
Una nuova agevolazione cambia le carte in tavola per imprese e dipendenti: ecco chi può incassare fino a 650 euro al mese in più.
Un silenzioso ma rivoluzionario cambiamento è stato innescato da metà maggio e rischia di diventare il punto di svolta del mercato del lavoro nei prossimi mesi. Una misura pensata per riequilibrare disparità e spingere le aziende ad assumere, ma anche un incentivo concreto che, se ben usato, potrebbe alleggerire i costi per migliaia di datori e far guadagnare posizioni importanti sul piano politico.
Da settimane si susseguono voci su nuovi bonus e sgravi, ma quello entrato in vigore da pochi giorni porta con sé una novità sorprendente: un taglio netto delle ritenute previdenziali per chi assume lavoratrici in determinate condizioni. Non un semplice incentivo, ma un’esenzione che può valere fino a 650 euro al mese per ogni lavoratrice assunta a tempo indeterminato.
L’obiettivo? Favorire il lavoro stabile, rilanciare l’occupazione femminile e far respirare le imprese, soprattutto al Sud e nei settori più fragili. Ma attenzione: non tutti possono accedere al bonus, e l’iter per ottenerlo va seguito con precisione chirurgica.
Mentre altri incentivi già in vigore hanno mostrato i propri limiti in termini di efficacia e fruibilità, questa nuova misura promette di incidere direttamente sui costi aziendali e sui redditi da lavoro. A una sola condizione: essere in regola con tutte le normative e rispettare i criteri richiesti dalla legge.
Il nuovo bonus che azzera i contributi
Dal 16 maggio 2025, grazie a quanto previsto dal Decreto Coesione, è ufficialmente attivo un bonus contributivo per l’assunzione di donne lavoratrici svantaggiate. Si tratta di un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, per una durata massima di 24 mesi, in caso di assunzioni a tempo indeterminato effettuate entro il 31 dicembre 2025.
La misura, disciplinata dalla Circolare Inps n. 91 del 12 maggio, prevede che ogni datore di lavoro privato – anche del settore agricolo – possa azzerare fino a 650 euro di contributi al mese per ciascuna lavoratrice assunta. L’unico vincolo: rispettare l’incremento occupazionale netto, cioè dimostrare che l’assunzione ha effettivamente ampliato l’organico aziendale.
A chi spetta il beneficio? Ecco i requisiti
Il bonus può essere riconosciuto per donne di qualsiasi età che, alla data dell’assunzione, rientrano in almeno una delle seguenti categorie:
- Disoccupate da almeno 24 mesi, senza limiti geografici;
- Disoccupate da almeno 6 mesi, se residenti nella Zona Economica Speciale (ZES unica) per il Mezzogiorno;
- Lavoratrici impiegate in settori a forte disparità di genere.
Sono escluse, invece, le assunzioni con contratto di apprendistato, lavoro domestico, o effettuate da aziende in difficoltào che non hanno rimborsato eventuali aiuti di Stato. Inoltre, il bonus non è cumulabile con altri sgravi, tra cui l’incentivo NASpI, la decontribuzione Sud, e lo sgravio del 50% previsto dalla legge 92/2012.
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