Fondi UE a fondazioni private: quanto è forte l’influenza delle élite e la trasparenza nell’uso del bilancio europeo?

L’utilizzo di fondi pubblici europei per finanziare fondazioni private legate all’élite occidentale è finito sotto la lente del Parlamento europeo. L’eurodeputato austriaco Gerald Hauser (PfE) ha infatti rivolto alla Commissione una serie di domande per chiarire il livello di finanziamento che l’UE ha eventualmente concesso, a partire dal 2020, a organizzazioni come la Bill & Melinda Gates Foundation, la Rockefeller Foundation, l’Open Society Foundations e altri think tank e istituti di ricerca statunitensi.

Nel testo dell’interrogazione, Hauser denuncia il caso della Germania, che nel solo 2023 avrebbe finanziato con 600 milioni di euro progetti legati alla Gates Foundation, accusando una deriva verso una forma di “partenariato pubblico-privato” che, a suo dire, favorirebbe le élite globali a discapito della trasparenza e della sovranità democratica.

La Commissione, nella risposta affidata al commissario Piotr Serafin, ha rimarcato che i dati sui fondi Ue sono riportati nel portale Financial Transparency System (FTS) e che le somme relative all’anno finanziario 2024 saranno disponibili a partire da giugno 2025.

“La Commissione gestisce i finanziamenti nel pieno rispetto della normativa comunitaria, in particolare del Regolamento finanziario”, si legge nella risposta ufficiale. Viene inoltre sottolineato che le regole europee garantiscono parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza nei processi di assegnazione di fondi, sia attraverso appalti pubblici che tramite sovvenzioni.

Restano tuttavia aperti gli interrogativi sollevati da Hauser su come l’Unione europea intenda tutelare gli interessi degli Stati membri e dei cittadini europei, evitando che fondi pubblici possano rafforzare l’influenza di soggetti privati globali in settori chiave delle politiche pubbliche.

foto European Parliament 2019