
Una nuova forma di economia, di sviluppo sostenibile e di economia legata al valore dell’intelligenza artificiale. Un nuovo modo di concepire il lavoro come segno tangibile dei tempi tenendo fede al valore dell’etica e della qualità dei lavoratori. Questo il senso della tavola rotonda svoltasi nel pomeriggio di ieri nella sede di Confindustria a Potenza dal titolo: “Ai il motore del progresso” che prende spunto dal libro scritto da Giando Santamaria dal titolo: “Dialogo tra tecnologia, etica e futuro”. Alla tavola rotonda hanno preso parte il Presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somna, Vincenzo Lioy, Presidente Sezione Informatica Servizi Innovativi Confindustria Basilicata, Francesco Sacco, Docente di Economia Digitale presso l’Università Bocconi di Milano, Paolo Sannino, Service Director di Hitachi Rail e appunto Giando Santamaria Marketing Manager e produttore del volume presentato ieri che ha consentito la realizzazione di una tavola rotonda interessante e ricca di spunti di riflessione. L’iniziativa ha inteso riproporre il tema dell’intelligenza artificiale per evitare di tornare indietro, favorendo grazie all’etica percorsi di economia sostenibile e di qualità. L’intelligenza artificiale vista come valore etico, quello vero e legata anche alle vicende costituzionali dei paesi. Un modo per dare uno sbocco concreto al lavoro facendo leva sulle tecnologie integrate, sullo sviluppo sostenibile e su accessi digitali sempre più al passo con i tempi e le mode del momento evitando però di compromettere il fattore umano, quello vero legato al lavoro degli uomini e delle donne nelle imprese. Un modo per concepire, ideare e dare nuova linfa al lavoro, quello uscito fuori dal dibattito di ieri pomeriggio che ha visto i relatori discutere e dibattere un tema di alto profilo e interesse economico e scientifico, Confindustria ha inteso organizzare questo convegno con il dichiarato intento di fare luce sull’intelligenza artificiale e sulle aree di intervento. Vincenzo Lioy ha parlato del tema in questione rimarcando quanto segue: «Ormai l’intelligenza artificiale e le aree di intervento sono ovunque, lo testiamo quotidianamente anche noi da come la utilizzano i nostri figli e i nostri ragazzi per la scuola, a quello che stanno facendo le grandi multinazionali e soprattutto le imprese a livello locale. L’intelligenza artificiale la vediamo dai piccoli telefonini, che banalmente cancellano o modificano le nostre fotografie, a come vengono elaborati la massa di big data che ci viene fornito alle imprese e quindi anche alla pubblica amministrazione per prendere delle decisioni politiche e tecnologiche. Attraverso queste iniziative stiamo preparando gli imprenditori lucani ad affrontare l’intelligenza artificiale e a farne usufruire come strumento per poter potenziare la competitività delle nostre imprese. Generalmente si stanno muovendo tutti i comparti, anche attraverso i finanziamenti che si stanno verso le misure finanziate dall’industria 45.0. In questo momento registriamo un po’ indietro sull’agricoltura e qualche settore piccolo dell’artigianato e metalmeccanica. Partecipare in queste occasione anche l’autore del libro ha fatto un piccolo manuale su come implementare l’intelligenza artificiale delle piccole e medie imprese è uno strumento per andare avanti e poter essere competitivi sul mercato. Se si affidano il cambiamento e iniziano a governare il cambiamento a questi strumenti come l’intelligenza artificiale potrebbe essere un cambiamento positivo noi non possiamo competere con i mercati a livello internazionale per il basso costo della manodopera. Saremmo perdenti ma attraverso l’innovazione sicuramente ce la potremmo fare o migliorare la nostra posizione». Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata ha salutato positivamente il convegno e il tema della tavola rotonda: «L’intelligenza artificiale è entrata ormai nella vita di tutti noi, alle imprese ha cambiato il modo di vivere, di lavorare, lo ha già fatto pesantemente. Noi stiamo cercando attraverso questi seminari anche in maniera un po’ irrituale perché questo libro dimostrerà che ci sono strumenti anche non canonici per poter approcciare questa nuova tecnologia. Questi sono seminari che abbiamo organizzato proprio per poter aiutare le piccole e medie imprese che sono il cuore dei nostri associati e della nostra costituzione. Le grandi imprese ovviamente hanno già investito, altrimenti sarebbero state fuori mercato. Le piccole e medie imprese hanno bisogno invece di superare una barriera culturale, hanno bisogno probabilmente di qualche supporto finanziario. C’è anche bisogno di formazione certamente perché siamo consapevoli che uno dei veri problemi non solo per affrontare le opportunità dell’intelligenza artificiale ma anche per fare lavori più tradizionali è proprio la ricerca delle competenze, dove trovare le competenze non è semplice soprattutto nei temi legati all’innovazione tecnologica e in questo caso all’intelligenza artificiale».
Francesco Menonna
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