12 Luglio 2025
Scoperte 45 società “cartiera”, il giro d’affari è di 200 milioni


Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Varese, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha permesso di bloccare una maxi frode fiscale basata sulla generazione indebita di crediti d’imposta, per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro.

Il meccanismo fraudolento: finti crediti fiscali (DTA)
L’indagine, avviata dalla Compagnia di Gallarate e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota GdF, ha riguardato 45 società cartiere – ovvero entità giuridiche create solo formalmente, ma prive di reale attività – dislocate in diverse province italiane, tra cui Milano, Napoli, Roma, Modena, Savona, Caserta, Treviso, Brescia, Torino e Pescara.

Il fulcro della truffa risiedeva nell’utilizzo di falsi Deferred Tax Asset (DTA), crediti d’imposta derivanti da imposte dichiarate come versate in anticipo, ma in realtà mai pagate. Le società coinvolte avevano inserito tali crediti nelle proprie dichiarazioni dei redditi, con lo scopo di:

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

ottenere rimborsi non dovuti;

cedere i crediti a terzi;

utilizzarli in compensazione con altri debiti fiscali.

In un singolo caso, è stato rilevato un credito fittizio di circa 100 milioni di euro in un solo anno.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Indagini e sequestro preventivo dei crediti
Grazie all’attività investigativa e alla sinergia con il Registro delle Imprese, la Procura ha richiesto e ottenuto dal Tribunale di Busto Arsizio un decreto di sequestro preventivo dei crediti d’imposta illecitamente generati.

Il provvedimento è notificato alle Camere di Commercio competenti, rendendo impossibile l’uso o la cessione dei crediti. In questo modo, si è evitata una perdita potenziale per l’Erario di circa 200 milioni di euro.

Le persone coinvolte
Sono 18 le persone indagate a vario titolo, tra amministratori formali e soggetti collegati alla creazione e inoltre gestione delle società fittizie.

Obiettivi dell’operazione: prevenzione e repressione delle frodi fiscali
L’intervento rientra nel piano di contrasto della Guardia di Finanza contro:

le frodi tributarie complesse;

le indebite compensazioni di imposta;

l’illecita circolazione di crediti fiscali.

L’obiettivo non è solo repressivo, ma anche preventivo e di stimolo alla compliance fiscale, con l’intento di rafforzare la legalità economica e tutelare le risorse pubbliche.



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