14 Luglio 2025
il percorso del Comune di Ferrara


In questo approfondimento a cura del Dottor Massimo Poletti approfondiamo il percorso di digitalizzazione compiuto dal Comune di Ferrara all’interno delle iniziative previste dal PNRR.


In queste ultime settimane, nell’approssimarsi della scadenza dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come da nota pubblicata sul portale PA Digitale 2026 (31/3/2026), si è intensificata l’attività per terminare i progetti o per impostare correttamente l’adesione agli ultimi avvisi (2.2.3 SUAP e SUAP Enti Terzi, 1.3.1 ANNCSU).

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Il PNRR ci ha consentito di mettere in campo risorse straordinarie per consentire all’Amministrazione di fare un ulteriore passo avanti rispetto ai già buoni risultati conseguiti negli anni precedenti. Il termine del PNRR lo considero letteralmente la fine di un’era e il ritorno a una situazione dove i provvedimenti a totale carico dei bilanci ordinari delle amministrazioni saranno la regola al cento per cento.

Mi viene naturale a questo punto ripensare a quello che è successo e abbiamo lasciato alle nostre spalle, a quello che sta succedendo e stiamo cercando di gestire e a ciò che succederà o potrebbe succedere, facendo riferimento all’Amministrazione dove lavoro e dove sono, tra gli altri incarichi, il Responsabile per la Transizione Digitale.

Dall’informatizzazione alla digitalizzazione

Quando negli anni ’90 feci il mio ingresso nella Pubblica Amministrazione, e precisamente in una Azienda USL Emiliano-Romagnola, il problema era la semplice informatizzazione, il passare dalle calcolatrici e dalle montagne di carta a qualcosa che potesse migliorare l’efficienza, interna ed esterna, dei servizi interni e ai cittadini. Non erano trascorsi molti anni da quando una prenotazione al CUP doveva essere fatta di persona allo sportello e ti veniva rilasciato un biglietto preso da un blocchetto come quelli delle lotterie al bar.

C’erano già sistemi di prenotazione e di gestione delle attività che risiedevano su sistemi mainframe o server (ricordo un sistema IBM AIX) e agli sportelli si utilizzavano terminali stupidi (come il celebre VT100 e successori), tuttavia negli uffici vigeva ancora il paradigma del faldone e della carpetta, dei moduli compilati con la macchina da scrivere e la carta carbone e delle innumerevoli fotocopie.

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La sfida fu di installare e fare utilizzare i Personal Computer al fine di informatizzare molte delle procedure operative fatte a mano. Per anni l’informatizzazione andò avanti creando migliaia di documenti che finivano, nel migliore dei casi, in cartelle condivise.

Negli anni 2000 si cominciò, anche a seguito dell’emanazione del Codice dell’Amministrazione Digitale, a parlare di digitalizzazione, intesa non più come semplice utilizzo di strumenti informatici ma come un concetto di ordine superiore legato al governo complessivo dei processi. In questa visione, i documenti informatici rappresentano solo una componente di un sistema più ampio. Emerge così il concetto di “iter”, inteso non più come un commesso che trasporta moduli da un ufficio all’altro per essere timbrati e firmati, ma come un flusso integrato, governato digitalmente.

Prima del Covid

Arriviamo alla fine degli anni ’10, entro in Comune come dirigente IT e in seguito RTD. L’informatizzazione si può ritenere completata al 90% ma manca ancora lo scatto relativo alla digitalizzazione. L’ICityRank di ForumPA del 2019 pone il Comune di Ferrara in seconda fascia per quello che riguarda la Trasformazione Digitale.

In quell’anno si è cominciato a pensare un diverso modo per intendere l’amministrazione: innanzitutto verso sé stessa ma anche nei confronti del cittadino. Per questo è stato fatto un “digital check” per conoscere con la migliore approssimazione possibile i processi aziendali (ricondiamoci il famoso “conosci te stesso” di Socrate e il “conosci il nemico – la burocrazia – e te stesso di Sun Tzu ne “l’Arte della guerra”). Sulla scia dei risultati è stato implementato un ambiente applicativo dove il concetto di iter era intrinseco e si è quindi provveduto alla migrazione progressiva dei processi, che richiede comunque sforzi e tempi non banali, verso un’impostazione realmente digitalizzata. Parimenti si è impostato il lavoro per fornire ai cittadini i servizi tramite uno Sportello Telematico Polifunzionale.

Arriva il Covid

Siamo nel 2020, il 9 marzo scatta il lockdown nazionale e fino al 1° aprile del 2022 il paese è in emergenza nazionale. È evidente che le Amministrazioni che hanno scommesso sui servizi telematici possono dare un servizio migliore al cittadino. Il rilascio dello SPID è fondamentale per l’accesso ai servizi pubblici, stante anche la norma che dal 1° ottobre 2021 ha imposto l’utilizzo dell’identità digitale per l’accesso ai portali pubblici.

Lo sportello di Facilitazione Digitale, attivato all’inizio del 2020, ha svolto un compito molto importante nel rilascio massivo di identità SPID, operando nei periodi più complicati per il contatto con l’utenza utilizzando una finestra! Ma non solo, ha anche aiutato molti utenti a utilizzare in maniera efficace e non solo basica gli apparati in loro possesso, ovvero gli smartphone.

Nel frattempo, il 21 luglio del 2020 il Consiglio Europeo approva Next Generation EU e parte il PNRR. Il 22 giugno del 2021 la Commissione Europea approva il PNRR italiano.

Dopo il Covid arriva il PNRR

Il 1° aprile 2022 termina dunque lo stato di emergenza COVID e si entra nella fase di attuazione piena del PNRR. Nello stesso mese escono i primi avvisi per i Comuni relativi all’identità digitale, a PagoPA e all’App IO.

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Nell’ambito della progressiva digitalizzazione degli iter e per l’utilizzo dello Sportello Telematico avevamo già iniziato, come accennato in precedenza, a spingere molto sull’utilizzo di SPID. Sfruttando un finanziamento precedente, il cosiddetto “Fondo Innovazione”, anche App IO per le notifiche e soprattutto PagoPA per i pagamenti cominciavano ad essere disponibili all’interno di tali iter.

L’opportunità che offrono i finanziamenti PNRR digitalizzazione è da considerarsi unica e probabilmente irripetibile. Vengono messe a disposizione somme, talvolta ingenti, per realizzare interventi alcuni dei quali sarebbero già obbligatori.

Pensiamo all’avviso 1.2 Cloud. L’obbligo di dismissione dei datacenter locali non a norma (nella mia carriera ho visto cose inimmaginabili!) è già stata sancita dalla circolare AGID n. 1/2021 oltre che da una serie di indicazioni contenute nel Codice per l’Amministrazione Digitale. Tuttavia l’obiezione che veniva sollevata, e che spesso ricorre in altri provvedimenti, è la famigerata attuazione “a risorse invariate”. L’avviso 1.2 è stato uno dei più generosi e ha realmente permesso a tanti enti di spostare i propri applicativi da uno sgabuzzino a un ambiente a norma (vedi certificazione ACN).

La digitalizzazione e il PNRR: il percorso del Comune di Ferrara

Il Comune di Ferrara è tra i numerosi Enti che hanno sfruttato a fondo le possibilità offerte dal PNRR. Ecco un elenco sommario degli avvisi M1C1 Digitalizzazione, l’anno di uscita (ci sono avvisi con più edizioni) e una mia valutazione sul fatto che si tratti di ambiti che sono o potrebbero diventare obbligatori in tutto o in parte.

AVVISO ANNO OBBLIGATORIO?
1.2 Abilitazione al Cloud 2022
1.3.1 Piattaforma Digitale Nazionale Dati 2023 probabile
1.3.1 ANNCSU 2025 probabile
1.4.1 Esperienza del cittadino nei servizi pubblici 2022 probabile
1.4.3 App IO 2022 probabile
1.4.3 pagoPA 2022
1.4.4 SPID-CIE 2022
1.4.4 ANPR – ANSC 2024
1.4.5 Piattaforma Notifiche Digitali SEND 2024 probabile
2.2.3 Digitalizzazione SUAP & SUE 2025
2.2.3 Digitalizzazione SUAP & SUE – Enti Terzi 2025

Il concetto ribadito più volte negli incontri con gli esperti PNRR del Dipartimento per la Trasformazione Digitale (ringrazio di cuore il gruppo del nord-est per la costante assistenza: un meeting video tutte le settimane insieme a Lepida, Regione Emilia-Romagna e ANCI) è che occorre cogliere al volo l’occasione per fare “gratis” (c’è però anche l’effort del personale da tenere in conto) cose che tra poco saranno obbligatorie e dovranno essere finanziate col bilancio corrente.

Aggiungo altri due avvisi a gestione ordinaria, ovvero con rendicontazioni periodiche, milestone e rimborsi:

AVVISO ANNO OBBLIGATORIO?
1.5 Cybersecurity (ACN n. 8/24) 2024 in parte
1.7.2 Reti di facilitazione digitale 2024 no

L’avviso sulla Cybersecurity ha dato importanti risorse a molti enti poi classificati come “importanti” nell’ambito della NIS2. L’obbligatorietà si riferisce alle misure di sicurezza che tali enti dovranno attuare entro l’autunno del 2026. Molto utile che siano recuperabili, e noi le abbiamo richieste, anche somme spese per progetti di Cybersicurezza iniziati in precedenza.

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L’ampliamento della facilitazione digitale da noi, come accennato in precedenza, sfonda una porta aperta. Avevamo già una struttura che lavorava in tal senso e con questo finanziamento abbiamo sensibilmente aumentato, da uno a sette, i punti comunali di facilitazione.

Dopo il PNRR

Quindi tutto bene? No, vediamo quali sono le ombre che incombono su di noi.

Innanzitutto la realizzazione dei progetti sopra elencati spesso ha scontato la scarsa o nulla disponibilità di adeguate competenze all’interno degli Enti mettendo molti di loro, di fatto, nelle mani dei fornitori. Non mi soffermo poi sull’”effetto 110%” che c’è stato sui prezzi.

Ora i “progetti” diventano a tutti gli effetti componenti degli ecosistemi digitali e come tali accendono canoni di manutenzione, spesso di entità non trascurabile, da finanziare con bilancio di spesa corrente. È cosa nota che le spese per l’IT sono poco spendibili dal punto di vista dell’immagine rispetto, ad esempio, al rifacimento di una strada. Nei sempre più risicati bilanci come sarà possibile garantire la sostenibilità di tutto ciò, ricordando che c’è il vincolo della conservazione delle soluzioni per cinque anni pena il rimborso del finanziamento?

Però in conclusione vorrei anche sottolineare un fatto positivo. Gli undici progetti sopra elencati prevedono un’erogazione di tipo lump sum (pagamento forfettario al raggiungimento dell’obiettivo, senza rendicontazione intermedia). Poca burocrazia: l’hai fatto? Ecco i soldi. Non ce l’hai fatta? Non avrai nulla.

Molti avvisi sono stati intenzionalmente sovradimensionati in modo da lasciare in tasca agli Enti un residuo, talvolta significativo, da reinvestire in progetti di digitalizzazione come recentemente ribadito dalla Direttiva 23/1/25 del DTD. Noi ne abbiamo approfittato per reinvestirlo principalmente nel rinnovo di tecnologie obsolete che, come è noto, vanno aggiornate per motivi di supporto della sicurezza. Tra l’altro incombe l’uscita di Windows 10 dal supporto.

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La digitalizzazione è morta?

Cosa intendo dire con questo? Pare che all’orizzonte ci sia una revisione del Codice dell’Amministrazione Digitale e mi auguro che sia una semplificazione in un’ottica di efficacia e non un suo svilimento.

Ormai deve essere un fatto scontato che i processi siano digitalizzati. Se qualcuno non lo fosse occorre provvedere al più presto perché le reali sfide ora saranno altre:

  • governare il tumultuoso arrivo dell’Intelligenza Artificiale e non farsene travolgere
  • contrastare le sempre più numerose e sofisticate minacce nel campo della sicurezza
  • aumentare le competenze del personale della PA specie in una fase nella quale nei prossimi dieci anni andrà in pensione quasi un terzo del personale (fonte: Econopoly – Il Sole 24 Ore)
  • aumentare le competenze e la consistenza del personale IT (in particolare per la sicurezza) per non rimanere alla mercè dei fornitori (ma serviranno politiche per retribuzioni incentivanti)

Io non ci sarò ma mi auguro che tutto ciò venga gestito, centralmente e localmente, in maniera adeguata.

La digitalizzazione non è morta: ha solo cambiato pelle. Ora servono visione, persone e coraggio.

A proposito, adesso siamo in prima fascia nell’ICityRank! E qualche altro premio, come Amministrazione o io personalmente, l’abbiamo ottenuto.

DISCLAIMER: Le opinioni espresse nell’articolo sono esclusivamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni del Comune di Ferrara né di altri Enti eventualmente citati.



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