14 Maggio 2025
Ferma individua i 4 maggiori rischi a medio e lungo termine per le imprese europee Assinews.it


Ferma ha pubblicato il rapporto “NEXT (New EXposure Trends)”, che avverte che le visioni a breve termine e i pregiudizi cognitivi a tutti i livelli rendono le imprese e i governi altamente vulnerabili agli effetti diffusi e duraturi delle nuove tendenze di rischio, come i cambiamenti geopolitici e il cambiamento climatico. In particolare, il rapporto offre una serie di strumenti per aiutare a superare questi vincoli e a costruire organizzazioni e società più resilienti.

I Rapporto NEXT evidenzia diverse barriere sistemiche all’interno delle organizzazioni e dei governi che ostacolano la gestione del rischio a lungo termine, portando ad approcci reattivi piuttosto che proattivi. Queste barriere includono la priorità dei guadagni immediati rispetto alla resilienza futura, determinata da molteplici fattori tra cui le pressioni del mercato, i vincoli normativi e le priorità operative.

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Secondo il rapporto, anche l’economia comportamentale, che comprende pregiudizi come la tendenza allo status quo, all’ottimismo e al pensiero di gruppo, contribuisce alla resistenza al cambiamento, così come la sopravvalutazione della capacità delle aziende di gestire il rischio e la tendenza a privilegiare il consenso rispetto alla valutazione critica, il che serve a rafforzare l’orientamento organizzativo a breve termine.

Basandosi sulle opinioni di esperti provenienti da un ampio spettro di settori, il rapporto identifica quattro rischi a medio-lungo termine con il maggior potenziale di sconvolgere le imprese europee:

  1. Cambiamenti geopolitici – Le significative trasformazioni del panorama politico globale stanno creando alti livelli di incertezza e instabilità che influenzeranno il commercio, gli investimenti e le catene di approvvigionamento.
  2. Accelerazione tecnologica – I rapidi progressi di tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’automazione e le biotecnologie stanno rivoluzionando le imprese e la società, ma creano anche rischi come la perdita di posti di lavoro, dilemmi etici e una minore competitività europea.
  3. Capitale umano – Attrarre, sviluppare e trattenere i talenti sta diventando sempre più impegnativo, ulteriormente complicato dall’evoluzione dei requisiti di competenza e dal cambiamento delle aspettative dei dipendenti.
  4. Cambiamento climatico – Il cambiamento del clima presenta rischi importanti per le imprese, il settore assicurativo e la società, oltre ad aumentare la probabilità di azioni legali contro le imprese nell’UE.

In questo contesto volatile e dirompente, il Rapporto NEXT sottolinea che i gestori del rischio devono stabilire un orizzonte di rischio a più lungo termine all’interno delle loro organizzazioni e contrastare attivamente i pregiudizi cognitivi per rafforzare la resilienza sia a livello aziendale che sociale. Il rapporto propone diverse strategie complementari per lo sviluppo di quadri di rischio per affrontare i rischi emergenti.

Al centro vi è l’adozione di un approccio di previsione strategica, che consente alle aziende di estendere il proprio orizzonte di rischio. Questo approccio prevede l’applicazione di tecniche come lo scenario planning, l’horizon scanning e la futures wheel, un metodo utilizzato per comprendere i potenziali effetti a catena di tendenze specifiche. Questi strumenti aiutano le organizzazioni a esplorare il modo in cui i rischi possono evolvere e interagire in varie circostanze.

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Altre tecniche descritte nel rapporto includono la promozione di una cultura di pensiero a lungo termine per promuovere una gestione proattiva del rischio; la ridefinizione delle metriche di performance per incorporare misure di resilienza e adattamento; l’utilizzo di tecnologie come l’analisi guidata dall’intelligenza artificiale e la modellazione predittiva.

Lo studio incoraggia inoltre le organizzazioni ad adottare un pensiero più olistico per riconoscere meglio la natura sempre più interconnessa e interdipendente del rischio. Inoltre, identificando i fattori chiave che influenzano ciascuna di queste tendenze a lungo termine, consente ai gestori del rischio di sviluppare scenari credibili adattati alle dinamiche specifiche delle rispettive organizzazioni.



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