
C’è tempo fino al 15 luglio 2025 per richiedere il Bonus agricoltura di 500 euro per chi facilita l’insediamento di api attraverso la coltivazione di specie vegetali che attirano gli insetti impollinatori. Non ci sono limiti all’estensione dei terreni e gli aiuti sono cumulabili.
Il bonus agricoltura di 500 euro a ettaro per chi favorisce l’insediamento delle api è particolarmente vantaggioso perché consente anche a chi ha terreni agricoli poco fertili o che comunque non vuole un impegno assiduo nei terreni di avere un reddito soddisfacente.
Le api sono importanti impollinatori in grado di preservare la biodiversità, proprio per questo sono oggetto di speciali misure di protezione. Purtroppo negli ultimi anni l’uso di pesticidi e i cambiamenti climatici hanno portato al drastico calo degli insediamenti di api e la PAC (Politica Agricola Comune) pone rimedio attraverso una serie di iniziative, tra queste vi è un contributo di 500 euro l’anno per coloro che destinano una quota di terreni seminativi a specie mellifere e pollinifere.
Ecco come ottenere il bonus agricoltura di 500 euro sui terreni seminativi.
Preservare la biodiversità grazie alle api e con un bonus agricoltura di 500 euro ogni anno
All’interno della PAC questa misura è inserita nell’eco-schema 5 dal titolo “Misure specifiche per gli impollinatori”. Si legge
l’Ecoschema contribuisce alla salvaguardia della biodiversità attraverso la diffusione di colture di interesse apistico e a un uso sostenibile e ridotto degli agrofarmaci. L’inerbimento degli arboreti con piante di interesse apistico e il mantenimento di piante di interesse apistico su superfici utilizzabili per i seminativi garantiscono la presenza di risorse nutritive per gli insetti impollinatori, essenziali per la biodiversità rispetto all’esclusiva coltivazione di specie di interesse agricolo.
Affinché si possa ottenere il contributo è necessario che siano presenti le seguenti specie di piante mellifere, cioè in grado di attrarre le api:
- Ambretta
- Asfodelo
- Busnaga
- Calcatreppolo
- Chiorchiolino
- Erba Strega
- Facelia
- Falsa Ortica
- Ferrocavallo
- Ferula
- Fiordalisio
- Liniola
- Mascarenna
- Mentuccia
- Radichella
- Repetella
- Rughetta selvatica
- Scarlina
- Siderite
- Sparviere
- Spina Janca
- Trifoglino
- Viperina azzurra
Le essenze devono comunque essere un miscuglio.
Importi del bonus agricoltura maggiorati
Gli agricoltori che destinano una quota dei loro terreni seminativi a tali specie vegetali, oltre a ricevere i contributi diretti previsti per il Titolo base PAC, ricevono un bonus agricoltura ulteriore di 500 euro l’anno per i seminativi e 250 euro l’anno per le colture arboree. Tali importi vengono incrementati del 20% nel caso in cui le aziende si trovino in aree Natura 2000 o Zvn, Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola.
Il contributo può essere particolarmente importante per le aree poco produttive in cui gli agricoltori fanno fatica a ricavare un reddito, in questo modo con poco impegno si ha un’entrata certa.
Ricordiamo che il bonus in oggetto può essere richiesto anche in abbinamento ad altre colture, ad esempio uliveto, e di conseguenza è possibile affiancare più bonus per imprese agricole.
Quali sono gli obblighi da rispettare per ottenere il bonus da 500 euro per piante mellifere?
Dal punto di vista economico l’impegno non è notevole. Si tratta di specie abbastanza rustiche che riescono senza particolari cure a produrre fiori. Gli obblighi principali sono:
- fino al completamento della fioritura non è possibile utilizzare sui terreni pesticidi e diserbanti, questi, infatti, sono i principali responsabili della riduzione degli insediamenti delle api;
- per il trattamento delle erbe infestanti non di interesse apistico è possibile effettuare il controllo meccanico. Al termine della fioritura è possibile rimettere a coltura il terreno dopo avere terminato la coltura mellifera con asportazione, sfalcio, trinciatura o sfibratura;
- per ottenere il contributo deve essere assicurata la copertura vegetale su almeno il 70% della superficie oggetto di impegno.
Dal punto di vista economico non possiamo delineare l’importo massimo che si può ricevere in un anno, infatti non vi è un limite massimo di terreno da dedicare a tale coltura. Vi sono però dei limiti minimi, cioè almeno 0,25 ettari contigui, con larghezza minima di 20 metri e una distanza da 3 a 5 metri da colture limitrofe dove si possono usare gli agrofarmaci.
Ulteriori contributi per il settore apistico
Quello appena delineato è il quadro dei contributi diretti della PAC, ma occorre sottolineare che a livello locale a queste misure possono aggiungersene delle ulteriori e naturalmente le iniziative sono cumulabili.
I programmi nazionali devono essere sviluppati in collaborazione con le organizzazioni rappresentative del settore apicolo. Il contributo dell’Ue al finanziamento dei programmi per l’apicoltura è pari al 50% delle spese sostenute dagli Stati membri per tali programmi.
Tra i contributi nazionali vi sono quelli previsti dal decreto del 14 giugno 2024 del MASAF, questo dispone per gli anni 2025-2026 un fondo 17.221.790 euro, di cui 5.166.537 euro a carico del FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) e 12.055.253 euro a carico del Fondo di rotazione. Il fondo deve poi essere diviso tra le varie Regioni e Province autonome e l’obiettivo è aiutare gli apicoltori.
Tra le misure previste a livello locale vi sono, invece, i corsi per gli apicoltori, misure di sostegno al ripopolamento, assistenza tecnica agli apicoltori e alle associazioni di categoria, valorizzazione del mercato.
Tra le misure di sostegno sono disponibili quelle per l’acquisto degli sciami e della strumentazione necessaria per l’allevamento e la conduzione dell’impresa. Questo implica che ci possono essere, oltre agli ulteriori aiuti, anche delle entrate derivanti dalla produzione se si associa alla coltura delle specie botaniche viste anche la presenza di arnie.
Come ottenere il Bonus agricoltura di 500 euro senza limiti?
Generalmente per ottenere i contributi PAC è necessario presentare istanza entro il 15 maggio di ogni anno. Nella maggior parte dei casi vi sono proroghe.
Per il 2024 le proroghe hanno fatto in modo che le domande potessero essere presentate fino a settembre. Nel 2025 siamo giunti alla seconda proroga. La prima proroga dei termini per la presentazione dell’istanza per accedere al bonus agricoltura di 500 euro a ettaro per chi favorisce l’insediamento delle api è scaduta il 16 giugno. La seconda proroga è stata disposta dal MASAF (Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste) ed ha portato il termine ordinario al 15 luglio 2025.
Si ricorda però che è possibile produrre istanza entro 25 giorni dal termine ordinario ultimo. In questo caso vi è però la decurtazione dell’1% per ogni giorno di ritardo, per un massimo di 25 giorni e quindi decurtazione massima del 25%. La domanda non ordinaria può quindi essere presentata entro il 9 agosto 2025.
A oggi non possiamo dire se saranno approvate nuove proroghe.
I contributi della PAC sono gestiti direttamente da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura).
Di conseguenza, nelle Regioni che hanno attivato uffici Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), le domande possono essere presentate direttamente presso tali uffici, oppure si può procedere attraverso gli uffici territoriali Agea, infine, con l’aiuto dei CAA (Centri di Assistenza Agricola).
Si ricorda che a partire dal 2025 per poter ottenere i contributi PAC, tra cui anche il bonus agricoltura di 500 euro a ettaro di terreno per chi favorisce gli insediamenti apistici è necessario compilare attraverso il SIAN il Quaderno di campagna dell’agricoltore.
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