6 Maggio 2025
Nel 2024 oltre 3000 imprese attive nell’Appennino reggiano, in calo dell’1,4% rispetto al 2023


Villa Minozzo, ph d’archivio

REGGIO EMILIA – L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha elaborato un’indagine per analizzare il tessuto socio economico dell’Appennino reggiano. Sono 3.308 le imprese attive nell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, di cui 1.124 sono artigiane, pari a una su tre (precisamente il 34%). Come si evince dallo studio, con dati aggiornati al 31 dicembre 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il numero di imprese è lievemente calato (-1,4%, a fronte di un calo medio provinciale del 2%).

Anche le imprese artigiane dell’Appennino reggiano calano nell’ultimo anno di 13 unità (-1,1%) con una dinamica però migliore rispetto al -4,1% medio provinciale. Se si prende in considerazione il lungo periodo, dal quarto trimestre 2007 al quarto trimestre 2024, si sono perse complessivamente 744 imprese, pari a un -18,4% (più marcato rispetto al -11,8% registrato in provincia). Prosegue a doppia cifra anche la riduzione del comparto artigiano che nello stesso periodo diminuisce del 24,9% nei comuni dell’Appennino Reggiano e segna un -24,5% in provincia di Reggio Emilia.

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Agricoltura

 

Al 31 dicembre 2024 si rilevano 710 imprese gestite a prevalenza da donne, pari al 21,5% delle imprese totali dell’area. L’artigianato rappresenta il 18,5% dell’imprenditoria femminile. Sono 270, invece, le imprese gestite a maggioranza da stranieri, pari all’8,2% delle imprese totali: l’artigianato rappresenta il 62,6% dell’imprenditoria straniera. 243 le imprese gestite prevalentemente da giovani under 35, pari al 7,3% delle imprese totali. L’artigianato rappresenta il 41,6% dell’imprenditoria giovanile.

Analizzando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nell’agricoltura (27,1% del totale), nelle costruzioni (19,7%) e nel commercio (18,4%). Nel tempo si nota una decrescita più accentuata tra le imprese delle costruzioni e del commercio, sia nel breve che nel lungo periodo. Rispetto al quarto trimestre 2015, primo dato a disposizione in serie storica con dettaglio settoriale, si evidenzia un calo anche nell’agricoltura e nella manifattura, mentre crescono le attività dei servizi alle imprese.

«L’analisi del nostro ufficio studi – commenta Corrado Bertei, responsabile della sede Lapam Confartigianato di Castelnovo ne’ Monti – mostra con evidenza un quadro di decrescita che non colpisce soltanto il nostro territorio ma tutta l’area reggiana. L’Appennino è una zona che offre grandi possibilità se ben colte: come associazione ci muoviamo per divulgare il valore del fare impresa lavorando in stretta sinergia con le scuole, dove promuoviamo la nostra mission di diffondere la cultura del lavoro autonomo in maniera importante. L’associazione è consapevole dell’importanza di fare impresa nei comuni della montagna, che tra turismo invernale ed estivo, eccellenze enogastronomiche e spazi all’aria aperta, possono garantire una qualità e una sostenibilità della vita migliore. Il tutto però va sostenuto con investimenti in infrastrutture, sia in termini di viabilità che di servizi informatici e tecnologici. Sarebbe importante poi riuscire a dare contributi concreti alle imprese che operano sul territorio, come sgravi e incentivi per le assunzioni, così da ripopolare demograficamente anche un territorio che sa essere a misura di famiglia e di lavoratore, collaborando con gli altri enti del territorio come ad esempio il GAL».

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