21 Giugno 2025
Troppo caldo per i cantieri edili, la Cisl chiede misure concrete per proteggere i lavoratori dal rischio termico


In Toscana, con l’arrivo dell’estate, le temperature hanno subito raggiunto livelli estremi, creando un contesto critico per il settore edile, uno dei più colpiti dalle condizioni climatiche avverse. Il caldo torrido non rappresenta solo un disagio, ma è un pericolo tangibile per la salute e la sicurezza dei lavoratori. “Come Filca Cisl Arezzo – affermano Serafino Marino, responsabile territoriale di Filca Cisl Arezzo, e Antonio D’Angelo, collaboratore della stessa organizzazione – sottolineiamo l’insufficienza di un coordinamento efficace e strutturato a livello locale per affrontare una problematica divenuta ormai costante, che si aggrava con il passare degli anni. Non bastano semplici appelli al buon senso o raccomandazioni generiche; è necessario implementare misure obbligatorie, strumenti concreti e controlli mirati“.

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In merito a questa situazione, i rappresentanti sindacali richiedono “una revisione dell’orario di lavoro nei cantieri durante le ore più calde della giornata; l’implementazione di protocolli locali in collaborazione con Asl, Inail e ispettorato del lavoro; l’obbligo di garantire l’idratazione e la presenza di aree ombreggiate nei cantieri, così come stabilito dai contratti e dalla normativa sulla sicurezza; il riconoscimento dello stress termico come un rischio specifico da valutare nei documenti di valutazione dei rischi”.

Serafino Marino evidenzia inoltre che i sindacati di categoria a livello regionale hanno già proposto l’attivazione della cassa integrazione qualora le temperature superino i 34 gradi, permettendo così la sospensione temporanea delle attività nei cantieri più esposti. Si tratterebbe di una misura ragionevole, che tutela la salute dei lavoratori senza danneggiare le imprese. “Esistono aziende virtuose, ma queste non possono essere lasciate sole. La protezione dei lavoratori non è una concessione, bensì un diritto. E in un momento in cui si discute ampiamente di transizione ecologica e sostenibilità, non possiamo dimenticare coloro che contribuiscono quotidianamente a realizzarla, sotto il sole e con le mani immerse nella terra e nel cemento. È possibile lavorare in sicurezza anche d’estate. Serve volontà, senso di responsabilità e l’impegno congiunto di tutti gli attori: sindacati, imprese, enti pubblici e istituzioni. Non possiamo attendere che si verifichi il prossimo malore in cantiere per intervenire”.

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