12 Luglio 2025
Addio carta, benvenuti QR code: l’Italia accelera verso lo scontrino digitale


Una rivoluzione silenziosa si prepara a cambiare le abitudini di milioni di italiani, clienti e commercianti: diremo addio agli scontrini di carta. Dal 1° gennaio 2027 prenderà il via un piano triennale che segnerà il passaggio definitivo al digitale, con l’obiettivo di semplificare la gestione fiscale, ridurre il consumo di carta e, soprattutto, spingere il Paese sempre più verso la transizione tecnologica.

Il calendario della transizione digitale

Il percorso sarà graduale ma inesorabile: si parte nel 2027 con supermercati e grandi catene, poi nel 2028 toccherà agli esercenti con fatturati superiori a 400mila euro. Infine, dal 1° gennaio 2029, il digitale sarà obbligatorio per tutti. Niente più scontrini arrotolati nella borsa o dimenticati in auto: le ricevute viaggeranno via SMS, email o QR code, direttamente sullo smartphone del cliente. Una svolta che ha radici ambientali, ma anche pratiche: meno carta significa meno CO₂, meno costi per i negozianti, meno disordine per i clienti. Ma l’Italia, tra ritardi cronici e affezione al contante, è davvero pronta?

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Il termometro della digitalizzazione

Secondo un’analisi condotta da SumUp su oltre 5mila esercenti, il 2025 mostra luci e ombre. Se da un lato la percentuale di scontrini digitali è aumentata del 23,8% rispetto al 2024, e gli esercenti che inviano ricevute via email o QR code sono cresciuti del 15,4%, un quarto delle ricevute continua a essere stampato. In alcuni settori, la carta domina ancora incontrastata. I ristoranti, ad esempio, stampano il 73,8% degli scontrini. Nei bar siamo al 72,4%, nei supermercati al 54,6%. Più del 70% di cartaceo anche nei food truck e nei fast food. Persino nelle farmacie, che gestiscono prodotti e clienti digitalizzati, quasi la metà degli scontrini è ancora analogica. Il record? Spetta ai tabaccai: 78,5% di ricevute cartacee. Eppure, c’è anche un’Italia che corre. I tassisti, ad esempio, emettono solo l’1,6% di scontrini su carta. Parrucchieri, barbieri e artigiani sono ormai quasi completamente digitali. Nel turismo, gli hotel hanno già voltato pagina: appena il 12% delle ricevute è ancora stampato.

Una sfida culturale

“Digitalizzare gli scontrini significa ridurre in modo significativo il consumo di carta e le emissioni di CO₂. Ma è anche una questione di efficienza”, spiega Umberto Zola, responsabile vendite online per l’Europa di SumUp. “Offriamo strumenti che permettono agli esercenti di scegliere tra stampa, email o QR code e di gestire tutto – dai pagamenti all’invio dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – direttamente dallo smartphone”. Non è solo una questione di scontrini. Anche la fatturazione si sta trasformando: dal 2023 al 2025 le fatture tradizionali sono crollate del 60,5%, mentre quelle elettroniche sono aumentate del 12,3%. I professionisti scelgono sempre di più la via telematica, con un boom del +21,9% di trasmissioni digitali e un crollo quasi totale della stampa (-94,4%).

 

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