
Roma, 6 giugno 2025 – Il dibattito sull’efficacia degli interventi del PNRR nel settore della giustizia civile si arricchisce del contributo propositivo del Presidente dell’Unione Nazionale Camere Civili, Alberto Del Noce. In una nota diffusa a commento di un articolo pubblicato ieri su Il Fatto Quotidiano, proprio sulle criticità della giustizia civile, Del Noce esprime “grande attenzione e sincera preoccupazione”, condividendo l’allarme per una situazione che, a suo dire, necessita di una svolta strategica.
La questione centrale, sottolineata da Del Noce, riguarda il rischio che “oltre 6.000 operatori, oggi indispensabili al funzionamento quotidiano dei tribunali, siano lasciati senza prospettive a fine piano“. Una circostanza che non rappresenta solo “un dramma occupazionale ma anche un’occasione mancata per il sistema giudiziario italiano“. La riduzione dei tempi del processo civile, obiettivo prioritario del PNRR, è stata affrontata, secondo Del Noce, senza un adeguato confronto con la realtà strutturale del sistema giustizia.
Il Presidente dell’UNCC si allinea all’analisi espressa dal ministro Nordio, rilevando come “da decenni si susseguono interventi certamente animati da buone intenzioni, ma spesso scollegati dalla reale disponibilità di risorse e dalla capacità effettiva del sistema di assorbirli“. Questa dinamica ha condotto a una “risposta emergenziale: assunzioni a tempo determinato, senza garanzie di continuità e senza poter offrire un disegno organico di riforma dell’apparato giudiziario“.
Del Noce pone l’accento sulla “giustizia del cittadino“, quella civile, che “incide profondamente sulla vita delle imprese, delle famiglie e sulla tutela dei diritti sociali e patrimoniali” e che è rimasta “ai margini delle priorità delle politiche pubbliche“. Il dato che la riduzione dei tempi processuali si sia fermata al 20% rispetto all’obiettivo del 40% impone, secondo Del Noce, “una riflessione seria e condivisa su scelte politiche e gestionali che si sono stratificate nel tempo“.
La visione propositiva dell’avv. Del Noce si concentra sulla necessità di un cambio di rotta. Per salvare il PNRR da un potenziale “fallimento annunciato” e trasformarlo in “un’occasione reale di rilancio della giustizia italiana“, sono indispensabili “investimenti stabili, valorizzazione delle professionalità acquisite, riforme condivise con chi ogni giorno vive i tribunali: magistrati, avvocati, personale amministrativo“.
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