
La Commissione europea propone accise record su tabacco e sigarette elettroniche e una tassa per le aziende con fatturato oltre 50 milioni. Misure attese nel pacchetto UE dal 16 luglio
La Commissione europea sta lavorando a un piano che promette di far discutere tutte le capitali del continente. Si tratta di un pacchetto di proposte fiscali che include una nuova tassazione sul tabacco, comprese le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina, oltre a un’imposta mirata alle grandi imprese che operano nel territorio europeo. L’obiettivo: reperire risorse per il bilancio comunitario a partire dal 2028.
Tassa sulle multinazionali: soglia a 50 milioni di euro
Secondo un’anticipazione del Financial Times, una delle proposte principali prevede l’introduzione di un contributo obbligatorio per tutte le aziende con un fatturato netto superiore a 50 milioni di euro, calcolato considerando sussidi e imposte. La misura si applicherebbe anche alle società con sede legale al di fuori dell’UE, purché svolgano attività economiche nel mercato europeo.
L’imposta seguirebbe una logica progressiva, con scaglioni crescenti a seconda del volume dei ricavi: le imprese più grandi sarebbero chiamate a versare importi proporzionalmente più alti. Tuttavia, trattandosi di una proposta fiscale comune, servirà l’approvazione unanime dei 27 Stati membri per essere effettivamente adottata.
Tabacco nel mirino: aumenti fino al +1.090%
Ancora più controversa è la proposta relativa alla tassazione dei prodotti del tabacco, tradizionali e alternativi. Secondo i documenti preliminari visionati da Euractiv e riportati da Repubblica, l’intenzione della Commissione è quella di trasferire parte del gettito fiscale derivante da queste accise direttamente a Bruxelles, sottraendolo alle casse dei singoli Stati membri.
Le bozze indicano incrementi senza precedenti: le accise sulle sigarette potrebbero salire del 139%, mentre quelle sui tabacchi trinciati arriverebbero a un +258%. Ancora più clamoroso l’aumento per i sigari, per cui si prospetta un rincaro dell’1.090%. Anche i prodotti alternativi, come il tabacco riscaldato e le e-cigarette, subirebbero forti rialzi.
Conferme da Berlino: la Germania apre alla riforma
A dare consistenza alle indiscrezioni è stata una dichiarazione contenuta in un documento ufficiale del governo tedesco. Nel testo si parla esplicitamente della necessità di “sviluppare nuove risorse proprie”, con un chiaro riferimento all’ipotesi di imposte europee sul tabacco. Questo supporto di Berlino rafforza l’idea che la Commissione punti a includere queste misure all’interno del pacchetto che sarà presentato il 16 luglio, nell’ambito dei negoziati sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (Multiannual Financial Framework, MFF), valido dal 2028.
Una sfida politica per Bruxelles
Oltre agli effetti sui consumatori e sulle imprese, le nuove proposte rappresentano una sfida politica non indifferente. I governi nazionali potrebbero infatti opporsi alla cessione di gettito fiscale all’UE, temendo ripercussioni economiche e sociali. Allo stesso tempo, Bruxelles punta a garantire un finanziamento più stabile e autonomo per il bilancio comunitario, in un momento in cui crescono le esigenze legate alla difesa, alla transizione verde e alla digitalizzazione.
Resta da vedere se i 27 Paesi membri riusciranno a trovare un’intesa su questo delicato equilibrio tra sovranità fiscale e integrazione europea.
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