28 Giugno 2025
Il ministro Urso ha inaugurato la Casa del Made in Italy a Messina


Sostegno alle imprese del territorio. Il convegno alla Camera di commercio e un altro intervento a Taormina: “L’Africa è il futuro”

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MESSINA – Nasce la Casa del Made in Italy a Messina, terza sede in Sicilia, con un convegno alla Camera di commercio. Così il ministro Adolfo Urso oggi pomeriggio: “Ogni territorio della nostra penisola rappresenta una realtà unica, con le proprie specificità. Ovunque però emerge un dato chiaro: un tessuto imprenditoriale vitale, con radici profonde nella storia economica del Paese. Oggi, questo patrimonio è più evidente che mai. Nonostante un contesto geopolitico ed economico complesso, l’Italia continua a crescere e lo fa meglio di molti altri Paesi europei. I dati lo confermano: il pil è in aumento, così come il potere d’acquisto delle famiglie. La produzione nel Mezzogiorno cresce a un ritmo sostenuto, contribuendo progressivamente a colmare divari storici che finalmente mostrano segnali di significativa riduzione”.

Un ministro decisamente ottimista, forse troppo, nel suo intervento al convegno “Il valore del Made in Italy: identità e innovazione in provincia di Messina”. E si è parlato dei 400 milioni di euro che il ministero mette a disposizione delle imprese in Sicilia. Tra gli interventi, quelli del sindaco Federico Basile e del commissario per l’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Francesco Rizzo.

La Giornata nazionale del Made in Italy è stata promossa dalla Camera di Commercio di Messina e da Italplanet. E oggi e domenica 29 giugno, dalle 10 alle 19, è prevista l’apertura al pubblico.

“Con la Casa del Made in Italy a Messina sostegno alle imprese e all’occupazione”

“La Casa del Made in Italy di Messina sarà un presidio al servizio delle imprese – ha dichiarato Urso – non solo uno sportello informativo, ma uno spazio di ascolto e confronto con imprenditori, associazioni, sindacati e istituzioni. Saremo al fianco delle imprese, ogni giorno”. Si legge in una nota: “Le Case del Made in Italy nascono con l’obiettivo di offrire assistenza e informazione, favorire gli investimenti, sostenere lo sviluppo produttivo e promuovere l’occupazione. Si pongono come strumenti fondamentali per accompagnare il tessuto produttivo italiano nelle sfide dell’internazionalizzazione, della transizione digitale e dell’innovazione green. Queste strutture affiancheranno gli Ispettorati territoriali già operativi, ampliando l’offerta di servizi a supporto di imprese e cittadini. Forniranno informazioni su strumenti, agevolazioni e iniziative del ministero, valorizzando così le opportunità offerte dagli incentivi pubblici.
Operando in sinergia con stakeholder (portatori d’interesse, n.d.r.) locali, le Case del Made in Italy avranno anche il compito di raccogliere le istanze del territorio, promuovere il dialogo istituzionale e sostenere la crescita economica locale attraverso un’azione concreta e mirata”.

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Urso anche a Taormina: “L’Africa è il futuro”

“L’Africa non è un continente bisognoso di sopravvivere, ma è il continente del futuro perché è quello più ricco di giovani e gli strumenti tecnologici come l’intelligenza artificiale, usata responsabilmente, sono strumenti delle nuove generazioni”. Così sempre il ministro del Made in Italy in un altro suo intervento, nel talk Thinkingreen, promosso oggi a Taormina dai Nations Award per parlare di Europa verso il Patto del Mediterraneo.

E ancora: “Il nostro Paese è vecchio e si trova in un vecchio continente, di fronte a noi invece abbiamo nazioni nuove, è il segnale fortissimo lanciato attraverso il Piano Mattei. Lo sviluppo dell’Europa passa attraverso il Mediterraneo e verso l’Africa, dobbiamo evitare sia preda di altre tipologie di società e civiltà”. Il ministro Urso, accolto dal presidente dell’evento Michel Curatolo, ha quindi parlato dell’AI Hub per lo sviluppo sostenibile appena inaugurato a Roma nella sede dell’Unpd, in collaborazione con i partner africani coinvolti nel Piano Mattei (14 Paesi: Algeria, Angola, Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ghana, Kenya, Mauritania, Marocco, Mozambico, Senegal, Tanzania e Tunisia). “Stiamo lavorando all’obiettivo di far diventare l’Italia e Roma un hub per lo sviluppo dell’AI (intelligenza artificiale, n.d.r.) – ha detto – che metterà in rapporto le grandi multinazionali dell’Occidente con le start-up africane al fine di far crescere nei prossimi tre anni ben 500.000 start-up africane e la nostra capitale sarà candidata a diventare la sede di tutti i programmi del digitale; già oggi lo è per i programmi alimentari e agricolo della Fao”.

Urso a Taormina

L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia Abdulla Ali Ateeq Obaid Alsubousi ha parlato di “carenza idrica e cambiamento climatico, su cui serve, come altre delicate questioni, un impegno collettivo”. E ha poi accennato a un recente accordo sull’energia con Paesi del Mediterraneo per il valore di oltre 1 miliardo. All’incontro, oltre al sindaco di Taormina Cateno De Luca, hanno preso parte anche il parlamentare europeo Ruggero Razza, che ha ricordato come buona parte dei 350 miliardi di euro del Piano Mattei saranno investiti in Sicilia plaudendo al lavoro della premier Giorgia Meloni, il prefetto Filippo Romano, l’ad di Sonatrach Italia Rosario Pistorio, il presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale e il docente di Geopolitica UniMe Alessandro Arangio.






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