
Giglione (CNA Sicilia): “Taglio di 20 milioni ai Confidi è un colpo durissimo per le imprese”
Palermo, 16 giugno. Il Segretario Regionale di CNA Sicilia, Piero Giglione, nella foto d’apertura, lancia un forte allarme in merito alla recente decisione della Giunta Regionale, che a fine maggio ha dirottato 20 milioni di euro inizialmente destinati ai Consorzi di Garanzia Fidi (Confidi). Secondo Giglione, questa scelta rappresenta un grave danno per l’accesso al credito delle micro e piccole imprese siciliane, privandole di una leva fondamentale per la crescita e la stabilità.
Fondi tagliati senza confronto: una scelta unilaterale
“È un atto gravissimo, preso in modo unilaterale e senza alcun confronto con i Confidi o le associazioni di categoria – afferma Giglione -. Con quei fondi si sarebbero potuti generare oltre 400 milioni di euro di finanziamenti a favore delle PMI, grazie all’effetto moltiplicatore tipico del sistema confidiario, che si è dimostrato efficace, virtuoso e ben collaudato”.
La Regione ha invece scelto di utilizzare quelle risorse per scorrere una vecchia graduatoria IRFIS risalente al periodo della pandemia, assegnando i fondi a domande presentate nel 2021. “Una scelta – sottolinea – fuori dal tempo e priva di visione strategica”.
Critiche alla gestione del Fondo Centrale di Garanzia
Giglione esprime forti perplessità anche sull’allocazione di ulteriori risorse alla sezione speciale siciliana del Fondo Centrale di Garanzia (FCG). “Questo strumento offre garanzie totali alle banche, ma non assicura che i fondi arrivino davvero alle piccole imprese che ne hanno necessità. È una cambiale in bianco per gli istituti di credito, senza alcun controllo sull’effettivo impatto economico”.
I Confidi, al contrario, garantiscono accesso al credito moltiplicato per 20, con condizioni più vantaggiose e mirate alle reali esigenze delle aziende.
L’appello alla Regione: serve un cambio di rotta
Giglione conclude con un appello deciso: “Chiediamo alla Regione Siciliana di rivedere immediatamente la delibera e di ripristinare i fondi destinati ai Confidi. È urgente avviare un confronto con gli Assessorati all’Economia e alle Attività Produttive, coinvolgendo Confidi e associazioni datoriali, per ripensare la strategia sul credito. Solo strumenti condivisi ed efficaci possono davvero sostenere il tessuto produttivo siciliano”.
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