratori si rafforzano a vicenda.
Nuove strategie di recruiting: dal bisogno alla cultura aziendale
L’introduzione della super deduzione sta contribuendo a modificare in profondità anche l’approccio delle aziende alla selezione e alla gestione delle risorse umane. Se fino a ieri l’obiettivo era “coprire un buco”, oggi la prospettiva è più ampia: si investe su persone, relazioni e percorsi. L’assunzione non è più vista come una prova temporanea, ma come un atto di fiducia reciproca, che implica impegno e visione di lungo periodo.
Le aziende che desiderano accedere ai nuovi benefici fiscali devono puntare a processi di recruiting più mirati e inclusivi per esempio in ottica di parità di genere in azienda. Cresce l’attenzione per la qualità dell’onboarding, la personalizzazione dei percorsi di carriera, l’inserimento graduale ma solido all’interno della cultura aziendale. È un’evoluzione che premia la cura e l’ascolto, che valorizza il potenziale di ciascun lavoratore e ne sostiene la crescita nel tempo.
Non meno importante è la spinta che la misura sta dando alle politiche di diversità e inclusione. Le agevolazioni più generose per l’assunzione di categorie svantaggiate spingono le imprese a rivedere i propri pregiudizi, ad aprirsi a nuovi profili e a costruire ambienti di lavoro più rappresentativi e accoglienti e puntando a eliminare fenomeni come il divario salariale di genere. Si inizia così a scardinare l’idea che certe condizioni personali – come l’età, il genere o la disabilità – siano un ostacolo, per riconoscerne invece il valore aggiunto.
I vantaggi della super deduzione per le nuove assunzioni
È chiaro che la super deduzione del costo del lavoro rappresenti un’opportunità significativa. Ma non tutte le aziende sono pronte. Alcune faticano ad aggiornare i propri modelli organizzativi, temono la complessità burocratica o non dispongono delle risorse necessarie per affrontare la trasformazione in modo efficace.
La direzione è tracciata. Ora tocca alle imprese percorrerla, con coraggio, visione e gli strumenti giusti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link